Critica Sociale - Anno I - n. 16 - 10 novembre 1891

240 CRITICA SOCIALE tnria non ha. più il bisogno di illucloroalcuno classi, o perciò la. sua filosofia.riesce pili franca e sincera. Questa f)•anchezza, figlia.dello condizioni stesso dalle quali essa. si genera. o nello quali si muo,•c, imprimo alla dottrina socialista c1uclla precisione cd asprcu.a, quel carattere positirn e sperimentalo, qucll'an<latura. quasi matcma.– tica che SJ>iacoagli adoratori del sentimentalismo o a tutti i frasaiuoli, i quali sentono il bisogno di ovattarla o di inghirlanda1·la. collo vecchie maniero romantiche porchò non so no sentano gli spigoli; t'rondi di giustizia imnmta.bilc, odoro cli libcrfa o cli l)•atollanza, fiorelli o muschi cli umanità, rabeschi ed ornamenti J>rivi di si– gnifica.lo t>rcciso, buoni a decorare i palcoscenici poi Comizi popolari, ma che non trovano alcun 1>ostodentro al socialismo scientifico. Ma so la filosofla, in generalo, non può dare a.Ilo coso l'anima. che prondo da esso, ossa. può por altro stono– brare lo menti, educandolo a.lit~ critica. rude o balta.• gliera., che ci salva. dalle illusioni o dulie varie forme di aniropomornsmo o cli egocentrismo sociale, por lo quali vediamo ruor di noi quel che teniamo di dentro, o quel che desideriamo che sia, o induciamo dal pas– sato o dal presento quello che sarà 1·,wvcnirc. L'a.YVe– niro ha. certo suo radici nel presento o nel passa.te, non ò anzi, che uno svolgimento cd una in tegrazion e cli questi, e non occorro qui ripclero che la natura. non cammina. 1>cr salti a guisa. del kanguro: ma. a. quel modo che l'albero, pur procedendo dal seme, e il fiore dal ramo, e il pulcino dall"ovo, e dal girino il ranoc– chio, assumono - giunti che siano a. svolgimento - apparenzQ o atfributi affatto diversi, per <1uanlo co1·– rclativi e condizionati, da quelli dello ro,·mc ad essi JH'Ccedcnti, lo stesso avviene nello C\'Oluzioni e inte– grazioni sociali. La sissiparittl, per la. quale un essere riproduco un altro sò stesso, meecanicamonto o J>CI' semplice scissione, ò J>l'OJH'i:, solo a corti organismi mollo semplici, e nulla. certo tlV\'iono di simile nel con– tinuo riprodursi del complesso organismo sociale. I concetti S\'Olli dalrJ\l'digò, applicati alla questiono !-Oci;1le, insegnano appunto questo. Chi giudic:i la p1·0- paganda. e lo prc\'isioni socialista e le battezza possi– bili otl impossibili. utili o pericoloso, per semplice ri– flessione inh'Ospclti"a·, ronclandosi sul « senso comune» (o tale è l'immensa maggioranz,i, poi· non dire la totn.– liti~ dei nostri :wvcrs:u·l in buona rode), non può essere cho zimbello di una di coteste illusioni. Egli, in l'ondo, e comunque si srorzi e si arrabatti pel' farsi indi1>cn– dcnte o, come suol dirsi, « spregiudicato >, non può a. meno di subire l'opera delle suggestioni, dello quali le più. com,mi, a.,sidue, potenti, vc11go110 clall'imagine cli eiù che è c cli ciò che fu tiel pcusato, di ciò che vo– dian10d'attorno o di ciò che t1'0\'am1110consegnato noi libri o sapemmo dni nostri maggiol'i. Ma, poichè tutto ò moto e muta.mento, i libl'i non sono che sarcofagi e il 1n·csentc è scmpro un'agonia. Como certi antichi 1>ro– fcti, costoro traggono auspici dalle tombe. L'Ardigò accennò alla gente furba, noi parliamo sol– tanto della gente prosuntuosa senza Saperlo cd ingenua suo malgrado. f'acciamo astrazione completa dallti sug• gestione - 1>otontissima.anch'cssii poi· quanto sovonto inconsa.puta - dogli interessi personali o di classe. La suggestiono della tradizione o dello stato di fatto, tanto più vasta. cd ,iUim quanto mono ò sviluppata. o ga– gliarda la facoltà di reagire ad essa, cioò l'originalità. del pensiero, spiega. pcrchò lo donne od i vecchi sia.no clementi in generale rca.zionari o conservatori e porchò lo classi popohu•I incolto, che puro vi avrebbero tutto l'interesso, stentino ianto a faro adesione coscicnto al– l'idealo socialista. Certo anche questo ideale, o la dottrina che gli sta sotto, non sono indipendenti da ogni sorta di sugge– stioni. La. stessa divinazione che, a parte il nome mito· logico, è strumento essenziale d'ogni scienza, anche dello J>ilì positive, come lo matcma.ticho o la. fisica, non ò altro che combinazione di suggestioni dispamtc, flgli(l. ziono da lontano analogie. 1;;:c tiiltilo nihit, questa mas-– sima non perde il suo impero a.Ilo porto del socialismo. Soltanto, lo suggestioni dalle quali la doUrina socialista frac essere e vigore, sono altro, e lo loro combinazioni sono J>iù complesse o diverse, da. quello per cui s'i1r genera. il senso comune, anche so questo, in un co,•vollo ben organizzato, assumo lo rormo pili raro o grazioso del cosidctto buon senso. Fra questo e la dottrina. so– ci..,lista non v'è opposizione, v'è semplicemente di\'ario, 11crchè questa giunge dovo quello non ha. capacità. di ar1·ivare. Ossia questa ò il prodotto di un la\'oro men– tale o di una seleziono ulteriore, che molte coso lasciò nddiotro che ingombra.no tuttora il senso ed il buon senso comune; o mollo nuove so no ap1>ropriò 1 che in quello non poterono ancora. rar IJrecci:i, e cho puro, por mezzo dello studio, lo offro il perenno riruutar della. vita, Il che è quanto dire che il socialismo non può esscro giudicato o condannalo nò dal solo ingegno naturale, nè colle nozioni ordina1•io della scuola, nò coi criteri consuetudinari della. gente pra.tic:.t. Lo sue induzioni, i suoi criteri, ,,ivono di vita. propria, e bisogna. M'erli pazientemente seguiti e, a.cosi dire, scoperli, a. trrwcrso i.~ catena di tutti i loro precedenti, per acquistare il lliritto di optare pro o contro di essi. Ond'è (per ritornare a un tasto sul quale già bat,. tcmmo) che Ono n <1uando, a proposito del socialismo, vedremo sor1·idero o scrollare lo spalle uomini che hanno ratto la loro educazione intcllcttualo su ogni sorta di vecchi calc1>inio sopra i codici del liberalismo volgare, oppuro nel mondo dogli tiffari o noi 1·idotti dei teatri di prosa, siano puro, Hnchè si \'Oglin, menti colte o ge– niali; finchò udremo i santi sinodi riel democratismo 1>oliticanto 1 obliando clic In scienza. ecOnomica borghese, da.li: ~ quale non sanno dipartirsi I l'u da Romagnosi gfa qualificata « tutta. ,,cnti-c », dcnunzia1·0 1>01·mssalla al ,·enti-c la dottrina. che di quello. è hi recisa negazione, la dottrina di Marx, che non han lotto i serberemo sempre il diritto di risponder loro, scmm peccare nè di 1n·cslm· zione nò di villania: « Meditalo, cari signori, o sopratutto studiale; sintc buoni, andate a scuola daccapo; rimettete un po' a nuovo gli imparaticci che vi ingombrano il cranio; se pur vo– lete che allo \'Ostro scomuniche o allo vostro il1.vott ive si dia. da noi maggior valore di quel clic suol darsi o. un ilare squittir di cornacchie valicanti poi ciclo. » FILIPPO TURA-TI. Potete di1·e at vOslJ·i amici che, se si abbonano fin da ora alla Crilica. sociale vcr lutto tl 1802, 1nan,• de1·emo l01 ·0 in 1·eual0 gli ulltnii tre num.eri del· l'anno con ·on.tc, conitnctando da questo. · Ci usino soltan to ta c01·lesia, 1narulandoci l'im• po1~to, di fa,•cene esp1·essct1·tchicsta e dt qua– lt/ica,·si JJer nuovi abbonali, onde evilarct tin la,. vo1·0 di controllo, dentro i 1·euish·i, nè auevole nè divertente. fJ s'intende e/te, col nuovo anno, Il pe,•iodlco god,·à ai molle notevoli 1ntglfo1'ie; alle quali stiamo 11ensandoeche annuncerenw a suo tem110.

RkJQdWJsaXNoZXIy