Critica Sociale - Anno II - n. 8 - 16 aprile 1892

118 CRITICA SOCIALE indusfrialc, so noi par':lgoni:uno tra di loro un Rolhschild, un Il;u-ing, un Cal'ncgio con un accon– dito,-o di faMli, ci sombrc1-.\ (.)i essere innanzi a due specie divoi'SO, Scmb1":.1 che li separi un abisso almeno tanto grande quanto quello che sta tra l'uomr>o la scimmia; un abisso che per ,·arca,·lo bisogna empire di milia,·di. J\la esistono normalmente queste enormi diffo- 1"Cnzc tra gli uomini? Noi JlOSSiamoprcsumm-c a, pt•lort di no. Se esistessero, &'\l'Cbbcrouna stra\fa• ganlo eccezione a. tutti i processi naturali che noi conosciamo. I..a nalm~1 è uuirol'mc, cgualifal'itt, co11- so1·vatrice. crea tutti gli cssol'i, 1>01· quanto può, sopra un medesimo stampo. li figlio 1·iproducc il padre, per quanto è possibile; come il nipote ripl'O· ch11·r:.\ il figlio. Esiste - O vc,-o- il coofllcicnte della rnriabilift, ma ò minimo; ò una dose omeo– patica di prog1·essfrit.ì, che invisibile tra.srorma gli esscl'i a poco a poco,pcwchòsempre atth·a por mi– lioni d'anni. Esp,·css.'l.montolo stesso narwin ha ammesso cho lo variazioni individuali negli orga– nismi sono lcgge,·issime, o cho solo accumulandosi per socoli e se<:oli.l'iCscono a prodm·1·0 lo nuovo specie. Cosi ò della statura umana; certo gli uomini non sono tutti alti egualmente. ma Io ni.riazioni spa– ziano entro confini non molto ampi. I giganti a.lti duo mctl'i e mezzo o i nnni che non arrirnno al moll'o, sono mosfruosit:\ inrcconde, create pc,· ca– Jwiccioo J)()idisll-utlo poi· sempre. Lo stesso ò delri11lollige111.a. Variazioni so ne danno, senza dubbio, ma circoscritto ouh-o ccl'li limiti. Yoi direte che esistono il genio e il gmnde ingc<~no;m:i.essi appal'tcngono a.Ila patologia della monte o sono le mosll'uosil:'tdello spirito. La natura non può creare un idiota o Shakspeare so non per e1'1'01'0. ('}Altrimenti an-emmo una stmvagnnte oc– ccziono a tutte le leggi natur-alicho noi conosci.uno. So nou avessimo provo dil'Ctto del C.t1':'1ttc1'C pato– logico del genio, pot1'CmmosupJ)()1·lo a v1·tort.. ,·c– de11do come esso sia in dis.'l.cco1'docon tulti gli usuali procc..~idella natura. 'o no, noi dovremmo monwiglia1-cipe,-chò ogni tanlo non uasc,'\ qualche elefante grosso come una montagna. (I) Intorno n llmlll conceltl &bbJ11moe11pN!11._-o altra "OIIA, per conto 1101tro,qualehe ri,ena.Qul cl pare che li Ferl'i'ro,eubendo li r11M:lno delle geniali 1eorie di Ceure i.ombroso, ca~hl In nn& certa metablca malerlalisllca. che è accuu,ta anche dalia rormn antro()(lmornu. di cui 1111erve.Che 11Jgnlllcl\ il dire che la natuu crea, che cade In errore, e via via, come poco plU 11opra,cl1e è t(l1<(1tltarla, o, come 1ire1endono llltri, t.he è arbtocratic~, ca11ric• cloM, rantutlca, mutabile all'lnnnlto1 Que1tl concetti o criteri di ugu:iglianu, 1omlgllant..,. dll!!lmlgliani.,, ct>l!tanzao mutabi– lità. ecc., cl f-011O dati ll()J)unto dallo llp(lllacolo delle COH nntu– r:il! e 11-0no veri tunl e tuUI r11l1iad un modo, perehè J"unc> co– .ultul&ee Il llmlte e la cond1:1.lonedell'altro. DI fronte a 1imlll aoggtlt1~11tlonl parziali ed nprlorl1tiche del reale a noi eonlene •empre una 11rorond• rlmbecula di Melchlorl'(I u!oln a colol'() :>he, In nome di 11retese leggi e YOlonti della Nuura, "Ogllono lncep1mro la libera e Hp!ente azione dell'uomo: - to lgnoro profondamtnte - egll 1crive ...a - t1ut COia •'" lri Natura. e ml r1ao. comunq1o1e •Mno, de' •uCH <Jecrttl! - Veggu.i. del rMto, in que8to 1tea110 ructcolo l'articolo di u. BOfflno: L'(lpoteOlf del ue,uo. ecc. (Nota della Ct1tfeo Sociale), B bliot~ca G no Bianco Ne seguo nnzitutto che la dircsa. della liberl:'t ratta d:11 punto di ,·isht della seleziono non r'Oggc. Non reggo qucst:.t dire.sa della libo1·1il ratta in nomo della c,•oluziono. porchè, IJculungi da avm·o Yi1·tùselettiva o pul'ificatricc. la libel'tit. ha una azione affatto contmria. Lo Sponcc1· sembm cho ,·oda da queste batt:lglio cscil'o vittoriosi i C.'l.J)()Sli– piti della umanità an-enit-e, fot·tc, intelligente. mo• mlc: ebbene i Ogli dei il'andi ba:-1.chiori ame1·icani so110quasi tutti idioti, opilotlici,o. nel caso migliorò. balordi uou capaci cho di butt...11·con lo ballot·ino <1ualcho milione caduto dallo tasche doi papà. Il .\Jausdley :n,o,,a gii1 notato la rroquento degenera• r.iono nei figli dei gl'andi cacciatol'i di milioni. i-: elci resto 1111 fenomeno cho tutti possono a,·ere os– servato, quanto spesso i discendcnH degli uomini a1•ricchilisidalla J)()VCl'l:'t,nbbianonulla e1'0Clitato,!ella iutollig-cnzapalm·na.Non sou buoni che a spenclCJ'O. E in secondo luogo, poiclLò le intelligenze supo• l'io,·i sono un Prodolto mo1·boso,bisogna vedei-o se. quando si applicano alle industrie, ai commerci, non siano un elemento di pcrturb.'l.zionc,prima di do– mandal'e la libert:\ piena perché le 101-0 grandi energie si possano nianifeslare. Se non esislosso questa turbanto cccoziono del– l'ingegno e del genio ed esistessero sologli uomini normali, con le l01-0minime rn1·iabilitit, una fun– zionenormale sa1·cbbcassicu1-alaalla società umana. Si al'l'cbbc1'0 lo due condizioni cli rclicità: rcquili– bdo :1111.i tutto, !)(Wchònessuno sarebbo ca1>accdi accentml'o in sò la l'icchezza, il ri-uUo del l~vo1-o altrui spogliandone gli altri. (1) Ora, come lo stesso (') Anche qui cl pttmettlamo di domandare al nostro amico Perrero; e cl peffionl te, 1ta\·01ta, contro il 1101trocostume, fic– chiamo li nnao un po' troppo lnaolentemente ne.lJ'artlcolo 1110: - I predoni, le orde bellk°" cbe 11rlme d roveaclarono au altre tribù già conimcratHI alla 1>u1-0rlzla o alle pacifiche e men bar– bare h1du1trle dell'agricoltura, e le trauero In l1clllultii per sfruttarne l'abilità ed Il la.1"oro.dimostra.rono con ciò un flC"/.v otl fr1,11tp110 1uperlore 11 quello delle genti da eue as11enitef Qu:\I ,·è tra.cela di pmto nel mercanti cl1e primi al frappote.ro fra di• \'eral produttori, 11relevando li buono e Il megllo del prodolll col raclle e ~pecl"l!O1)!'1lteatodi agevolarne lo 1c11.mblol Eppure fu– rono (ltlellli accapa.rratori clie formuono le prime cl11ul ca11lla– ll1te della 11orla e, per meuo della moneta. dell'usura, dell'lpo– leca., crearono la pro1)rletà ro11dlorl11priuta ,ulle ro,•lne c!ella antica proprietà colleUil'n. e gettarono ~l nella ll0Cle1à I primi germi del monopolio e della lotta di cl:u;;11. e l..a ch'Uluazlone - c0111 n~ngela - ha e,egi1ito co,e Jler le quali l'11ntlca Soclelà Oen1ile era ben lunge dau·euere capace; ma le lm eseguite 1►0- nendo ln mo.-lmento ! phì iiordidl ap1ieUUe le 11liioecene paolonl degli uomini o ,,11up11a.ndoll a ~pe•e dl tutto lo nitre eue dl1po- 1i1.ionl. l..a ba.ua cupidigia fu J'anlmn incitatrice della clvillua– r.ione da.I 1uo primo giorno 11no11doggi .... » Or cl1e h:\ a /' a.re tutto qu611!tocon l'innuenza e morbo1a ~ e "lll'lrturbMrlce • dell'l"qq,"o e del (lffllol E: cl1e 1,an queetl di comune coll'a.ccumulaul del mlllonl nello 1uche del RothM:hild I Non ,..~ donna cosi 11.1upid:\ - diMe Sh1lopeare - che non ila almeno tanto a.bile da 1a1Mlrmeuere nuleme un llglluolo, e p11- ri1nentl - da.ta la 11rollflcit{, automatica del quattrino, propria ol regimo capitalllla - non v·è b/lnch\ere tanto idiota c/1e non sappia rar del milioni 18 fortuna o rapacità gli 11rocurarono Il gruu.olo-madre. Hapacltà 11lù IJ)ef!IO /lual che rortuna. ~ leggen– daria, a quttto 1)ro1mlto, la 11111otra ,nm t:Oie1w di Arouet Vol– t11lri, ge ben cl ricordll.: - /t Il aMU autrrfOU u,1 bamii,ln·~ .. - l>'t aprt,t - C'e,I /1111. l..aJIC.lamo dunque 1111.l'é li (ICtllOe l'IIIUtU/10. EHI 8011plu1101to ~lii per 1uMre nnz!cl,à 11cr tni:t11tare 111 ~poglladonl. (l~ota della Cri/tea SoelaleJ.

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