Critica Sociale - Anno I - n. 7 - 10 maggio 1891

CRITICA SOCIALE 107 I mnlrattori debbano M'ero lo i::gutlrdo lruco, la ,·oco cuJ)a o altri t'onnola11 congeneri, non potei a. meno di rimanere colpita da qucJl:L r:M!Ci3. da buon diarnlo. Gli chiodc1runocho ~a M·esso rallo. Ci rispo so cho a.vC\'a amm:uz.alo un uomo con una docina. di coltella.te: e a ggiungcn,: e Ma lo non ero nato per raro l"assassino, e mi d.i~ pia.eo d i averlo (tlUo. ~fil cho vuoleT Son ratto eosl: ho il sangue caldo; ra.co, ·o il carrettiere. Por quel moslicro si viaggia di giomo o di notte, col caldo, col f't'Cthlo,col vento o con la nebbia cho ,,1 ghiacciano lo ossa. Disogna bcro dcll'acqm\\'ito per Realdarsi; si ò i.cmprc in uno R1a1o l'r:I. stanchi, addormenta.ti o bria.– <'hi, o per di più si hanno sempre coltelli in tasca. per necessità. di mulloro. Si ranno llcgli incontri; non si vuol lasciarvi la destra sulla. stradn, ,,1 si dicon<fdolio ingiurio; si risJ)ondo a tono; llallo parolo allo busso, f'ra gonlo in collori, por la rntica o 1no1.1.obevuta, si ra J)l'OSto;,•i trovalo il coltollo in mano, comincialo a vo– dor rosso o g\ll. Mr, n.,•ovo 1 uti'altro in tesla cho cl'am– ma.u:aro un uomo lo In quella. notto. • - Ma vi sarà. stato tenuto conto di questo circo– stante nella sentenzn. Non ò ,·ero? - Mnht cho t'Osa rngliono ch"io sappl:t.! io non so niente. Uno \'O"itllo di nero coi cordoni d'oro no ha dello tanto o tante, cho lo non ho mai pensato, o in– lanto sono qui por un J>OZZO. - E 001110 \'a. cho sloto d:, sei mesi in cella di rigoroJ - )L'lh! cho colp:1.no ho io1 ho li sangue caldo; mi comandano duramente, od io sono un gala.ntuomo, non lo merito. ln~mma è coi:i, ò il mio d~lino. Dio degli dei! quel po,·oro dial'olo ora. condannato per ,ent'annl. Noa,·o,·a p.'lSS3.ti tre. Uscito di la sar".t. un ,·ccchio. Quel sorriso bonario o quello !=guardo limpido cho h'o anni di OOgno non hanno potuto s1>egnero in quell'uomo cho hn. la coscienza. di aver commesso un c11'0rc, m:, di non cssoro inramo, do1)() Yenti anni M'rnnno cedulo Il posto ad una profonda Irritazione, nd un odio cronico contro la sociolà. o lo leggi, cho non hanno caJJito ch'egli crn 1>il'1 di-:grnzi:1lo cito colpc,·olc, o si sono crudolmonto ,·01Hlicatoin luogo di correggerlo o tli migliorarlo. Un l11.vo1'0 noi qunlo potrobbcro ossoro Impiegati con molto 11rontto I rorzati dell'isola. d'Elbn ò il hworo agri– colo, dacchò li~ J"IOJ>Oln1.iono ò sca1~~ cd il massimo dei prodotti è la vilo, cho esigo moli" mi,no d'opera. Ma Il regolamento pcnltcnr.inrio, isJ>irnlo dal Codice penalo ~ho mim a. pun\ro 11li1 cho a riabilitare, ponendo aranti tul ogni con!itidcrnziono ll°Ordinoeconomico o morale Io pa.slojo burocratlcbo, rendo impoSl!ibiloni fo1-zaliquesta occupazione, cho mentre noll'isoln pul) cssoro I\SSLi ha· crath·a, ò anche senta tlubbio lt~ più I\Ua a rnlforzaro lo !!pirito o a m oralizzaro lo animo corrotto. Intanto e.ho li prezzo corrente pc.r la giornata. del– l'Agricoltoro ò di duo o cinquanta al minimo, fino a quattro lire, o la giornata agricola del galooito non si pa,ra cbo una sola lira. Il 1►ropriolario prorerisce scr-. virsl dell'agricoltore libero, il quale si porta sul luogo del l:woro un·ora prima, no parlo un'ora dopo, non im• 11iegaduo oro noi pasto o mangia sul posto somma.– J'iamento. Il forzalo n.1Th·a.lardi J>crchò la disciplintt del peni• tenzia.rio, cascasse Il mondo, non lo farebbe u;;:circ un minuto J> rimn.do, ·o rientrare poi pasti quand'ancho si tr•tta.sso lii chilometri di distanza, o rientra la sera alle Goro preciso. Non sarà. certo il hworo tloi galeotti che guasterà molto gli n1ra1•idogli 01•crnl liberi. E Yuol nolnrsl cho gli stessi torroni ei-propria1i tlal fisco nell'isola. o non son poc.hi,non e.hocc;.c:oro la\'orali dai rorznti, giae :iono all'at to Isteriliti, come ogni cosa toccata da qucll" inscnsa .to ,•1un1>iro. Nel maschio della rorlC:.txa di Portofcrrajo cbo si 1>rotcndo in mnro quasi l'!Olato o sorgente dallo acque. cc,u flagrante ,•iohuiono del diritto comune rM,·o il medio o,·o con gli orrori dello suo segrete. IA sta so– J>Ollolo 11graziatissimo uomo che il ro ha grazialo, 11ul quale non può com1•icrsi vondctln più atroce di quella cito là si compio. Sci soldati distribuifl all'ingresso del mni;chio e ai paroechi cancelli cho ,,1 fil lnrontrano ncll"interno aJ inten·nlli, armati di grono o fitto !lb.'LJTO di re1TO, stanno a. guardia di quel tetro cdit\cio, noi quale, cln. ormai quattordici anni, stn se1>ollo l'i\'O l'uomo ... groziato. Noi primi duo nnnl 01'1, Rtnto tenuto in unn segreta. al disotto del livello del mnro, complolamcuto al bujo. Là l'i11rcllco,1--0sodn.llo lnflltri,zioni salino o dallr, nmi– dih\, subi il lurido nmplo..-.sodello scorbuto. Ciii caddero loHemlmento lutti I )}Cli dal corpo, lo palJ>Cbrosi ro– vcse:iarono sugli occhi, lo guancio si ,•uotarono o gon– fiarono come duo bi.saccio, o scolori fino all'in,·crosimilc. Coc:1 ridotto lo rocoro saliro al diso1►m. del !i,·ello del mare, cd era già in talo stato che s'ajulnv1, a stonio con le mani a. son·oggoro li, J)o..11.anto catena. di diciotto chilogrammi cho ~li op))rimo ))Cl'potuamcnto lo reni. Il più assoluto ~ilcnlio è mantenuto inlon10 al pri– gioniero, ed ò natura.I<', non potendo l'abuso a\"Cr si– curezza di se, so non ignorato. Se alcuno in Portofer– rajo è udito nominare Passanante, è subito chitunato a<l amli~mlum llt"t-bum. li vcsco,·o della. città. pregò gli rosso conceuo di ar– ri\•aro fino a. quclrinfollcifl:111mo, J>Cr<'Onrortarlopa.l'lan- 1logli di quel ciclo ch'egli non IU'rol:ibopili ri\'oduto in questo mondo, .ma gli ru negalo. L'amb.'L<:l'iatoro t1·111- ghillerm., parocehi a111 1>0rsonaggi italiani o slranicri, rocoro grandi premuro J>er , cd crio, ma inutilmente. llcrtani che, sebbene !illbrato o a.c<'asciatodalla inrer– mità l'ho lo min:wa., 111,po,·a. rilroraro In corto oro In sua ,•olonfa di rcrro, stimolato dalla difficoltà, prcscn– tondo qualche cosa di gravo, insistolto J)Or pnrccchi giorni o non volle )ltu·Iiro ,la Portororrajo som~a :woro visitato il maschio; o rlu~I, dopo un vh•o scambio di tolegr;unmi col ministro o con nolt.r1mi-Scalla, allora. direttore generalo dello ca...c:o di J>ena.. Scalla, la. mille– sima. dello mio delusioni! l,<'flgCndo I suol libri mo no ero ratta l"opiniono di un filosofo o d'un tllantro1l0, ma da allora non ci credetti 1>li1. JJortnni ottenne 11\ en1raro nel nrn..c:chlo, ma contro racectta1.io110 di unn s1>ccio di ,loca.logo da. ossc1·,·a.rsi rigorosamente sotto la 1-ec:1>01111.'lbilità del dirc1toro del bagno. Nella segreta non si do,·c,·a assolufa,mcnto cn• lrare. Egli poto,·a. con11idcraro il prigioniero ))Cr soli c!nquo minuti da un buco impc.rccltibllo in quella oscurità. Durnnte la. contemplazione si dovo,•a. staro in asso– luto silenzio, pcrchò il 11rlgionieronon do,·o,·a accorgersi di essere considerato o uo1lpuro do,•o,•a entrargli il ~ spolto cho qualcuno doi 111101 1 l111ili s OCCUJ):tsso di lui. Per a.1Ti\'aJ-O al lmro d'osservn1.iono si do,·o,·a cam– minare in 1mnta di piedi o con la ntl\.SSintlllr<lC.'lUiionc, lungo lo stretto corrldojo eh-colare Intorno, sempre J)Cr non s,·egliaro l'attc111.ionodel recluso. Bertani ac<"ottUquc..,tocondilioni, tanto crmloli quanto ritlioolc, cd ont1'0 noi ma..11.chio c l cav. Cnstr:,ti. · lo oro rimasta di fuori mo1lihindo sullo raffinato

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