Critica Sociale - Anno I - n. 16 - 10 novembre 1891
CRITICA SOCIALE .cattolici puro snnguc, per quell'offesa alla libertà di coscienza. o all'autoriHL della fa.miglia (cosi la defini– rono) ondo si reso colpevole il Villari introducendo nei programmi scolastici la. teoriaclcllavariabilit<idelle !pecie. Il Villari, quantunque al go,·crno, ò uomo cui l'animo rct.to o la coltura. clovatn tengono un po· su, un po· fuori dalla melma comune; mu. dietro o sopra tli lui c'ò la bul'ocrazia., c'ò il Parlamento, c"ò il parroco grand'clcltoro, e'ò la suggestiono malsana dcffambionto volgare; o noi mettiamo pegno che anc he D arwin, Vii– lari im1loranto,sariL insegnato in modo e.la non urtare « i principi ammc.m· <lalmoo9io1·numero e le crcdcn.:c comuni». Che cosa siano, d'onda traggano origino o vigore co– tcsli principi erosimao o conrol'iati dalrunivcJ'salo con– senso, vo lo dico, vo lo SJ>icga. l'Ardigò nel magislralo suo scritto. Eppuro ò in nomo di quei principi, ò in nomo di codesto e senso camuno• di cui si fanno forti gli uomini cho si credono i più spregiudicati, pcrchò sono soltanto i più ignoranti, ò in nomo di codesta su– pina inerzia intcllottualo soppannala dall'amor dol quieto vivere o da una doso corrispondente di paura del nuo\'0, cho lutto lo scomuniche al ponsioro vennero e vengono lanciate, cho si perseguitarono como utopio pericoloso lo deduzioni logiche o coerenti dallo verità dimostrate, che si iniralciò som1>ro,o coll'esecrazione o col ridi– colo, ogni generoso conato di pl'ogrosso sociale. E non con altro armi o migliori si combattono oggi le idee dei socialisti e la. loro propaganda e le loro stesse persone. Il solo non gira più attorno alla to1·ra., ma ò impru– dente l'affermarlo, vogliamo dire om Imprudente or rnn 1ro secoli, pcrchò ciò smuovo,·a lo abitudini montali della. maggioran;,:a, o minacciava. gli interessi di colol'o cho s·eran ratti codolo di rendita dello pagine della sacra. scrittura. Il capitale ò IM•oronon pagato, non v'ò chi possa. soriiunonto negarlo; ma. il tirarne troppo con– seguenze ò cstromamento noioso e un 1>0' anche 1>ori– coloso per coloro che di quol furia organizzato si son faUi morbido gu:mcialc. Perchò dunque ci si direbbe socialisti l Ciò offendo le crcdon:r.o comuni, i principi ammessi dall·unh·c1-salc. Diciamoci lutt'al più socialisti ragionevoli, magari democratico-sociali, unqualche cosa di mozzo, cho accetti lo pl'cmesse o 11011 lo conseguenze, qualche cosa che non possa far malo ad anima viva o cho ci lasci sompro apcrt.i una. porticina per la 1·incu• latti. A cllrci socialisti, oad esserlo, avremo sempre tempo, quando la 1'01-za. dello coso avrà reso socialista. l'universo. Intanto lasciamo elio si levino questo gusto gli utopisti, i pazzi, i faziosi, gli esagerati. Gli ~ esagerati•! E ben questa la parola cli prammatica. E chi sono gli e esagerati »1 - Sono coloro che non sanno conciliaro dicci dottrine, ma che no sentono o no ·affermano una sola. Coloro che non erigono barriere J~·a la scienza o la coscienza e cho vogliono alla coscicnz1~ simile la vita. Per la. tiepidezza religiosa dei nostri li– berali sono e esagerati • quei cotali che, erodendo fcr• mamente nella vita. rutura.. nella giustizia d'oltre tomba o nella efficacia dello preci o dolio espiazioni, passano nella rrcdda basilica lo lungho ore percuotendosi ìl petto o non pCrclonoun o,•emus nò una. hc11edi.::ione. O non basta la messa aliti domenica 1 A cho pro biascicai· gia~ culntorio anche in luogo 1rnbblico,così fal' da.sorridere la. gente? La fede ò buona cosa., ma tutto con mode• raiione! 1'~ se vanno un po· più in là o pensano (chi oggimai non lo J>onsacho non sia perrettamcnto un idiota?) cho tutto cofoslo maCchinnrio ecclesiastico non ò cho un'insigne h·uff<1, organizzata ai danni dei poveri di spirito o dei po,•cri di borsa., non J>erò lo diranno a. chiaro noto. Prolosteranno anzi del loro sincerissimo rispetto al « principio religioso » od alla e socict...ì.elci fedeli •; accompagneranno la donna o la figliuola., do– menica, alla chiesa, magari restando essi sulla. soglia; un po' di fede oggiungo pregio, dicono essi, allo gmzio rcmminili; informi, 1\ccoglioranno il saccrcloto al loro ca1>ozzale,sop1-.ltuttoper dare un buon esempio; porchò, non credere m bene, ma.poi e non bisogna esagora1'0 •· Però so un trurratoro d'altro stampo, di quelli cho non all'intelletto o alla morale dignità., ma attentano sol– tanto ai quattrini, giochi loro qualche tiro birbone; oh! allora strilleranno come ossessi o lo ghermiranno, po– tendo, pcl colletto ondo consegnarlo allo guardie. Toc• ca1i nella borsa - la qlamlola pineale (dil'obbcro i vecchi tllosoft) della loro morale esistenza - non temono pHl di e csagc1-are•· Cosi ò a furia di luoghi comuni cho ai pochi socia– listi franchi cd espliciti si infliggo ogni giorno l'ana– tèma. Hanno inventato, am~itutto, lii massima.,caposaldo dell'opportunismo bottegaio, che « altro ò la. tco1•ia, altro ò la. pratica.»; um~ baggiana.tu.senza. senso, di cui si servono tutto lo volte cho la coerenza. imporrebbe loro di applicare quelle verità. cui non 1>otrebbcro ri– cusarsi di ammette1'0 senza taccia <li asinità. superla– ti\'a. Per giustiftcaro la. loro pcr1>etua vigliaccheria. hanno familiaro la. ft•aso che e tutto ò relativo•; un pleonasmo pcrrotto se si intendo con ciò che le coso hturno elci rapporti e quindi si modifico.nolo uno collo altro; una semplico menzogna so invece si vuol dire cho non è possibile una condotta logica, inl'ormnta a criteri apertamente professati o costanti. )fa il doppio senso della ft-ase giova al loro barcamcna1'0: ccl .lnzi essi as– sumeranno non di rado la posa di gcnto pratica, che si ispira. a una fllosofla positiva o mollorna., alla filo– sofia utilitaria, e sdegnano lo coso trascendenti o non amano vagar nello nubi. Noi e ci perdiamo nelle nubi• quando diciamo pano ,al pano, birbanti ai birbanti; ma ìl loro utilitarismo non è che il culto del loro utile proprio noi momento che passai meglio ancora il culto dell'utile personale, veduto a traverso lo lenti dei pro• giudizi più grossolani e degli istinti più bassi. Sono puro fra lo loro prediletto lo sentenze comuni, che e a. 1il•;u•ll'O)}J>O la corda sì strappi~ » 1 cho e il mondo ,,,~pigliato pcl suo verso•, cho e gli osta.coli vanno girati e non rovesciati•· In real li\, 1>crnon strap1mro la corda, non la tirano mai, il mondo, per opera. loro, rim.lrrcbbo tal quale in perpetuo, gli ostacoli, lasciati stare, allungano il cammino o consumano la vita di in• toro generazioni. Cotesta insomma ò la saviezza dogli sciocchi o degli indolenti, a cui nulla 1mr possibile cli ciò cho non esisto anco1'a e che, a coso mutate, sten• i ano poi a capacitarsi come J>rima1>otesscro essere di• verso E si adattano sempre ai risulta.U, o lucrano sugli sforzi di tutti, senza mai da1'0agli altri una. mano per facilitare il lavoro. E adesso vanno sfoderando, contro i socialisti, una volgarità. ancor pil1 flna, o cioè che i socia listi non pon• so.no che al ventre o non curano l'idea.lo o s1rntano in faccia a. coloro senza i quali non esistc1•ebbe1'0.E ciò pcrchè non ci si presta allo pagliacciate cd alle gher– minelle dei politicanti, pcrchò abbiamo della vita.e della propaganda un concetto scrio o sdcgninmo far della rotorica. e agitarci noi Yuoto.Sotto il pretesto di e averci
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