Critica Sociale - Anno I - n. 8 - 31 maggio 1891

CRITICA SOCIALE 117 e Chi s.'\1"Cbbe - ei scrivon, - quell'uomo di re– gnto s:rno cho si. a,sogqcliassc a t:lcet· da galan– ltumw quaggil1, quando questo non f0550 J>CI' star bene in un altro mondo meno birbone L Poichè ~;~li i ~OC~~~)i l~~tr l~~~.a~l!ti~ llt~'liun:~c, ion~~e li glco. > Pa1·tondodal concetto cattolico, {(UOIprete. o me1.zo proto cho sia, era logico infalli. Ed ò <1uid orn si paro l"a.."-SOluta inferiorit.\ od in14ulllcion1J\ di coteste morali religiose. Esso in fondo 11\Sci..'ln0 \'Ì\"O od in• tcr'O,nctruomo, il brigante; solo gli legano lo mani colla p.'lura. Non solt..inlo il e godere>, che è istinto sano o <1uindimorale d'ogni essere sen~iti,•o; ma il e godc1'8Cln > - e e in tulli i modi possibili o ima– giuabili > - com'egli scrirnn,: quosto è l "idca.le . Si può e assoggcUa1-si > a \'i\·01· da galantuom o por c1uosti pochi annetli, so si ò ben corti di \'Cnirnc 1>agati il conto per uno ncJrctornill\. E i proti met– tono il nero sul bianco. fauno, JlOI'dir cosi, da ta– bellioni nll'wsumjo contratto. In questi casi, dunc1uo, Ol'intima immoralit.\ della cducaziouo cattolica, la quale non so no parto dal– l'uomo in uno colla fede, O dcssa cho crea il bit•– bante. F. dicinmo il birbante, non il tlellnquenle, duo coso bc.n dh·erse; como corto rarguto lettore intendo da sè. V'ò poi un:t. ribcHiono cho non O propriamentp egoistic:t, scnm essere neppure il suo opposto. E quella cho 1>0trcbbcchiama1"Si cu~,Unilslica. Si intendo cho a queste p.,rolo non si ntlribuisco che un vnloro 1·olatirn. ?\on si f,t doll:i fllosofin, ci basta spicgnrci. Il contadino, por es., cho oomìncill a perdere il ril!polto del curato, 1>01'tlo cptnsi sompro nel con– tempo Cluollodel padrone. 1•: al'duo dtro (o no tr:1t- r~~~~/~\~~~i~~~e1~!~ i: 1 :~~s~:ii~~~ ,~\;; meni sono piuttosto effetti d'una cnwa comune cho non l"uno caus.."\ dell'altro, o ponno ancho andare disgiunti: anzi non b logicnmonto inconcepibile noe1)Uro una ribellione oconomica ~lto b."\ndiera rohgiosa..Comu~que, il conL~ino. portai(_) alla _ri~I,: ~03:i1~ 11 !t~:1~ 11~ :i 11 ~:nT1~: 1 c!1~!.\'n~"i.~u~~~ N!5li .sten7 .. '\ normalo, non b in rC,'\ltà molto pili mo– ra.lo del suo padrone. 1-:gli hn ragiono, porchè b l'opp resso, ma la forma dolht ribolliono nel suo ce1·,•ollo è data dall'ambiento immo1•alo di gerarchie o di sfruttamenti organizzati cho gli stanno d'at– torno. Concepir,\ « la terra nl contadino> - ossia n lui, alla sua famiglia, al suo vicino, r/pa,•lita fra loro a misu1-adel la,·oro che lo dl\nno - ma nou sapi-.\ ole,·arsi ad uu lipo di sociel:.\ pi\1 razionalo o p ii1 ann o ~i~. ~o_n c hieder:.\ I:~.gi~.sti7:i~ma uu po mc.no d '111g1usti.ua , onero un 10g1ushz1a ro,·e– aci ata. 1-: il valore giuridico della sua ribelli_ono è quin~_i proporzionato al suo \'aloro morale; è 11,·aloro, pm cho altt'O,della reazione o della rappros..1gtia.Rap- C~:f,~tÙo0~11~i1r°~~~b ei~1 ~ ~o!~~osoto 1~cH l~i ~~~;~~ solidarietà, che è cosfrolto ad accotta1·0 coi compagni corno moz1.oimmediato di lotta, diventa a poco a poco strumento educativo omcacissimo, destinato a SOIH':w,•h•oro alla lotta ])01' cui fu impugnato. L.'\ runziono crea l"organo. ri!iWo~~~ò cho ho chiamato coo-allr1d&tlche queste E v'è infine la ribclliono allrulsllca. Anche qui lo stimolo fondamentalo è sempre il desiderio di unacompiacenm personnlc.poichèniuno puòastrarro dn. sb stesso,e l'altruismo n pili !J>intonon è altro cho un egoismo più cle,·ato, qunnto diro più socia.Io o più umano. Ma allora l'interosso immediato, ma· feriale. di sè o dell'angusta ramigliola ( 1 ), non è più quel che eh\ l'intonazione alla condotta o nl pensiero. Ksso è nrmooi1.1.ato. tah'olta O sornrchinto, dalla prooccup.11.ionodi un interesso vH1 lnrgo. o sia. quello di unn cl:i'!.~, o di una nazmnc. o doll'uma– nit:\ tuttn intorn: di un into1'QSS0. insommn, sociale. Qui l'animalo divonta uomo, il loliato1·0 por l'esi– stenw dh·cnta il milite di una causa; I ori1.1.onto gli si all:u·ga e con esso il godimento mo1':'llo. )ola questo b il « godero.,. detn,omo 1aplcns. non è il « godorsola > <le.Ilo scrittore cattolico. Cosi Pietro Miccacompinccvasi del s..'\Crilicio dc.Ila propri:t ,·ita por l'idealo della difesa della p.'\tria.por un impu~ morato ch'era in lui più imperioso dol\'i!tinto d, conser,•Mionc. :\fa, morendo. non « so la w:xlo,•a •· E i modi elio una tale ribellione prcsccglio non sono « tutti i modi possibili ed imaginnbili >. Sono quelli, unicnmcntc, cho si credono i mc~lio atti (T1i !~11~u~;'~fi~ 0 fo~!~ ·%~i1f..~~~~t?ei~~Wai~~ 0 cal à J: cui si è dominntl. Or è qui por l'appunto - noi rapporti dol p1'0- blomn economico - che lo. via. si bifo1'Cfi. Da un lato il socinli!mo integralo collo suo subs~ie too– richo o pratiche, delle quali ultimo la piu impor– tante è l'organi1.1..uiono pe1-aja:dall'altro lato l'anar– chismo, cito anch'esso ha att~,giamenti dh·crsi. Per il Onocchi la ,·i.."\ an..'\1'Clt1c.'\ sarobbc. sul tcr- 1-cno 1>ratico, la prima cho si present.'\ nllo plebi ~:!~~te :i~1~ft~,icl~~i s~:~r 0 i 1:1t;~fr':" 1 ~~~~ plessi della o,·olu1.ionc.Sarebbe quella. quindi. in cui ossodovrcbbcm tostogettarsi, salvodovinro \lOi verso il socinlismoorganico sotto la doppia. nzionoe cll'ener– gi:t nHmttiva. cli "uesto e della 1·op1'0sslone da parto iloi pubblici 1>0101'1 .. Quanto a ~111est'ultim~. )a su~ efficacia J'IOI' foro d1 un anarcluco un soc.inhsla c, p._11-0 por lo meno contesL'\bilc. Noi, po1• conto no– stro. oonf~inmo che, so ci an-icno di sentire un r~ ~~~::~~!~ ~~I~~ !'~:~~~i t:n,:~j l~rto;t:t~t cari~ b arpunto quando ,·odiamo intlcriro l:l rcprcs– !!iono brutale dei go,·erni. J.,.'\ ,•iolcn1 .. p1'Wocala ,·iolenz.'\ o d'altronde poco ancbbo da compiaco1"Si il socialismo dello nuorn reclute cho gli mandasse il timore. Ma. qunnto alla for1,.'\ d'allraziono cho il socialismo positivo dovo oi~orcitaro su coloro che il primo im– peto di ribolliono, irradiato da unn irlcnlità. gono– rosa. hn ll'amutl'llo in anarchici. noi siamo lont..1ni da motlorlo in dubbio. Non sempre è giocoforza, por giun~e•-o al socialismo. pass..'\1'0 poi lim~i tom• pestosi dcll'annrc.hismo. I.,o nostre plebi nnz1, mano mano la loro monto si apre a concetti d'c.mandpa- 1.iono sociale, dimostrano fln dai primi J).'\S5i un son.so pratico, unn perit..101 ... '\ - allr1 la chinmi pu"!) pusillan imit:\ - che le tiene lontano dal somph· cis.mo mon08illabico delle toorio :'lSSOlutoo dei me– todi C !lh-emi. J.,'idca che il troppo Rtroppia. che lo buono c:rnso si guastano colla intcmpora.111.a, cho presto o bono raro an·iono .. cho la. natura, °'?mo In; sociotJ\,non vanno J)tH' s..1\h, cho 1110110, p1•11na. d1 dar l'assalto, O necessario fal'O i muscoli o l'oss.'\ o a,•oro del bnon sangue nello ,·one, O radicat.'\ fin troppo nello nostro masso la,·oratrici. Nè. cornof~n,10 spesso i ministri. son da confondoro coll'nnarch1smo - sia vuro il pii.I grossolano o ,·olgaro - lo sug– gcstiom rociprocho o lo incoscienti opilossiodi una rolla che, trovando nella parola occitatrico di un ('I L'amore ddla ~mielia, aebbtne ae;nl 1111 melro morale un rrado pi~ In tu del pretto e bnnale e,oltmo, M ne allontana, per allro, ben poco. Euo t proprio anche di tpecle animali cbe nella 1eahl della IOC.ieToleua ,tanno a111,Idi totlo della 1pecle umana.

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