Critica sociale - Anno II - n. 3 - 1 febbraio 1892
CRITICA SOCIALE 45 da prel1 delle varie conreuionl, nelle aeuole popolari, lnaegna– mento preconluato dii mlnl11ro De Sodllls, e accollo da tulli I partiti cona,naLorl, come ulidt>lo dUI prop•p""4 1ocJal1114, qutsll ed altri fatti congeneri - aul quali rlMrvlflmo I noatri apprtuameoli - el aembra abbiano a dtr da 1>enure. L'elemento ccnaenatore dello 1plrito rellgloeo ~ntll. forae le ullime batta.glie. Sarebbe al.olio il temerlt; ma non 11.rebbe ~1110, peHiamo, neppure Il non tent.rne alcun conto. L• D111.u.1os1t. POLITICA COLONIALE Con questo litolo il doti. Napoleone Cohtjanni ha pub– blicato un libro ( 1) che ha SJ)CISO carattere polemico, ma la polemica v'è fatta In nomo della. moralitl odel principi del diritto e della giuslitia, o non ha nulla di personale. Svolgonsl poi in osso molti concetti sclentlflcf suffragali ,lt~ larghe discussioni o conformati da moliI rntti, o però esso riesco scritto con rara. omcacia o chlnrozza. l. .'autoro incomincia a notare che il conla gio psichico spingo ora lo nazioni incivilite a ricorca.re I paesi bar– bari, ad invaderti ed a stabilirvi nuove colon ie; contagio psichico cho dUT'onde,com·cgli dico, la fcbbre,col,o11iale. E rorso non ha torto. Ma che è !110ingenera dapprima c1uestarebbro? 11deshlerlo dell'ignoto non lsllmola.spesso l'uomo a correre in traccia. di nuo•I paosll E gli orga• nismi sociali non sentono anch'essi il bisogno di allar– garo la srorn. dolio proprio azioni, di affermar la. loro vitalità ruori, lontano dalla propria corchia! E rirro• quie1ozza della nosira malsana ch·iltà, che non sa daro nè guarontiro il sostentamento a migliaia e migliaia. d'uomini, non ispingo molti, anzi moltissimi, ad abban• donare la terra nativa In cerca di men triste vita l A q,u~ta Irrequietezza dolio moltitudini, la quale impa.ura. lo classi dirigenti, vogliono ro1-seI governanti aprire nuo,·e vio meno pericoloso per loro, ed Incammina.no il il paese a strano anonturo. E rorse ancho un ritorno ata,·ico invoglia alcuni • deliziarsi J'ra gen1i barbare o semibarbaro, li aiua & combattere selvagge e reroci pugne. Inoltro lo nazioni civili sono puro, corno gli indi• vldui, preso 11, , 1 ollo do. mo.nia di grandezza, e la. mo- 11trnnoospandondosl, o si compiacciono in f'nlso o.ppa• 1'0nzo di supremazie o d'imJ>oro.E da ciò lo roslo e la gazzarra onde l'Italia &Jlplaudi la sua primo. spedizione In Artica. Pesto «i gazzarra che lo altro nazioni hanno rllllo pur sempre ad ogni nuova Impresa coloniale. Ma come che sia di ciò. cerio è che la politica coloniale appartiene ora più spesso ali& patologia sociale, che a.Ila slc.ria gloriosa delle umane conqulslo. E so è vero, como molti scienziati affermano o come pare sciontift• camonlo provato, che la delinquenza. por lo più non sia che un rls,•oglio d'istinli primitivi, selvaggi, un regresso at1Lvicoper cui un uomo incivilito opera. & guisa c1·un soh•agglo o meglio commetto azioni che nello. vita di questo sono comuni, so questo, lo dico, è voro, non è meraviglia. che nella rebbro coloniale, col doslderio di conquistare la.terra altrui, si ris,•oglino i peggiori istinti dell'uomo, talchè la gente inci\•ilita si m08tri moral• monto inrerioro a' barbari o a:semibarbari che intendo inciviliro. lmporocchè in costoro il senso morale non ra del tutto dirotto, anzi trovasi ad un certo grado di s,·i• luppo, ment.ro ne.Ila reversione atavica. ritornasi a stadi tutt.'llfl'auo primith'i, e Il senso morale vi si smarrisco qua.si interamente. La 1>ro,·adi quanto lo qui aaserisco ~N,t,l'OLBONB COLAJ,t,NNI, Politica eolOMlak, Palermo, c. Clausen, 1891, apparo chiarissima, o eonrortata da moltiuiml l'atti nel libro del Colajannl; do,·e è dimostrato che hl p<>liUca colonlale, sia. ratta dagli Spagnuoli e dagli Jnu:lcel,dal t·rancesi o dal Tedeschi, dagli Italiani o dagli Olandesi, si compendia sempre in un numero stragrande di misl'&tti: di ruberie, cioè, di rrodi, di spergiuri, di U"II\Ulnl, di tradimenti o di incondì o di massacri; quin,11 ò cho a ragiono Il nostro autore la chiama. 1m l11·iga11la!JUiO col– lcUico. Questi mtsr11Hi ,··ò chi corea o credo giustlftcl\re colla nocessl1Ào r11talità storica. che ha sempre spinto il mondo a rinno,·arsi ed a progredire per ,·h, di guo.rro o di conquisto; da altri ,•lene quindi proclamato il diritto della ci\•ilti sulla barbarie. Ma la storia. dimostra (e molti f'aUi ricorda. a questo proposito il Colajanni) cho il genero um1rno ha. progredito meglio co· IJuonlesempi o con In.diffusione dello buono idee, o cho J>iùJ>roftcui sono cli propagarsi della. ch 1 iltò. I commorri cd I 1>aciftci scambi frn J>opoloe J>Opolo.Quunto ull 'ommelo.lo diritto della civiltà sulla barbarie, io credo che, so i lorminl astratti: cicillù e ba1·ba.rie si riducono a nomi concreti: popoli ckili e barbari, apparisce chiaro a.Ila mente di tutti che, come non vi ò il diritto d'un uomo IOJlra un altro uomo, a. ma.ggior ragione non si può ammettere il diritto d'un popolo sopra. un altro, qualunque sleno I gradi di civiltà, che non ])OSSono J)Oi qua.11imai ben do· terminarsi, a. cui ciascun ])Opoloò giunto. Del resto questo vanta.to diritto della ch·iltil si risolvo noi rauo In quel lo della r oru. t;d ora., tolta la. maschera dolripo– crtsia. afferma.si da. taluni che con la nostm politica coloni ale tratta.si di sostituire ra:.:a a rn.:.:a. Questo di• cono pur o il San Giuliano (1) od il Martin\,(') duo ono-– ro,·oli membri, cioè, della R. Commissiono d'Inchiesta che il nostro go,·orno mandò di recente In AMca. E costoro volevano intanto contrattaro con gll Abissini, co·quali ])Oi il nostro Governo stringo patti d'anllclzia o di buon , 1 icina.to , mentre essi, gli onorornli suol regi commissari, pubblica.no in Italia. che, porchè la nostn. politica co loniale appro di in un lontano a,·,·eniro a. qualche cosa, bisogna che sia ))rima distrutta ed an– nientata la rn.1.zaabissina. lo non ho qui voy:11& nè SJ)o.zio da raro considerazioni su tanta. cnormczza.. Pur ml gio,•a noltu'O cho molli economisti o colonizzo.tori In Francia, in Jughlltorra, in Germania, anzi, 1.1. clir breve, In qunsi tutta Ili.nostra ,·occbia Europa. sostengono su por giù gli stessi concetti, e propongono etl attua.no gli stessi modi di colonizzazione accennati da · n(Nljlrl politicanti. J quali, uopo è conreuarlo, ci appariscono poro meno onest'uomini dogli Abissini. (J) Ma se non onesta-, domanda l'a.ulore, è a.Imeno utile la polltlcu. coloniale! Rispondendo a questa domanda egli 81 rcrma a. provare, con numerosi ralli atorlcl o con dati statistici, cho non puro è inutile, ma dannosa. lm• pcrocchò a' vantaggi, cho da ossa. si sperano, non cor– rispondono mai i ratti. Lo colonie per lo plUomungono rorzo utili o ricchezze alla. madro patria, e non no ri• danno in Jlropon;iono. E neppure gio,·ano, corno taluni ripetono, ad attenuare l'acerbezza. della questiono so– ciale, chè le emigrazioni oggi non sono ca.usato da sovra• popola.ilone, nè da mancanza. di prodotti natumll, ma ,_l~l~:r:::. 1:=.ra diretta al Colaja1111I • 11ubbllc.a1an•ll'/Hltt del t•JNell'A,rWtt4'CO"• ... ,l,:t,~:~-::_1~:1 ;~•~1;.:t:uo Nlalh-o e11:'~= d':i1; e15Nrlenu 1torlu, della crltlca dell'lnt•reu. ddla ~~~e~~::i.~!ttl l ~~~og\j!~ •!rei:~•~1:':Y~ col oovlo pubblicata In Cmwu ermccu nççol\~.'1:,~~~me.
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