Critica sociale - Anno II - n. 3 - 1 febbraio 1892

CRITICA SOCIALE o che accenna a ribellare. muo\'e la ferocia crescente degli s1,ogliatori; odio dell'impedita ribellione incita gli ~poglintio gli oppressi; nuovo Oflio detta la sc.ntcn1.._'\ :li giudico mc1-ccnario o di classe cho im– J>Ut..'\ l'odio alla sua \•iltìma. Amore ol odio; assenso o t·iprovnziono; fra questi duo poli si agita e si combatlo la ,,Ha. Cot·lo. meno odiano e meno ingiuriano - perché gfa meno soffrono - i fo1•ti. E però gi:, , 1 0<lctel'in– giuria abbandon:we a mano a mnno il labbro delle tla..ttSi opcmic, che si ,·anno scm1>re pH1 organiz– -1.ando. ~la questo 6 un risulla1o, non può ~re un prcccllo nè uria di,·isa. O. come quella dello stoico che nega il dolore e sotto il rc,·1'0 del cerusico bal1.a, s1rilla e tempesta, ò unn di\•is.1. cho si antggo por h'ndirla. Voistesso, insigne 1wofossorc.· cc no dato l'oscmpio. l<'ll,IPPO 'l'UltATI. L'individuo e lo Stato I JòlOC.inlisti di Stato e i socialisti di 1>arlito, tutti quelli che, a guarii-o le cornplicaliii!ime malattie delln società moderna, sperano qualche cosa dalla medicina del go,·crno, hanno lrcwato il piit risoluto o intransigente a\'\'c1-s:1rio nello Spcncer. So anche i J>il'1 indocili fautori dell'individualismo hanno quasi tutli ceduto qualche poco po,· la di.s1>erazionodi lrO\•aro altrove rimedi, egli ò rimasto inflessibile; e, a distan1 .. '\ ili anni, è tornato a l'ib..1di1"0 con mag– gior ror1.. 1 la sua idc:,: segno che in lui la persua– sione non si era allc.ntnl'\ col tempo. Se si dovcs..<.e dire che gli uomini o i partili politici si si1mo dati gran pensiero dello critiche sue, si affermerebbe cosa non rnra; ma questo tiene ~pra tutto a quella colpo,•olo inditrorcn1... , degli uni o degli altri per le discussioni o scoperto scionlincho od è più che altro Joro vergogna. L ·empit·ismo ò 1wmp1·0anche oggi In gran l'Ogoln di govo1•no per gli uomini di sL.'lto, o qunndo un uomo ò incap.'\co di ogni alti,•it,'Le mal pratico di qualsiasi al'lo o mosliore, si erodo pur sempre (,"3pacedi gm·crnat'O un popolo; come se non bisognassero per c1ucstostudi più lunghi o ca• pacità mentnle superiore che per curaro un malato o costruire un pala,.zo. Perciò mi 1m1-eche. più che un'o1>1>0rtunih\sia un do,·01'0discutc1'0 questo grande J>roblema. cho è come il bi\•io a cui si affaccia la ci\'ilh\ dal nostro secolo, o quMi per OSS'.\13 que– stiono del lo be or flOl lo be. Ma, facendo la c1·itica dolio teoria individualiste dello Spencor. non intendo sottoscrh•cro pc1· nulla a ,,uoll'iclea, che ho sentita manifcsL1t'Oda parecchi, che cioò quel mo,•imcnto scientinco, comunemente batte1.znto col nomo di positi,•ismo, sia quasi un .!listema di mosona borghese. Io non c1'0do affin– llueni..'\ di un fatto cosi cstorio1-o coma ò una co– -,Utuzione economie.'\ SOJH"a un fenomeno cosl intimo. qualo ò l'idcaziono dì un gran co1·,•ollo.I posith·isti protesL'\no tutti elio lo scien1.e, dalla prima all"ul• tima non formano cho un unico gruppo e cho essi intendono h-attaro le questioni sociali, como discu– terobbc1'0 una questiono nctica o chìmic.'\: Ol'aesiste una chimica doi borgho.si e un·a1tra dei prolotar'ìt Che se In complcssìL.\(oquìndi lo p1'0b."lbilitàdi01·1'0re) è 1>ill grande nei p1'0hlemi sociali cho noi fisici o chimici, e l"indiffero.111.ariguardo alle conclusioni non è cosi assoluta. non è questa una buona ragione per ,·odore., in un sistem.'\ che ha goncraliuato sulle, conclusioni di lutto le scicn1.e, l"imagine d'una ca.sta dominante. Ben JlH1 p1'0fonde sono le influenze a cui O soggctlo uu ccr\'ello di genio; l'crediL1\dolla razi..'\ o della f:1miglia, lo sL'\tO baromatrico o elettrico ilell'atmosrora. lo suggestioni dello coso o dolio ideo, !"alcool o il tabacco: ossondo il pensiero una delle tm1to fon:o tlolln nahm1 ò so1>ratutto influenzato l.lalle alti-o rorzo nntumli, pH1 che dnllc rugaci c1-ea– zioni dell'uomo. Un uomo di genio non ò nè bor– ghese nè al'i.stocratico; ò lui, con lo suo scoperto e i suoi errori. con lo sue audaci innO\'nzioni e i suoi misoneismi in-agiono\'oli spesso o bi1.1 .arri; è un gran fenomeno dclln natura, più che un fenomeno sociale. Prima di esaminare più da vicino gli argomenti llello Spcncor. con,•icne J)Ol'l'O o rìsoh·cr'O in questo articolo una questione. Che lo socieh\ umano o spocialmento lo socieLi moderne o ci,·ili funzionino malo. non c'ò bisogno di dimosh-arlo. I delitti, i suicidì, il J>..iuporismo,la guer1-a. i trionn dello mediocriL'l, lo tribolazioni dei geni o dogli onosti, il pessimismo, la tirannia del den:U'O, il diSJH'07.7.0quasi unh·e1'&'\IC per la scien1.. -i, l"ignoran1.a degli uomini di slato darebbero un materialo ricchissimo a chi \'Olosse scrh'ere una filosofia del malo: monti-o JlOt' un mosoro d l bene la materia sarebbe pili sc.1rsa di molto. Guardandosi atto1·110, anche all'ottimista che non sia cieco del tutto \'iCn rlltto di dubitnro so non :wosso ragione Scho– penhauor, quando diceva cbo In \'Ìta ò uno spetta– colo, tragico ncll"insiome, comico nei particolari. 111,•ccc,da un"altra p.'lt'tc. c'è il fatto di socieh\ animali, che por regolari!:\ di funzione. sono un l'Oro modello; quello p. es., tlollo npi. Dife&'\sociale bene orgauiu.ata, mancan1.a di J>.'\1'3.SSili, p eno ,·i· go1'0 al principio di S.'\llPaolo: cl,t non laoora ,um mangia; nientt, ri\'oluzioni e. in caso di discordia, J>.' \rtc.nz. 'l dei dissidenti a ro1•ma1-ouna nuo\'a co– lonia; dh·isione del la,·01'0e 01'(1inointerno porfolto; istituzioni di ,•era rcpubliC.'\ cgualitarin, assoluL'l– mcntc domocr:1tica: quanto b.'\SL'\ inso1nmn 1>0rfal'le in\"idiare dai J>ens.,tol'i faticati dictm la soluzione di problemi pii, intricati di nodi gordiani. Si do,·rcbbc concluder J)(!1'ciò con il Graf che, aumcnt..'lndo la coscicn1.a. aumenL1 il dolo1'01 Che l'O\·olu1.iono ha sb.'lgliato producendo le ro11ne su– periori della \'it.,, cosi come lo ha prodotto 1 Pe1'Chò animali di intelligenza inrcrio1-o 1>0S.S0110 a,·er fon• dato sociefa che funzionano tanto meglio dolio so– cietà umano?

RkJQdWJsaXNoZXIy