Critica Sociale - Anno II - n. 7 - 1 aprile 1892
l(J() CRITICA SOCIALE ziono nt1zlonnlo:qu3Jo danno d'altra parto nasee dalla impMiziono del dllZlo, e chi è che lo risento più spe– cialnicntot Kon gli agricoltori proprlotarl certamente; non i meuadrl, non gli aflltlaluoli ed enfiteuti: lo risentiranno fono i contadinlf ~on sembra. lnl'at1I, nell'Italia meridionale special– mente. do,·o ,•igo il sistema della colonia, sono piccoli produttori cui 11tMAI ed Il lavoro di gion1a.Jiero costi– tuisco per loro nlcnl'allro che una ri1>resa; tanto che J)Qrciò turono do' più crmlclmcnto colpili dal rinvilio del pretto do·cercali, od il loro esodo, ftn che quello si mnntenno, n.mJò crescendo di nnno in anno, anche malgrado I ltworl nocessarl 11ll0.trasformazione dello culture. Al pari di loro non no risentono nommen dnnno moltisslml dogli stessi glornn11orl, spocialmonto del mc:r.– zogiorno, cui hl glo1·1mto. , 1 ion J)ngata in parto con monota od iu 111u·to con diroill\ J)roslaziono dogli ali– monll. li da nno dunque 11011 J)olrobbo ricadoro cho sugli 01ierai, eia. lndustrln.li cho ngricoll od In genere su tutti gli altri, I qunll locnn o la loro opera por prezzo. Ma. ù qui a1Jpu11to che Il I.orla. stesso elimina questa JJOSSibl\ltà, f1u11ndo, eomo caposaldo della sua lezione, stablll11co che, per f1lltO&tessodell'imposizione del dazio, ha M'uto luogo un aumento di salart. Qui la t1lall1ilca non cl può aiutar di molto, perchò in questa parto non ò molto ritta di <.h,ti.Tutta.,•ia da •1uelli,che ,·1 11 trof"ano registrati, si desume corno rincremento de' salari ò c0&tante dal 1871 in poi, per citar ranno da.cui I dati Incominciano; e negli anni che ,·anno dal 1887 td 188!), note,·oli per il nostro argomento, l'llSCCnderedello morcctll non ò stato 11iù rapido, nò maggiore In proporziono di quello degli anni precedenii. In ogni modo, ,·olondo pur dare come causa. immediata all'aumento do' safari Il dazio tiul cercali importali, pctthè gli open.i t111.14rla11 no a\'osscro danno, oceor– rova non solo che il pa.no sa.lisso di prcno. ma. che questo rincaro del pan o rosso proporzionatamente mag– gioro del rlnca.ro do' salar!. Orn. la statistica mostra. il contrarlo. Il prcno del 1mnorisu\la di molli cocfllcienti, 'llltlll sarobboro, oliro fll 1>1-01.1.0 del l'rumonto, i dazi di consumo, la mimod'o))ora, lo condizioni di smercio, ecc., o quindi non è dolol'mlnnlo esclnsh•amonte dal prezzo lici l'rumenlo; tanto che, socon,lo dati lotti alla. Camera noll'ultlmR.dlscusslono, Il prezzo del JJnno di seconda c1ualllù. ln noma dal 1887 al 1800 ò rimasto stazionario, mnlgrado il rincaro del l'rumenlo, ed a Palermo nello stesso periodo ù dlscoso di 3 centesimi. D'altra parlo, menlro A C1llanzaro od a Gono,·a 100 chilogrammi di l'nlmonlo costavano rispettivamente L IO,i2 e ~74, il pano, J>er ogni chilogrammo, costua rispettivamente cent. 40,I e 29,1. Ml\ Il ph\ notevole sl è che, anche 'lUando ,,1 ò stato un rincaro del pano, il rincaro dei salari è stato proponlonalmenlo maggiore. lnfatti,mentro nel 18il si ricbledonno 171 ore di la,·oro a comperare un quintale di n-umento, negli anni 1881,1882,1883.1884, 188.>-IBSi rltipoltiY&monto oceonero oro 122, 116, HM, 00 o 93: ti so nel ISRIJ, in cui Il raccolto ru scarsissimo, IO ore di hworo necessario rurono Q5, nel 1888 furono aolhmto re. Ed Il dazio sull'importazione do' cercali, oltre alla sua utilità. presento, no ha una di caraltoro ancor J>iùdu– mtul'O. So h~cultura do' cereali, por cfToUodella oon– correm:n estc1·a divenuta non t'C1m111e1·ath•n, fosse. se B bllot e G no 81 n non cessat&, almeno s1raortlinn.tiamento diminuita in Italia - ollre a tutti I danni nascenti per ripercussione di que!io fenomeno - Il l'lll1o etesso della scemata produzione ll\'rebbe a lungo andare prodotto un rin– caro, che avrebbo potuto oMer reso sempre maggioro dal costante Incremento della popolazione americana, per esompio, dalla diminuita. feoonditt de' paesi espor– tatori, dagli scarsi raccolH o da qualsiasi causa. che, per bro,·o o lungo temJJO, UCStlO resa Impossibile o scemata l"imJJOr1aziono. Mol'OO il datio quindi la cultura italiana do"cercali si ù ntC55A In grado oggi di poter vh,ere accanto alla produtiono straniera, e, mediante questa. sua. sopranh·enxa, JJOtrìt,con benetlco etrotto, evitare o rendere meno JJrcgiudixle,•oll lo carcs1ic, i rincari, lo altro sra,·orovoli ,•iconde del domani. Il JJt'Oblenmdel dnxlo sul cc1·enli In ll11linvuol essere risoluto In baso nllo condizioni s1>oclalld'Italia o niente Ù così atto U h-ni-1·0 In 01'1'01'0 come il pl'escindor-odo. queste. E nclln lozlono del Lorit, ap1iunto la <iuestiono ò trattntn sompt'O no' suol termini generali, senz'aver riguardo ad una regione o ad un'altra; ciò che può spiegare corno alcune Ideo,giusto in nstratto, non sieno più tali In concreto. e Noi italiani - ,·I è dotto (pag. 16)- dobbiamo au– gurarci che sorga potente una eluse d'industriali che tenga testa a· proprietari di iCM'O o no limiti lo pretese; e ciò portoril rabolltlono dei dati sul grani.• Ora ,·oramenle ben altro noi cl auguriamo, o quel cho desideriamo ò un più ration:110 assetto sociale, o più confonno a giustizia, o,·o 11. n01Suno pli1, sia come industrialo che como JJropriohtrio del suolo, sia lecito sfruttare il ta,·oro altrui. Nondimeno so l'augurio, che •I l.oria 5ta a cuore, dovesse a,·ere Il suo com11lmento,allora potrebbe essere OJ>JJOrtuna o ,·nntagglosa. l'abolltlono do·dazi che egli chiedo: per ora no. l'na. llalln dh·cnu1a manifatturiera od indus1rl11le, J)er cui l'agricoltura non rappresentasse il maggioro o piuttosto l'unico cosplto di tutta. l'eco– nomia nazionale, o In cui rllh-o rosscro lo condizioni del lavoro, questa. l11otollct~ llnlla potrebbe, o, meglio, do,·robbo rn1-o n meno do' dazi. L'ltalh~ JH'OScnlo, che noi co1101ciamo 1 ovo mnuen In. classe d'Industriali n.ugu• rn.tn d11lt.orhi, )JCrehù llll\llCIUIO lo Industrio; questa. ltalla prov,·edorh. rorso meglio allo suo 11resenHcondi– zioni oconomicho consor,•tmdoll no' debiti termini o fln– chù siMo necessari Son queste, caro Turati, lo mie poche obbiezioni, e, qnaJI che 110110, ·orrel che almeno appa1issc.ro , come sono nella ml11.mente, nato dal !Cmplice desiderio di ago,·olare o t1Ut1Citare a lmeno un pllJ compiuto esame della questiono. Ripeto, pa.re a me. che guardato più a rondo il problema dei d ad d'i mportazione, In rapporto alle nostre condizioni attuali, sia 011poriunomantenerti. E J>area me ezlandio che <ro,·e dovrebbero dirigersi gli sforzi intesi & miglion.te lo co11di1Jonl do.Iproleta– riato, poichò quell o che, gon za uiilllà, senza. necessiti. e senza giustizia, lo&ina Il pano allo classi tutto non abbienti non ò Il dazio di entrala., ma quello di consumo, che, in più luoghi im))Ollo In alla mi11urasullo farine. produco un noto\'ole rincaro del pano. Anzi ciò do,·robbo dotormln11roun J>iùconcreto indi– rizzo della. ))arto SOChlllSln.Anche pli1 elio dallo Stato, lo cui gra"czzo colpiscono In modo !'lOIISibilo lo classi
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