Critica Sociale - Anno II - n. 7 - 1 aprile 1892

CRITICA SOCIALE 100 lalo di bcotismo <'honon prenda interesso alcuno allo cose, lo qun.li non h:\lmo una dirotta relazione con I& laxoratlono 1lel campi: diffida di tutto o di tu_Ui, ed ò misonclco al 1>unioda. non abbandonare mai por qual• sia.si ragiono lo abitudini do' suol vecchi, allo quali rim ano Attaccatocome ,·iticcio al proprio sostegno. l'>oi, la nostra lgnorania do· suoi sentimenti o Jcl suo modo di giudicare lo coso, l'isolamento nel quale ò temilo, Il ,·edcrsi riguardato dalla grande maggioranza degli abitanti della città. como un essere inreriore, o la. nostra miniera di vita tanto dissimile dalla sua con– corrono a renderlo rorrattarlo ad abbraccia.re il nostro idealo di redcntiono umana. o lo ninno restio ad entrare nello nto del J>f'Olotariatomllitan1o. Ma. lo dinlcoltà. maggiori cho si hanno nella propa– ganda tra I contadini o gli operai braccianti della cnm– png1m.non ci dovono distoglioro dnlln nostm opera., nè formarci ui J>rimiJ>nssi; anzi osso rruhloppioranno lo forzo al lnvo1-oo rinflnmmerturno Il nostro entusiasmo. li ))artilo socialista ilnlinno porli Il ,•orbo doll'ollt nowi lrn i miseri prolotnri della. torra, so non vuole cho ossi siano lo schiero delhL\'andoa nella rivoluziono economica non lontana. Dolt. ll,0 Gmm.rnm:,;:1. Ln riforma dclln proccdum civile"' Il. L 'l1tlh1zlo1edel vicepretori. t'ordinnmcnto giudiziario odierno la.sciamolto a. lle• &idernro: l'hanno dotto in coro magistrati cd anocati, uomini di go,·emo o pubblicisti, ,·occhi o nuovi rautori di rlrormo giuridiche o sociali. Non lstnrò io qui a ri~umerc, neppure per linee gencrall, lo di~ussioni che si son ratto sul proposito; o tanto meno annoierò I lettori della C,·ilica ri(c.rendo I lunQ'hl 1>rogottidi rirorma; ma uon posso raro a meno cli nliaro la ,,oco contro corto istituzioni in disarmonia com1>lohtcoll'indolo dei nostri 10m))I o di danno rile• nrn1lsslmo al rotto runzionnmonto tlelln giustizia. Una di siffatlo lslituziou\ ò quolla tlol vicepretore. Questo ò un magistrato 111iuc11ci·i1; non appartiene nlhLmagistratura o non ò rotrlbulto; ò un laureato in leggo o un nvvocnlo, elio si prostn. n. supplire il proloro nello suo nsscnio e ad aiularlo nello suo mansioni. Ci sia locita una domanda. Porehò ma.i ò permesso ad un Blovano appena uscito dalrUnlven.ità (o,·o nulla lii apprendo di pratica giudiziaria) di SO<lcro sul banco del pretore cd emanare sentenze; e non ò permesso ancho ai pitì prorntti anocati, ai proressori di diritto nello uni,•crsità, ad insigni giuris1l, di sup1)1ire il giu• dice, il consigliere d'appello o di cassuione! lnratti, secontlo logica, so un oalranoo alla magistratura può ftlr lo ,•oci del magislrato, ciò dovrebbe ammottorsi con più ragione là ovo il giudiiio ò collogialo anzichò la. o,·e il giudiiio ò dato da un mo.gistra.tounico. - Como ,·a dunque che &\'viene tutto l'oppGStof Si rispondo che la legge ha ,·oluto permettere il vi– cepretore non magistrato, perehò trattasi di un umile runiionario, cho giudica am,ri di poca importanza; per cui so chi lo supplisco prondo degli s,arioni, ciò non produco quel malo elio si ,wrebbc 11ua11tlo si trattasse ('I Vf'lflHI Il primo aNlcolo ,ul • Orolwlto Pft/l"O('l,tlO• nel n. U tlell'1rnna1a 11reced;rnlt; p•fl'.· ftJ, di affari in cui è sc.riamenlo compromessa. la fortuna doi cittadini. A ))Artoelio il pericolo degli s,·arioni sarebbe climi• nato fjualora nello scegliere I 1u1lplentl si tcne.sso con(o, oltro della rodin&1>onalo,ancho della cnpacilft dell'in• dividuo, noi non sappia .mo capire 1)erch6 non ,,1 sia. alcuna preoccu1>azlono J)Cr gli affari J>rotoriall, sebbene di poco ,·a.loro, o vo ne debba esser molta 1)Cr gli altri elio si trattano dai magistrati superiori. L'importanza di una causa non de,·e commisurarsi dal suo valore assoluto, ma. da quello relali\•o a chi la sostiene. Ora lo cause protoriali sono appunto quelle del popolo, e costituiscono i quattro quinti di tutto lo causo. Sottrarle al giudici naturali import& rondcro la.giustizia. 1>rivile– giata por la groua borghosia, o lasciaro mm maglia aperta all'arbitrio dol giudicnnlo 1>0r lo causo degli operai o della piccola borghosia, Perch0, Q lottorl, s0111.a \'0llir mono al l'ispeUo por la toga llell'a"''ocnto, ohe ho l'onoro lii lndossaro ahch'io, bisogun diro che questa ri~coltò. lncondizlonalnmonto concessa ai laureati in legge di essor nominati ,·ico• protorl, pur continuando ad esercHare la ))roressione di anoea.to o di procuratore legale, O (JMlcosa. che necessariamente inccp1>ao viola il runzionamcnto nor– malo della giustizia. Diriamolo l'ranca.mento: f; rorse il ,•alento anocato cho cont& a centinaia. od a migliaia I clienli, ò rorse il giurista. continuamcnto occupato negli 11udl sclentiftci o nell'insegnamento, che va a sos1ituiro il pretoro nelle suo asson:tof No. - f: in,•oec (sah'o qualcho eccezione) il gio,·ane a11pcna laureato, ò Il JH'OCuraloreescrceuto a corto di afJ'ari, cito briga por quesrumcio. Porò l'uno rn. 1..lu• bilare per la sua Inesperienza. l'altro per la. sua disal– tiludine o por la sua. ignoranz.a. Essi adempiono le mansioni pretoriali per rar pratica J>rores.sionaleo per darsi l'aria di M'ero delle occupazioni. fanno intanto le loro osperienzo In anima ciii. F;non si pensa che le causo di migliaia di lire che si trattano In lribunalo a,•vcngono spesso JlOrpuntiglio, o che (Juollo che si ranno in pretura sono, nella quflSitolnlitù, determinato da bisog11I,•eri, o in cui spesso ò In giuoco luUo il J)alrimonio di un lmlL\•iduo! \l'hanno nncora, colla 1irosonto istituzione lici ,·ico• pretori, o.Itri 1l0ricolidn ltunonfaro. Il vicepretore non &Iconto11tadolla. )lrntica che ra.; egli \'UOIO SJ)0SSO /\CQUiSlare anche del JH'CStigio, o quel che ò pili, dello cliontole. Tutto ciò produco llol mali di una 0lldenz.a inluith•a. Questo 1-.ericolosi ra pili gro.,·o nei piccoli comuni, o,·e l'autorità. giudiziaria è tutta concentrala nel pretore. L'avvocato cho lo sostituisce è certo di avoro una 1>ro.mine11ia sui suoi colleghi, I quali non possono avero cho afJ'aridi competenza proloriale. Ogni llisgra:tiato, cho ha una lite., si affrotta. a recarsi dall'a.nocato-protoro od offrirgli l'onorario por diventare suo cliento. Xon si sa mai.... Chi ha lo mani In 1)a.sla do,·e ,·odorcl pli1 chiaro di chi sta ruorl.... f: llOi,si ò più corti di ottenere la. vittoria: non per nulla sì go-– dono lo buono grazio di chi sta a tlanco del pretore! Tutte queste sono naturalmento rifleuioni che ra il cliente nella 1ua tosta: non mai forse trovano un·eco nell'animo del suo dirensoro; ma Tiene intanto ad av• ,·orarsi una corr ente di m utua mistitlca.zionc,che è una ,·era. immoralità, pcrt.hè non può negan;I che è In tal modo cho n:isce o si accentua noi 1>01lOlo la stltlucia nello leggi o nella magistratura.. - t'alTaro di (JUCsto magistrato ibriclo, elio concerta difei,c, rico,•o continua•

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