Critica sociale - Anno II - n. 3 - 1 febbraio 1892
CRITICA SOCIALE il trionfo immediato del socialismo, o,•ve1'0 scon– ,•olgorobbo talmente rantico ordino dolio cose, o si lascerebbe dietro dapportutto tale un cumolo di ro– vino cho la vocchia società capitalistica dh•crrebbo piit impossibile che ma.i, o la rh•oluziono sociale, rita1xlafo. di dicci a quindici anni, non S..'\t'Obbo eho 1>il1 1'l.1dicalo più ra]lidnmcnto po1'C01'Sa. FEDERICO El'WELS. I TUMULTI UNIVERSITARI Nonsarò io a disapprovare gli schiaffi che il prof. Sca– duto h&allunga to al più riottoso degli studenti che lo ftM:biavano.Se Il \'illari ha eseguito la legge deferen– dolo al Consiglio superiore doll'i1tn1zlone pubblica, ha ratto bono; ma. so io rossi di quel Consiglio assoh•eroi lo Scaduto. Ilo oramai l'lsto qul\Uro o ci1H1uo di cotesto esecuzioni sommarie a suon di ftschi; e so quanto sia rivoltante la petulanza di cotesti vlglll\cchotti che si fan forti del numero per sfogare quel fondo di prepotenza. che ogni nato di donna porta in fondo all'anima o che reprimo noi casi ordinari solo per paura dei pugni. Pr&– potenia. per prepotenza, quella di uno. folla è la pili odiosa. l.o f!IOSSO, su per gii1, si potrebbe dire del tumulti di noma e Torino; eccitatl dalla libidhlo di far chiasso, di poter tr,..scinare tra il ludibrio Il nomo di un uomo, qulllunque si11.Ma tutto questo è un'Inezia; Il pili im• J)Ortnntosono le ramanzine, lo la,•n1o di cllpOdi tanti fogli moderali al buon Villari, per In sua clobolozza; lo derisioni per quel suo manifesto di novembre agli stu– denti, che, a parte qualche fra.soun ])OCO troppo comune, ru uno dei pochi atti nobili che siano stati compiuti dai ministri t,lell'istruziono pubblica da qualche tempo in qua; o che ave,·• il solo torto di essere indegno degli studenti & cui era diretto. Tutti cotesti signori ritornano I\ ca.ntaro la. stessa molO<Jla: l'rcyl o leggi rigoroso por mantenere la. disci– J>lina.;per far rispettare l'ordino dogli osa.mi ; per im• porro la volontà. dello studio. i,; non pensano che a una stuclontosca si 1>0trà.mot– te1·0 il bavaglio elciregolamenti, applicare la rrusta degli appelli, la ghigliottina dogli esami; ma. non si farà mai con nessun regolamento ,·enire fJUCll'amorovirile alla st.lcnza.,cito non ha. portato da. casa. Torturatela con tutti I regolamenti del mondo o sarete pnd1-onidel suo corpo, la obbligherete a riempire le aule, ad ascoltaro lezioni; ma. non costringerete ma.I il suo spirito, .più lnatrerrabile della luce,sempre cd egualmente svoghai.o o sedizioso. So sa.pesto come si 1mò fingere di staro attenti nd una. leziono o gunrdaro 11\\'CCO lo mosche che s,•olazzano in aria! Andare agli esami con la lezione impara1lccia a memoria e passare riportando la palma del premiati, senza avere capito nemmeno l'al.lcdella scienza.! Questa ò lll profondila con cui i n1osoflgiornalieri della stampa. trattano il gro,·o problema. Nessuno si accorgo come sia minacciosa cotesto.questiono; nessuno sembra. 1,onsaro che coteste masso ri\'oltose, maleducato, prcJ>0lcnli,saranno la tulura classe goveniante del- 1'ltnlla. 1-:fllnno bono a non pensarci; pcrthl!, so no,doncb• boro accorgersi cho in fondo in fondo gli sgridllli sono doanl degli sgrida.tori. In fin ,lei conti gli studenti, più cho approftltare della debolezza dei ministri, seguono rcsempio che \'iene dall'alto. Essi ftschiano i professori che noo piaceiono loro! Ma i deputati coprono di urli lo ragioni dogli avversari che nbblano H torto di tro– ,·arsi in minoranza. Gli studenti ,·anno dlolro ai p~ rossori che Il lusinga.no e fischiano chi mostra. loro il viso arcigno f MadO\'Oo quando in Italia gli onori o 11'– rortuna sono dati nl carattere, 1111' ingegnoonesto, 111\0 rortl cosclcnio f (;li studenti r11,nno cotesto vergognoso camorre collotth•o per ottenero una sessione straordi– naria di C!aml1 Ma do,·e e che n •n si distribuisco in Italia per camorra t Como non aecorgcr,•i che quello studentesche, che escono In gran maggiorania dallo filo del ,•ostri lettori, sono i figli, gli eredi delle tendenze pa1eme1 Che quei tumulti sono le primizie gio,·anili di quel sistemi di condotta che applicheranno un giorno nel governo, nella &cienza,nella pro(es!lone1 Stato sicuri che quel fischia toro riotl.olo sarà fra ,·enti anni un occellente doputato che si ribellerà allo leggi por tllr valore Il ,•antaggio d'un grande elettore. · Perchè dovrebbero i gio\'ani essero generosi, !cali, di carattere, quando ,·cdono continuamente intorno a loro il doloroso martirio di tutto c:ò che è geno1"08i1ù, lealli1,caratterot 1-·orsotutto quello igridalo lcndono a far credere che I paJ"lf.i non &lriconoscono più nei figli degeneri. Vani a.t1iflet ! Artifici di Don Gionnni In ritiro che fanno la yredica al ngli per lo primo s,·cntah1gginl dietro allo donne. Padri o figli si rassomigliano o si seguihrno, degni gli uni degli altri. lo ebbi, pochi giorni dopo on• trato noll'Unh•ersltà, a subire una teJTibllo ftschiata.o nncho nn piccolo tcnlnth·o di tnpidnzlono che andò, so dio ,•olle, a. \'uoto; per a\'cr pro,·uto di far ,•alcro lo ragioni del buon senso in un'adunanza <li studenti che l'Mcva perduto; e conosco uomini gih. lnna.nzl negli anni che por aver combattuto le opinioni correnti eb– bero a soff'rlro atroci dolori: fenomeno eguale, prodotto da. causo medesime. Se mi dispiaco di questi tumulti è per l"on. \'lll&rl. Il qualo,so ha Cllmmessoqualche errore, a,·o, ·a.mo& tralo di ,·olcr trattare con gli studenti come 81de,•o da. un ministro di monto larga e di coscienza.onoslo.; ma ha. a\'uto questo grandissimo to1io, di non accorgersi che gli studenti a cui si ri"olgovn non erano nll1i per mliro 11suo llngunggio. Ora egli si irovn 11011,-. necessità. do– lorosa. per lui di applicare misure rigorose, che egli, nella. idea che si era ratta. degli sludenli lluliani, non e.rcdé,·a do,·cssero eJiiCre mai del cruio i o si perdo di l\llimo, perchè sperava altre coso o altri fntti. Per gli studenti d"adesso ci ,·uole o un ministro ce– devole e nullo, o un ftcro aguuino. \'illarl, che non sa essere nè l'uno nè l'altro, do, rà presto andariCno. 1-: ,·orriLquale.ho ~lourl\\'iefT in dicloltesimo, Il risfllbilìre rordino nella. scon,•olt.a \'arsa,•i" dell'ls1ruziono supe– riore, nJ)plaudito da tutti gli odierni ll!IBlilor, del \'il• lari. E ristabilisca. J)Ul'C !"ordino a modo suo, mn non JH'Olondn. di guarire cosi I mali dell'insegnamento supe– riore. Espella, sospenda, faccia riprovare agli esami, nm dica di farlo perchè i rumori lo se.etano, l tumulti gli dispia cclono, p crchò adesso insomma comR.~da.lui ~ ,•uolo esse.re obbedito, come se fosso Ira gh studenti ,·orreb bo che trionrasscro i tumultuanti: mn non pre– tenda di salvare la patria, solo perchò fa 11arzitta un:i mol1itudino sediziosa. elio rimano sempre quello che è, sodi 1 .io111, intollonrntc, prepotente, ,·crt1.feccia socia.le , mornlmontoo intellcttualmento;carnc della \'Ostracarnu, sangue del ,·ostro sangue. G. FERRERO.
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