Critica Sociale - Anno I - n. 18 - 20 dicembre 1891
280 CRITICA SOCIALE listi, intimando loro di rinnegai-o o Marx o Darwin. Anche un illustre ~cicnziato italiano, uomo spoglio di pregiudizi bc)l'ghcsi e sincc1·issimo amante di {1uella che a lui pare la veri fa, con cui parlavo del– l'obbiezione del \Vi1-chon: 1·ibadiva la 1·isposta dcl– r11,wckol, dicQndo che la teo1·ia di Darwin è la giuslificaziono della f'icchczm. mi ossor,·ai che so i forfi ti-ionfano, l'unione dei deboli può addensa1'0 una tal massa di forza da opp1·imc1·0 la pili g1,rndo delle forze i11diddua1i: ma mi 1·isposc che quella unione doi deboli non esisteva in natu1':.l. La leggo della lotta ò una log-ge di nalum, a cui noi pos- 1-1iamo cosi poco sfuggi1·c,come potremmo sfug– gi1·e alla legge della g1':lvitazionc; ceco il fondo del pcnsict-o suo, di llacckcl o di tanti altri un poco tropJ)O svelti applicato1·i dolio too1·io cli Darwin. ~i dovr';L dunque scegliere fra Darwin e )la1·x1 ~ubfrc in paco l'accu;.;a di ,·0101·r·ivcdere le bozzo della c1•c..1.zionetIl socialismo è il tentativo del ,•olo di Ic..11'0? i\fi1·a, come vorrebbero fai• credere gli avvcrsa1·'ì, a sollova1·e la terra senza il punto d'ap– })Oggio per la leva di Archimede? È un vecchio , 1 izio quello di sostilui1·0 le imma– g-ini allo idee, di trasportare una legge, che é voi-a per un certo ordino cli fenomeni, in un altro ordino di fenomeni <liffe1'Cnti. a cui non si può applk:11•0 più se non metafo1·icamentc. Allo1':l lo idee non di– venbrno pili che illu:-ioni di idee. lo, per esempio1 ho sentito in una Universi!..\ italiana un p1-ofe.~ore dio trovava nella. :slol'ia una le~ pe1'fcttamentc :rna– lobra a c1uclla dol (>..'lrallelogrammo delle fot·zc; pc1· cui renctto era la r·isultanto matematica dello cause in :udone 1 la diagonale del parallelogrammo; o un'altra leggo di azioni o 1·c·tzioni por cui i fono• meni sto1·ici si svolgono quasi como lo onrlulazioni di uua molla. Egli credeva di avo1· scovata un'idea o non a,•cva fatto che una similitudino, pili o mono elegante; una di <1uclle ~imilitudini per cui si J)OS· sono confondc1·0 tulti i fenomeni e ti-asJ)Ol'tare lo leggi chimiche nella sociologia e le leggi psicolo– giche nella fhlica1 facondo della scienza non la ro– tog1·arìa doll'unive1'80, ma la c..· wicat.ul' a. E quella applicazione della leggo di Da1·win allo :,;.ludiodella <tu~liono sociale non è in lòndo che una confu-iionc del genere. :Non ò stata. ancor di– mostrata - o io c1-edo non /'.I.ari\ mai - la identit.\ dei fenomeni cli lotta che si svolgono nella. Rociotà bo1-ghcso con la lotta .studiata da D:wwin. La leggo di Darwin ò stata climost.ral.a pc1· il mondo zoolo– gico e por lo p1·imo società umano; o non dice che <1uosto: c1mrndo una o più spocio sono Cl'OSCiutc in un dato to1·rito1·io. a tal 1mnto, che lo sussistenze non bastano a lutli, si impegna una lotta in cui il pili debole c..1.clo;gli animali o si battono intorno a un cibo agognato in comune o cho non ba.sta cho ad uno, o si divo1·ano tra loro. 'J'alom - cd ò una ostensione della teoria di l)anvin a. cui si bada troppo poco in gcnc1':lle - talora la lunga abitudine della lotta o della dish'uzione, specialmente negli animali pili intelligenti e sopratutto nell'uomo p1•i– mith·o - finisco J}CI' go1101'i.l.l'0 u11 bisogno cli lotta e di distruzione che si fa vivo anche senza. la fame o senza l'amo1-o: o allor.-, la strage diventa un tra– stullo, una specie di arte, come nel selvaggio che uccide 1>01· p111-o piacere di uccidere. In che punto di analogia si può l'icollegare a questa leggo la lotta economica o lo sfruttamento moderno? Don lungi da essere lo sussistenze infc,.. 1·iori al bisogno. ò noto a tutti che il mondo mo– del'no è amitto da una pletora, da una so, 1 rabbon– danza di produzione; e se moltitudini intere muoiono di fame cronica, non è perchò manchi il grano, ma 1>0rchè è sotto chiavistello nei m:.\gazzini dei pl'O– clutfol'i1dispo1'i.1ticlinon J)Olerlo vendere. Il secolo XIX ha. saputo l'ifa1-o il miracolo dei cinque pani e dei due pesci, ma soltanto a mozzo: ha moltiplicato pani e 1>0sciin modo cho pot1-obbe1-onutrire tutto il mondo; ma solo pe1·mettere sotto cl1iave le enormi p1iffvisto o non farle nemmeno veder'C a. chi a· n"Cbbe bisogno di consumarle. EpJ)Oi dov'è la selezione dei deboli? Darwin dico esp1-essamcnte che il fenomeno di cui egli ha sco– perto la logge finisce 1mr ricondurr·o con la morto l'equilibrio turbato dalla sto!~~ fccondifa della na• tm-::l. M.a nella società moderna i deboli o quelli che si chiamano cosi non sono decimati e non é tolta l01'0 la possibilit..\ di una progenie, come do– vrebbe avveni1·e so la leggo di Dal'win impe,·asse. Anzi, pe1-chè lutto il complicato organismo econo– mico della bo1-ghosia funzioni, 0 necessario cho la seleziono non av, 1 ouga. Guai 1>0r i capitalisti so lo moltitudini lavoratrici si dducessm-o per una cru– delissima solezione a quel ristretto numero che può vivc,·o umanamente con la 1>..11·to di ricchezza che essi abbandonano a chi lavo1'il loro i p1'0dotti ! Essi hanno bisogno di una eno1·me moltitudine di lavora– tol'i, che fHconclosiconcor1"Cnza tra di loro facciano l'ibassarc il prezzo del lavoro, cho pl'oducano loro i tesori per un pezzo di jk'\ne1 cho sfretti dalla nec~– sit.\ si accontentino non di mangiare, che non l\ il caso cli pa1farno, 1na di frodare lo stomaco di giorno in giorno. Per il sistema capitalista c'ò biiwgno che l'uomo :scenda a questo prezzo vilissimo, poi· cui lo si J)OS&'\ Jwendoro o gettare, come uno sfrmncnto qualunque, a comodo dolio C..'lJWicciosenecc.ssiU\ del mercato; c'ò bisogno elci deboli e dei paria. La ramo cronica, \'ada; anzi sia la benvenuta perchò indocilisco gli uomini, o lo moltitudini piil riottoso sono lo me– glio nutrito; ma la ramo acuta cho spazzasse dalla faccia della terra i piil gracili o stentati contadini o lavorato1·i, sar-obbo pe1• il capitalo la J>ill ter1·ibilo dolio minaccio, il p1'0d1'0mo di una cl'isi che lo •lombercbbc. Paro adunque che non solo le istituzioni archi– tcltate (') da Marx siano fuori di p(ll'lata dalla leggo ,li Darwin; ma anche lo 1)1'osonli istituzioni IX)!'• ghcsi. i\fa come ò nato questo stnrno or1--01'C di volet• til'aro contro un'idea con un cannone scarico e arruggh.1ito? (l) Ueve intendenl (coal a noi t)are) archltetlate idealmente ecientlDcamente lntranedule nell'avvenire, (N. d. DJ
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