Critica Sociale - Anno I - n. 8 - 31 maggio 1891
CRITICA SOCIALE 115 sclew;a untve,·stta,•ta. » Il socialismo, socondo il 1\'itti, ha detto: « La scie;i;a è contro <li noi, eb– bene, facciamone a meno.'» (') Tutto ciò è vor-amcnto indegno di uno sc1·iit01·c che nella prcraziono al suo libi-o ha detto: « ve1· curare il male (il socialismo) bisognac01wsccrlo profondamente». In ,·cl'ità, rapprcsont:wo il so– cialismo come il nemico dichia1·ato della scienza è, a questi lumi di luna, o mala fede o ig11oi-a111,a. E igno,·anza non don'Cbb'csscrc nel Kitti, che a pag. 24 dello stesso suo libro riconobbe che « il socialismo rnoaenio è una lle1·iva;ione sclenti{lca », e a pa– gina 27 1 che « t soctalistt llemocralici mostrano fl loro attaccamento al vostlioismo sclcnli(lco ». Cho- so i socialisti mostrano di disprcua1·0, in generale, la scienza bo1·ghcso e la scienza unh'e1·– sit.al 'ia, no son giustifìcati eia quel cho il Nitli dice a pag. 20 ciel suo libro: « Glt economisll hanno, tn. generale, tt u1·ave torto di constaera,·e assat più. la p1·odu;;foae che Cittdivi(luo, c. per conse– ouen:a. dt 1·igettan non poca vw·te di quelle dott1·ine che ~·ono già entrate nel JJah•fmonto della filosofia e della sociologia moderna ». Il cho equivalo a dire che la scienza degli eco– nomisti borgh~i ò una scienza monca, anzi una pseudo-scienza. E appunto pcl'chò tale, ossa si sfi-a. celiò contro il socialismo, che rappresenta la sintesi e H derivato della scienza moderna. La conclusione del 1ib1'0 è quale clovova usci1'0 da una così assoluta mancanza di cl'itei·i precisi, da una cosi evidente oscillazione nello indil·izzo mentale dello scl'ittoi·e. In cospetto al socialismo cattolico egli. il bo1•gheso voliel'iano, non sa che lamenla1·0 il fatto senza nCJ)l)Ul'C lontanamente ac.. ce1rna1'0 ai mezzi che la sociclà laica donebbc o pofrebbo adotfa1•0 1>01· oniiarri. Egli finisco col gettare l'allarme, col gl'ida1·c al pericolo - o nulla più. In questo suo atteggiamento ci rappresenta con singola1·c ve1·ità la bo1·ghc::sia che, di fronte all'inca.lza1·e del moto sociale, atteggiata di stupol'O o di spavento, ti-adisco il senso dell'impotenza e il p1·esentimento della 1·uina. LF.O:SIDA 81SSOJ,ATI. UNA OPIXIOXK SUGLI ANARCHICI Chi sono, donde vengono e dove vanno Osvaldo Gnocchi Yiani ci sc1-ivo: .llio ca,·o Filippo. Milano, 15mnggJo. Una postilla.al tuo bellissimo articolo sugli mta1-chici. Sarò, pili che mi sar.\ possibile, conciso; ma se, per questfl, lascerò qualche lacuna. buja, fa tu da rischia.– ratorc. Tu sai meglio di mo che il Cristianesimo, o in ltnlia possiamo dire il Cattolicismo, dopo gli assalti rormida– bili avventatigli contro dai nostri titanici filosofidel Ri– nascimento, andò sempre sminuendosi, nò oggi certa.– mento può salvarlo dalla irrimediabile flaccidezzaquella estrema unzione d'acido (onico, a baso d'encicliclie, che suolsi chiamare il Socialismo cristiano. ' G no 81 reo Decadendo esso o a poco a poco scomparendo - in quali condizioni lascia tutto quello povero greggi di ))lobi, che non so lo sentono pili nel sangue? Ecco una domanda che io mi sono ratto a proposito degli anarchici e che, (orse, a. prima vista, qualcuno dirà che cogli anarchici ha tanto a che raro come un·e• resia nel rosario. Eppuro, una. relaziono c·ò, o storica. o sociale, sembrami. B certo che tutto quello falangi che, a poco & poco, escono dall'orbita. cattolica.,che lo tonno sempre misero, ignoranti o rassegnato, si debbono necossa.riamonto tro• "are misero o ignoranti. ma. non più rassegnate. Te lo figuri tu uno di questi poveri dia.voli ,senza.un quattrino nel salva.danajo, senza un briciolo di scienza. nel cranio, di\•entato insolTercnte e ribello, appunto perchò non più cattolicamente rassegna.lo l A questo inColicenon si possono pa.raro davanti che questo duo vie: - o diventare un delinquente, o divcn• taro un ana,-chico, prendendo questi duo vocaboli nel loro significato usuale, comune: o la camol'ra, la maffia, la mala vita, come nel sud d'Italia, o J'a,iarchia, come nel nord o nel contro. La.delinquenza. lo spro(ondoroUbosempre più nell'a– bisso dell'animalità., della bt!tc Jmmaine; l'anarchia gli apro almeno un breve pertugio donde può scorgere, con• fusa.mento sl, ma.scorgere gli orizzonti di una rigene– razione. E so altre vio storica.monte o logicamente pos• sibili per lui non ci sono - o a mo paro proprio che non ci sieno - quale ò desiderabile che delle due egli batta? Kon c'ò dubbio: la. ,•ia.anarchica.. E questo il ))rimo passo, vacillante, il primo modo, conruso, per entrare però nel movimento ci"ile del so– cialismo moderno. Certamente cho quest'uomo batto la. via anarchica., ignorante, appassionato, nor,·oso, isterico, e perciò non può essere che iroso, demolitore, YCndica• toro. Ma.la colpa. non ò sua, nò ne.stra; la colpa ò del passato, ò do! ca.ttolicismo che co lo rogala appunto miserabile od ignorante. Comunque sia, ò un uomo che - inl'r.i.nla.sisotto il martello della scienza la cattolica. rassegnazione sotto cui vcgofava. - si salva, coll'anarchia, da.i flutti mel– mosi della dclinquen.:a comune. (1) ('J il {l'.eni.1le Ceaare I.ombroso. nella ,Yo1mmeRer:11c, arriva. a.d un concetto anl\logo, partendo dal punto di veduta antropologico. 1-;glldlce di ner trovato In un centin:ijo di anarchici (Il) arre• alati a Torino In occaalone del recente primo magrlo, Il :U per cento dal tlJlOcriminale: pro11onlone che n1•rebbe con1t,1tat1 poco dlulmlle Ili altri anarchie.i da llll studiati. Secondo lui. l'ano– malta ereditarla sopprimerebbe la cendenza gen,rale dell'uomo al mlsonelamo (orrore del nuoro), permettendocOlll la dellnquenza :iltrnlatlca (f) dei noTatorl; deYlaz\one prodotta. dalla Ignoranza e dalla mlser!:a, mentre tn,ece la 1teua tendenu, ee fo&11e bene ._cannllnata •• potrebbe recar-, all'umanità grandi van:aggl, li J,ombro110dlatin~ue I ,·eri rholuzlonarl, fronti alle, folte barbe, occhi dolci e grandi da npoMolo o da santo, uso Mazzini, Gari– baldi, Gambetta (I!) ecc. (Il Cipriani. almeno antropologicamente, 1:Lrebbe fra q11ei1tl,eebbe11e J,ornbr0110 lo collocherà fone nel– l'opposta schiera) dal upurlonl di aommoaee att>rlli e delUtuose, nel qu:ill rl.&eontu cog\ abbondanti I segni, anche somatici, dell:i. degenerazione. S'Intende o::heriferiamo tutto questo a titolo di cron11cn; e ag• (!'lungfamo che l'artlcolo 6 tn11)lrato, anche •erso gli an11rchlcl,a una certaequltA. Masecondo noi, non c'è barba ... folt11,nèocchlo .... gunde di rlvoluzlonarlo, che pos~11. dlnl In grado di distinguere ~em11re,In precedenz.,. con sunlcle11te sicurezz:i., le aommo@ee .... 1terlll dalle rholuzlonl frutcuo&e; le quali (lo 1teuo t,0mbroso lo ammette nel auo lnteruuntlssimo Delttto politico, pag. 378) eo– gllono annunr.ian! e, aggiungiamolo pure, prepararlt con una aerlo plù o meno lunga ed Infelice di l!Ommoasee tumultl, prime ·beccate del pulcino che 11proYa 11. rompere Il gu&clo: 10mm0He e tumulti che I ben1)enlllntl del tempo - non e.clual Iproteuor·I
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