Critica Sociale - Anno I - n. 14 - 30 settembre 1891

214 CRITICA SOCIALE Qui vogliamo intorcalaro un'osscrrazione. A qualcuno parr:\ singola1·0 che, mentre si pro– clama la inevitabili!:\ del ~istcma del cottimo noi regimo capitalista fin che questo abbia compiuto il suo ciclo, si raccomandi poi ai lavomtori di « OJl– porsi al suo S\liluppo con ogni mozzo». lla tale mcl"aviglia non può essere che il frutto d"un es.. 1.mc incompleto e basato sul criterio borghes e, grosso– la110 cd cmpil'ico, cho misum 1a porta.la delle agi– tazioni OJXH-aicunicamente dalla conscguibilità di un fino immediato o non sa gual'(la1·oltre. Invece, se la forma di c1uel pcl'iodo della 1·isoluzione del Cong1'0SS0 ò un po' c1·ucla(tanto che i meccanici milanesi, fàccnclola p1-01wia,crodcttol'o opportuno di sfralcial'l1elo fuori), l' incom·onza non ò che ap– pa,·cnlc. Infatti. altro è dire che un dato metodo è la con- 8<!gucnza necessaria di un si:;tcma generale, aH1-o è dir-o che finchò dm-:.1il sistema generale sia af– fatlo inutile tcnlal'C di combattere il metodo spo– cialo o di modcra1·110 le applicazioni. 11medico che, di fronte a un male organico, p1-ofondo inveterato, si atticJ10, in mancanza di meglio, a una cura mo- 1·;.unento slntonuttica, combattendo questa e quella manifestazione di un dissesto, di cui non potrebbe b1·uscamcntc toglier la 1·adicc, non pc1·ciò meno cu1-.1 r:.1zionalmcntc e dll sollievo all'infermo. Che se a111:i si ,·olcssc adottare cotesta logica /01'·,,wte~ tanto cara ai nostri avvc1-s.-·wi, convc1·1-cbbc ricsciro nlropposto di quel ch'cssi Yolonticri concludono: o cioòcon,·crrcbbe di1·0 che, appunto pcrchè il sistema ò connesso strellauiente e inscindtbil,nente a dati metodi, cou,·icnc attaccm· questi per scuotere quello di 1·imbal1.0. Il sintomo non ò la malattia, ma ò pal'to della stes.sa, che, tm·balo, influisce e si ripo1-– cuoto su quella; attenuando ad uno ad uno tutti i f-lintomi, la malattia. certo, non so no gio,·a. Anche la leggo c<:ono1nica che trattiene i salal'i pr"CS..~o il limite minimo, la legge che alrcconomia classica e a molti socialisti JXl.1'\'C e fu gii, detta « di b1'0nzo», non sp.. ·wi1-:.\ dal mercato so non ces– sando il 1-egime del salario .. \fa ciò non fa meno giustificati né meno utili gli sfo1·zi della resistcn1.a. Sia pu1-oche i vantaggi, che con questa si ottengono gio1·no por giorno, siano lransitol'i cd incedi, poi· chi li computi in soldi e danari: la resistenza non ha J)Ot'ciò meno in sò stessa, o negli effetti morali che pl'Oducc, la sua grande ragiono e la sua grande nocessi!:.\. E lo stesso è dell'agitazione confro il cottimo. Sarebbe assurdo - poichè il fatw lo smentisce - sostcncl'C che in nessun caso il cottimo l~'l essere abolito, almeno per qualche tempo, dalla ribellione 01>0raia,o l'immane sfruttamento che ad esso si connette )>Ossacsse1·0 mitigato. J..'01>0raioin questi casi guadagna un tanto di respiro. Ma anche della prccarieh.\ di questa vittoria, della ineluttabilità, in genc1-ale, di cotesto metodo, è necessa1fo che il lavoratore si convinca ver cspe1·ten:a ett a spese sue prop,·te. t nccess:wio, sopratutto, che egli lotti, J)Ol' obbedire alla teoue dell'eserct::io, por agguer- ri1·e la propr·ia schiatta e lo proprio schiere, perché infine la lotta di classe i 011r.rnizzaa poco a poco, e clivenlc1-:\ viltot·iosa J)OI p1-olcta1·iatoa tra,re1-so una lunga scrio di episodi, di sconfitte e cli speri– menti. lmagiuare di poter far senza di questa t1·a– fila, imaginarc che il JH-oletariato debba comincia1·0 ad agitarsi il giorno in cui tutto sarà pronto per un nuovo regime, è un perfetto nonsenso, poichò nulla mai è pronto so non fu l)l'OJh'\rato,o la pre– parazione è altrettanto fatale quanto il successo. In cotesto giro vizioso, 1neL'lfisicoe falso, i con– sc1·vato1·i cadono d'acco1'<10 cogli anarchici e - a pal'le l'amore ()01' la l'ibclliono imp1-ovvisa - non ò certo il solo punto nel quale vadano a braccetto. Gli uni o gli altl'i giudicano inutili una quanti(.\ di cose necessarie ed inevitabili, o la loro {ltoso/la ope,•aia si riassumo, in fondo, nell'inazione. Nel recente sciopcwo dei meccanici milanesi. in– gaggiato nelle condizioni 1>ii1 infelici per gli opc1-ai cho si potesse1'0 imaginarc, fu fatto dai giornali bo1-ghcsi gr';}nde sciupio d'inchiost1-o e di retorica 1>e1· dimosti-arc con cifre (vi ò anche una retorica che si imbelletta collo ap1•"'enzo della positivi!:.\ - cd iJ dolio peggioi-i) che gli operai battuti avo• vano J>Orduto un patrimonio in salari non riscossi o in debiti incontr-ati, immcnsarnente maggioro di <1uollopoche migliaia di lii-o eh.o:wovano acquistato collo oblazioni della solida1·ieli\. Questo migliaia di lii-o si avvicinano oggi allo undici; e sette scr,•i– mnno a fonda1•c il primo nucleo di una cassa di rcsisten1.. a, la cui organiz1.. azione &U'i.\ veramente « la vilto1·ia dei vinti ». :\la a c1ucsto gli avversari fan Io viste di non badare; e maggior peso non danno all'esperienza, allo spll'ito cli unione, alla coscienza di classe che si è sviluppata nei lavom– to1·i. Vi badc1-:.111no J)Ol'Ò,e cosh-otti, a suo tempo. E allom la lom tavola pitago,·ica darà altri pro– dotti; l'arihnetica mutcr,, d'opinione.(') J.'abolhdone ciel cottimo era, a 1n·fo1·t, una causa J)0l'duta. ~ra in <1ucsl'incontro la quistione ciel cot– timo capita1ista fu sviscei-ata cosi a fondo, gli OJ>et'ai stessi vi guardarono dentr'O cosi minutamente, come fino allora non era ancora avrcnuto. Noi stessi, e non con argomenti « di nostm invenzione:. ma con quelli che cfa l'cs1>01·ienza di ormai mezzo so- (1) Cltlnmo TOlontlerl, a questo proposito, poche parole di una Lettera che riceviamo dnl Thorne e dalla Mnr:icAvellng per conto dell' UnloHe ,1ado,iale def ga416tl e dd la'OOratorf '" generale di Gran Bretagna e d'Irlanda: « Cher camarade, dltes à noe lrère, d'llalie qu'lls ont toute notre 11ym1>:.thle. et que leur défalle d•atyourd·hul ne sera que le commeocement d·une lutte dont lit 1orllront ,1e1orleux. Cne grève per<lue est sou\·ent une Tictolre pour ltt ,·alncus et une déralu1 pour ltt valnqueurs. Alnsl notre grande gréve dtt ounier1 gazlert - grève fjul leu.r avalt été lmposée par In Compagnie avec J"ln– tentlon « d•écraser r Unlon • - nous la 1>erdlmes, Il est vral; mala nous en sortlme1 pluJ rorts, mleux orgnnlaét que jnmal1. L..e1 pntrons nvttlent depenM! L. !50,oOO pour nou1 • écraser •· Et cc1>endttntc'e1t a,·ec nous qu•a ét6 ltt vlctolre déflnltlvc. Pulsse-t•ll en f!lre alnai pour nos rreres Mllanal, I• Quel cbe sia uscito, a bre,·e scadenu, dallo sciOJ>erovinto del g1tSl1tl di Londra - quel che abbia ottenuto di ,uccessl mera ,•1- gllosl coteeta glo,·ane U,ilone degli 01,eral manuali I più dlser~aU d'lnghlllerra e d'Irlanda - noi avremo forse o«Allone di ac«n• n11re In un 1>roulmo numero, spigolando nel rapporti presentali 1111 Congreuo tli Bruzellea.

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