Critica Sociale - Anno I - n. 8 - 31 maggio 1891
CRITICA SOCIALE desii alromenti di lavoro, non Ti concederebbe mai la liberlà di pensare e di credere diversamente da quel che piace a lei, e meno ancora di parlare e di vi\•ere in con• formità di quei vostri diversi pensieri. Citatemi pure tutli i vecchi e nuovi Santi Pa<lri del co1l detto socialismo cat– tolico, non fermatevi alla !rase, penetrate al fondo del loro pe111iero1 spremetene il augo. Essi vi concedono ... che cosa.? Di diventare, o proletari, un arnurnto tttealio pasciuto, ma sempre armento - non mai di diventare una ,ocidà di t«HNi"l lìberi nell'intelletto, nel cuore, nella vita. La Chiesa si ra innanzi - e non lo di11in1ulauo i suoi oratori, che più sembrano compresi della questione sociale - non per 1iova.re diainteressalamente al molo emanci– patore delle plebi, bensl per dirl{lfTlo, E dirigerlo, per la Chiesa (ognuno di voi può capirlo) si1nifica suiarlo dai voslri fini etsenziali, per farlo ser– vire ai fini propri di ena. Chiesa. Tanl'ò ciò vero, che alle cl11.uiborchesi diri~cnli e mi• nacciate o impaurite dalla ml\rea sociali1ta che ingrossa, la Chiesa si offre come àncora di salvezza. Questo il pen– siero, che il signor Pecci Gioachino, funzionante da papa in Valicano, ebbe cià ad esprimere in 1ne encicliche e di– scorai precedenH. La nuova Enciclica, tanto annunciata, ma da noi pollffi niente affatto attesa, non avrà altro senso, n6 altro fine. Le i1tih1.zionlvecchie non po11onopiù illudere che gl'igno– ranti e i cointeressati alla loro con1ervuione. Il prole– tariato poté co,i{idare nella Chiesa fincM (11 -ig,wra,&le ; 011i che comincia a sapere qualcho co11L,non ha, non può avere illusioni. Per più di 1500 anni di pron e di predominio, da quando, cio6, con Costantino essa divenne in1piratrice dello Stato ìnsino alla Santa Alleaou dei troni d'Europa. colla &dia di Ptero, mercé la quale nel secolo nostro si tentò di re– primere e sotfocare per sempre l'alito della Rivoluzione francese, la Chiesa ebbe abbutanu. tempo e occasioni, mi pare, di mostrare le 1;ue aUiludiH' a beneficare l'umanità, e a prallcare l'uguaglianza umana. Ebbene? Non ricorderò le stragi commesae in nome del suo Dio, dovute all'intolleranza; no1t i martiri della libertà del pensiero, non le villime dei rot;hi, noli i processi delle stret;hc, l'Inquisizione, le guerre tra popolo e popolo e tutta la storia nera dei Papi come principi temporali; mi limito a ricordare le immense ricchezze det;li ecclesia– stici, i loro immensi poderi, e domando: qital uso 11e haNno f<.dto r • Le ricchezze della Chiesa sono il polrittaonio dei p1- ctrl • diuuo i Padri dei primi secoli. E le rendile eccle~ siuliche vennero divise ili tre parti: una per i poveri, una per il !empio, la terza per i preti. Ma ben presto i poveri doveltero cercare altrove il loro patrimonio. • Spetta a ciascun comune di mantenere i suoi po,•eri • dissero i capitolari e i conciiii (Costit. a:en. di Pipino, 764; Con:::ilii d'Orleans, 61l; di Tours, 567, ecc.) e la Chiesa. arricchila e in1rassata dalla pietà. dei fedeli, che credeva110di donare a Dio e ai poveri, tenne per sè i tesori accumulati, abban– donando ì poveri bisocnosi e disoccupati alle comunità e... alla persecuzione delle leni, che li condannavano alla 1alera, alla sterza, alle multe, al bando, e, in caso di reci– diva, alla torea. (Vedasi Blcmq11i, lliat. de l'Econ. poliL eh. 25, e in qualsiasi storico le len:i locali e generali di Francia, ln&hilterra, Bet1io, Jta 1ia, ecc., per estirpare la mendicitl..) Ma un vescovo di Magonza trovò on mezzo anche più spiccio di auarire la piaco. delraccattonanio: • Ai tempi dell'imperatore Oltone (narra un cronista) vi fu tale carestia, the il vescovo J.laUo,mono a. contpas- wi1:me (la frase è del cronista) per tanti poveri, ne raccolse gran numero in un t;ranajo e poi vi diè f11oeo, dicendo che i mendicanti erano come i topi, i qua.li mangiano il grano e non servono a null:L • Anche il fratello del ,•esco,•o di Colonill, in epoca di carestia, provvide ai po\'eri disoc– cupati nel medesimo modo. Ora llnche noi socialisti YOgliamoche non ci siano pili accattoni 116disoccupati; ma era proprio l'orrore teorico all'accattonaggio che ispirava quei monsignori? No, poichè ae l'accattone ,·estiva il HJO del rralicello, da rejello di– ,,entava subito un priDilegialo. ll'lratti cogli ordini mendi– canti la mi1eria none assunta a. titolo di 1&ntità e di• nnne una 1peculazione fraltoo1i11ima. l mendicanti reli– giosi avevano diritto a rar luorare senxa pagarli (corcole) i poveri del villaggio, erano esenti da 0111i tuu, duio, dogan11,ecc., e potevano liberamente questua.re non solo, 1n11 po,sedere: • non ripugna alTallo al volo di povcrt1\- inse1na sant'AIConso de' Lia:uori - che dei religiosi pos– seggano beni immobili. • Cosi, per citare un esempio, nel solo Piemonte, prima.del 18:", gli ordini mendicanti (Ca.p– puccini o Minori Osservanti) ponede\'l\nO 13!1 con,•enti, la metà dei quali con uu patrimonio di 2 617.003 franchi. Altro paese in cui i con,•enti e le chiese erano ricchissimi, il Belgio. Ora, se apriamo le cronache dei tempi in cui l'impero delrlnquisizione e dei preli era. pili incontcalato, del secolo X\'11, noi dobbiamo inorridire 111le scene di de 4 solu:ione che ci presentano le cla11i lavoratrici. • I po,·eri della campagna - scrive\"a la superiora delle Carmeli 4 tane di Dloi1 - sembrano cadaueri cli,sollerrati: 6 una resta. quando riescono a trovare uini, cani e altre bestie morte e p,drefoUe per cibarsene! • - • I poveri della città - scrive un'altra religiosa - si cibano come i majali, d'un po' di crusca stemperata nell"acqua... • Il suicidio, questa piaga (come dicono i giornalisti cattolici) del nostro secolo miscredente, non era i;nolo a quelle età: ma tulli I suicidi erano per miseria, per fame. • Un uomo si diede jeri una coltellata (ovvero: si è appiccato)- •i lene spesso nei diari dei con,•enli - per disperazione, perch~ morin di rame. • Un missionario scrive: • Ilo trovalo una (a. miclill a Char\eville, composta di otto persone, che stava da quattro giorni senza mangiare, Per i campi, nelle case, nelle vie cilladine, non v'è giorno che non ai tro,·i qual– cuno morto di rame; la metà dei contadini è ridotta a pascersi di erba irlsicme coi bruli. • Un curato della diocesi di Bour;:es scrh•e che, recatosi a portare il viatico a un malato, trovò sulla strada cinque morti; nel mede– simo cantone si trovò on11. donna morta di fame, e il figlio di 1ette anni accanto a lei, morto et;li pure, dopo a,•erle mana;iala una parte del braccio! Che cosa ne racenuo dunque delle loro immense ric– chezze i frati, i vescovi, le abbadesse, e tulli i santi gau– denti della Chiesa.? - Poslidenti di oltre metà, e in molli distrelli, perfino di claceUr;i del suolo, c11i mo11t,,i11ero la aervi!H della uleba, che difesero nei concilii e protes• sero colle leggi sino al 1789; ricchissimi a milioni,nuotanti nelle rendite del suolo, del cullo, delle decimo e delle questue, arrivarono a farsi J)af/are per nssiatere alla tortura e all'impiccasione dei disoccupati! Tulle le parcelle giudiziarie di qnei tempi portano la tarilJa del conressore; esempio: • Ai padri Ossernnti di S. Fcancesco, per i doveri e le preci di due dei loro, a,·eudo conre11ato e accompa– cnato 11dello prigioniero, pasati ..•. XL 1. • ( 1 ) Il prigio– niero era un condanualo per recidi,•a mendicità. I mendicanti relloiosi pagali per o.ssi,tere all'impicc1t.- (I) A~1t1u, tk Bel{lfqiu, compu, de J111t1ct. Nnmur,1615.
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