Critica Sociale - Anno I - n. 8 - 31 maggio 1891
ORITICA SOCIALE 119 ma difficilmente an-ebbo anticip.,to di dicci secoli I Yamcnto accelerato della ghiglioUina onde mggiun• la scop(wla della sfamJ).1, del ,·n1x,1-e, dell'clcttricit.'t. gcre runiro1,nit.\ m:r.ionalodelle testo suJ)crstiti. non o ,·ia "ia il sorgere e il diffondersi' di tulle quelle bast:wano a capornlls'-'rc dur('rnlmcnlo l'org:'"ismo condi:r.ioni materiali. mccroniche, dalle quali - in. ~inie, il <1ualc,rome quei dia\'olc.tti di celluloide sicmo alfo. scoport.1 di uuo,·i continenti o :iffau- <:Ilesi ,·cudono per le pinu.c, comun<111O lo si ca– monto della popolazione - ò nato quello stato coo- povolga, sollecitato dalla legge di gravit:\ del suo nemico moderno, sono nnti quegli antnenonismi, nei cont~nuto. l'imb.,11.a continunmcnlc o torna n collo– quali si csplim oggi il problcmn sociale o dei quali mrsi sulla b:\sc. Ma l'illusione che a,·oni eutusia– il socialismo scientifico non è che il rinesso intel- smalo i filosofidel secolo X,·111 è cosl radicata anche letlualc. nei cor\'Clli dei professori moderni, che ~1·,·e loro da Q\pircsto ,·oi l,a.s..q,.'\llc, Marx, gli odierni partiti lente per~ino J>er intendere, o piuttosto per frain- opcrai, insomma il mo,·imc.uto cmnncipath·o che ci tendere. le conlral'ie 1001-iche i~piratc al mntcria- Hcno tutti in ansietà cosi vh•a, sen1.a lo sviluppo li.smo eeouomioo e socfalc. Co.si reg1'C'gio ···, com– della g1-ando indush-ia, sen1.a i miracoli delle mac- b.'\ltondo il ltissolati, sembra atiribui1ogli l'idea e che chino, sen1.n tutti quei rcnomcni tecnici od ccono- il socialismo possa ,·cniro dal Cri.stiancsimo ,, J)OSS,.'\ miei che hanno creato gli cse1'Citidei S.'\lariati collo cssoro « contenuto nella sua momlo »; ciò che Bis– rolnfi"o armato di 1•isc1·va, il sop1':\hworo, la con- solati 110n ha mni sc1·itto o nò osso 11ò noi ci siamo co1·1'Cnzaomicilh\ doi commo1'Cì, ccc., ccc. 1 Sarebbe mai arl'i.schinti a pensare. (1) come, nel cmnpo tìlosoflco, imaginat'O Spcncer prima L'altro :wlicolo, L'cnctclictts-ulla. questione so– di Aristotilc. Ora, è ap1>unto in quei renomeni I:\ clalc. ò di un antico o c.'\l'issimo rodatto1'0 di Cuore che il problema sociale contemporaneo - o di ri- e C1·1t1ca. J.:sso~,·olgo sopratutto il lato storico della flcs.iOil socialismo - tronmo il loro cssc1'0 concreto tesi sostenuta dnl suo compagno di redo o di e,~ia. o il loro c:trnttere. Xon esiste un problema sociale 1:arlicolo el'a scritto prima cho l'enciclica papale moramontc, aslratfamc.nto fllo.sonco.E, su quei fc- use.isso alla luce. Ma la pubblica1.iono di <1ucstanon nomcni I:\, l'aziono della fllo.soRa, o della religione, r.'l che aumcnfo.rnc l'«atlualità » e l "impcwln.nz .., senza non polè cs.,oro mai che cstremamc.nlo debole e 1-cnder ncx·oss.'\ria lcuna modific.uiono od aggiunta. indiretta. Anzi (contmddiziono stridente ma reale o Quanto alla delusione prodotta d:il proteso socialismo fatalo) l:t fllosona poté sposso tanto pili elo,'at'Si a J>,.'\J>.1lc, 'uno o l'altro collaboratoro rurono cgu:\I– J)Cl'fozionequanto pili l'assor,•imonto e l'abiezione mento profeti. dello })lobi po11nisoal piccol numero dei prh·ilegiati, Xoi non credi:uno che i nostri lettori si dorranno liberi dn ogni cura materiale, di cduc.'\ro l'intelletto di <1uostoinsi.slcro di uno stesso Numoro, od nnchc od il sentimento a raffinamenti aristocratici e quasi di pìl1 ~umori di Critica sociale, su un mede.simo ,•olultuosi. argomonto, a soconda dei te.mi cho gli eventi sug- 11di.s.ionso,dunque, cho esisto rra noi o il Bl.53(r ge1iscono o dello s,,olgimcnto naturale dello pole– lati da un lato e rc.gregio nostro collaboratore ti- miche. So cì perdo qualcosa la mricl.1\, molto più cinese dall'nltro, è un dissenso rondamenta1e. Per ne p1'0fitfnno la continnit:.\ o l'inlcnsit.:\ del 1>0nsiero. quest'ultimo è il pcnsiet'O che reggo il mondo o, so Cosi, daJl)lrima lo nnnlisi dei partiti, lo attine.n1.efra non 1o 1-oggc, esCl'Cita su di esso un'a1.iono nutogcnia socialismo o dcmocrazin, poi In discussione sugli o propondornnto; per noi il pensiero non è che il annrchici o questa polemica sulln religione nei ra1>– riflosso di unn condiziono di fatto. Si potrà. eccopire, 1>0rticol p1'0blomn~inlo doltoro la nota Jlrodomi– discutorc, lcsina1'0 sul pili o sul meno di quosto ideo; nanto ai vari gruppi ~ucccssivi dei numeri di Crtlica mn In radice del di,·nrio è li: veder la filosofiaalla cima o vederla alla b..'\Se. F. fu appunto a questa, socondo noi, illusione di c1'8doro - }>Cl' usare In frase di Hcgcl - che e il mondo cammini sulla tesl'\ » im•ecc che sui piedì, fu a questa singolare utopia che si dovettero gli entusiasmi ottimistici della grande Rirnluzione france.so e In cnonno delusione che lo tenne dietro. Si crcdottc, colla critic., spiotal'\ dello vecchie isti– tuzioni, coli:\ teorica. di Rousseau e degli onciclope– di.sli, di r\\'er insl'\urato por sempre sulla terra il regno della ragione, il 11egno della giustizia, della uguaglianza e della rratcllnn1.n. Ma l'inganno fu di breve dural'\, o la montagna, malgrado i suoi 1unghi teorici booli, non t>artorl alla fine cho ciò che di reale :l\'Cva nelle ,•i.scc1-c, il topolino della proprietà capitalista o dello srruttamento borghese. Pl"E'Stosi vide che nè la deiRc.'\7.iOnodella Ragione, nè la proclamazione nella leggo dei grandi ed immortali principi di giustizia umana, nè il moto progressi- ('I llt perdò eh• non cl aembra dia nel teano nerpun un altro urlnlmo amico, Il quale cl scrlT•: ., lo ml troTo, lo u,110, tolllario anch• In quttto arromento: tempMtal di note l'articolo prlll:IOdi Dluolall e, H aTeul le,.po. d aTttl tt.uo un opuscolo - o ro"J no:• lncrnclo.o po~111luan! CODchi. Clr lMlmo, IOTef(O cb• I 1oclall1tl rill4IIODO onl l'er– ~ del patrioti ckl M; ,ruardano alle 1ttt1n1,,., del \'an1elo e ne deducono e 1penno l'•Juto della Cllluo e del r«pa (quanta dllfettnta da quelle fflHIIIM a queete due,- ùtltl"'°"' clecre– pltel) nella loro lotta contro la borthetla, come prima e clurant.e I primi meel clii 41 I patrioti •~raTanlo c-ontro l'Au1trla. lllutl! )Ja Imperdonabili coloro. the, c6lt1e •e11:rentl, conlrlb•lacooo a CNIN questo enorn1e equl•oco di curloao neo-,uellbmo. Perciò non uprel eutN mlturato neppun Teno Il Uluolall, M nit po– nf!MI a dllcutere. Il 1110 o ppo,-t1, 111ùmo, nrlon,.,nl• qaando a.I il• mlla a ftlrne que1tlooe di lf.UO • di unu,o duanU •Il• mau,. dlHnta lmperdonabll•. I\IIICllO quaodo lo el••a • uonu. Allrl ne 1nrri coowrueiize cl1, e;ll non aospe(ta • non Taole. Prou– dhon oon •Jalò ti colpo ciel s dlcuabN I lo ral lf'Ot'OIOIOcora• Qaiott qaaodo elle••• alla P'rancla: tl..cb•rlmarral eo,,,,.,,ea noo ur2l mal Terameot• libera. COllllo dico al 1oclall1tl-o••erotla non lo dico. ..• " Anche Il 111, P, t', di lflltno cl m:and6 un articoletto nello 11euo 1ento. Non lo pubblichiamo 1,er non ripete.rei troppo e perch• lo 1puio, In una Rhllla COlnt quNta, l I\ pad~n• d.i padroni.
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