Critica Sociale - Anno I - n. 6 - 20 aprile 1891

88 CRITICA SOCIALE n-& ossi un diritto che pose subito coteste classi in un& strana e contraddittoria situa.dono; o ru il diritto del– l'uomo alla proprietà. Como do,•ova Intenderlo, per es., il 1aNtculoUc parigino, il cui nomo esprimo già. la ne– gazione d'unn. proprietà. {Jttalslasll Como poteva egli esercitarlo, cotesto diritto del diritti, che puro spettava. anche Il lui t - Di esempi lstruttM non avo,·a diretto. La borghesia a\'Ova ratto non pochi strappi o.Ila.proprietà del nobili o del clero; non poteva egli ramo altrcttantl a quella della borgbcsiat - Al 1a11M:UlolJe, malgrado gli lntermeui allegri, la vita era ben dura. Spesso twe,•a da. taro, letteralmente, colla rame, la quale, com"è risa– puto, non è buona consigliera. Ed ecco il nostro nul– labblente che piglia. a trattare senza complimenti la proprietà borghese, o la borghesi& che si mette alla meglio sullo difese. È chiaro quale contraccolpo cotesta lotta sociale do– vesse avere sulla politic&. La e plebe• si organizza in un partito a sè e leva i e Montagnardi • sugli scudi. La plebo allora sapeva tener tes1tLal suol nemici e rag– giunse presto il potere; non a,·e,·a quindi elio da pro– fittare della sua potenza politica. per promuovere tali Istituzioni sociali, merci\ le quali Il diritto alla proprielà. non rimanesse per lei un·amara ironia. Senonchè al proletariato d'allora., come a quello d'oggi, ciò non era poulbile che ad un patto: coll'abolizione, cioè, della proprietà pri'f'ata degli strumenti di produzione e colla organizzazione sociale della produzione medesima. Ma le condizioni di quell'epoca non ,·! si presta,·ano per due cagioni strettamente collegate: nè Il proletariato possedeva. lo facoltà.necessario, nò I mezzi di produzione corrispondevano allo esigenze più elementari dello. loro socializzazione. Perciò nè Il proletariato nè i suoi rap– presentanti piò colti potevano a,·crne una lontau idea. Esisto,·ano bensl nella letteratura f'roncese anteriore alla rh·oluzione due o tre utopie comunistiche, ma an– ch'esse, e per le suddette ragioni e per la loro propria lnsumclenza., dovevano rimanere senza. eco. Che cosa. pote,·a rare in quelle condizioni la •plebe• momentaneamente trionfontef Oaccbè la socialiua.zione del mozzi di produzione era allora Impossibile ed era. giocoforza. conserl'aro lo. proprietà. privata, al popolo o.lfamato non rimanern che rarl'l quegli strappi ,•iolenti o passeggeri che provocarono tsempro sino ad oggi la riprol'azione di tutti gli storici borghesi. Coteste in,·a· slonl violenti nel dominio della. proprietl privata. ren– devano impossibile una. repubblica e legalo•, perchè la legge esisteva per difendere appunto cotesto. forma di proprietà. Cosi pure non poteva la. repubblica essere e mite », poichè le classi abbienti non se ne rimane,·ano Inerti dinanzi a. simili attacchi o spla,· a. no ansiosi l'oc– casione propizia. per fa.ria fluita col dominio di cotesta e plebe• cosi poco cerimoniosa.. I.a lotta fra Il proleta– riato e le classi abbienti doYeva.lnevlta.bilmente assu– mere I caratteri del terrore. Inquello cosi contraddittorie condizioni economiche, nelle quo.Il Il proletariato si tro– l'ava, li terrore ora l'unica arme onde potesse sor\"irsi por di fendere Il suo potere. Se Il suo s,•lluppo intollet– tua.lo fosso stato maggiore, o la evoluzione dei rapporti e conomici ave~o raggiunto un grado sufficiente per assicurargli il benessere. certamente a,•rebbe potuto faro a meno dello misure terroristiche. Guardate infatti come agl la borghesia, tanto lodata dagli storici per la sua tendenza alla e legalità. •- È vero che anch'essa non ru troppo cortese col suoi nemici e nel momenti critici non t.rala.scla,·adi ricorrere a misure decl!h•o; mo. ltLsua opera ora cosl salda che essa in B b 1ot e Giro 81 r ogni modo a,•ova ben poco da temere dagli aVl'ersari. Raggiunto H potere per mezzo della sua e glor1os& :-1- ,·olur.ione • del li89, la. borghesia stabili, senzo. grandi sforzi, l'orgnnizza1,iono sociale a.lei necessaria e lo diede tale soliditù. che i reazionari i più sfegatati non poto– ,,ano neppur sognare di distruggerla, o quand'anche lo al'essero tentato, certo si sarebbero ben tosto convinti dell'Inutilità. dei loro sforzi. In tali condizioni era facile alla borghesia parlare di e legalità»: quando avete ,•into, quando i ,•ostri nemici hanno completamento perduta. la partita, quando l'ordine di cose necessario ai vostri interessi \'lene sancito dalla. legge, vorreste voi ancora far uso di anni tllegalil Potete ben avere la slcureiz.a che oramai la legge garantisce sufficientemente i vostri prMlcgl. La borghesia asplran alla legalità. in politica, perchè l'e,,oluziono storica garantiva li suo trionfo in CCOIIOmia. Al suo posto anche il proletariato non avrebbe agi1o diversamente. Anche i rappresentanti della e plebe•• I Montagnardi, tenevo.no alto Il principio della libertà. o della legalltll o n'è prova. il loro progetto di costituzione, la più. li– bera di quante nirono mai ventilato In Francia. Quella costituzione, la quale i e ).lontagnardi • non poterono realizuu-o per gli accennati impedimenti interni od esterni, stabiliva la legisla.zionepopolare dirotta o ridu– ce\'& al minimi tonuini i diritti del potere osecuth·o. In generalo si può ammettere come regola senza ec– cezioni, che c1uantominore possibilità hl\ una data cl3.Sse od un dato strato della po1>olaziono di mantenersi al potere, tanto maggioro è in esso la tendenza verso i mezzl violenti. Nel se<:olo XIX la borghesia dovette riconoscere, clic il suo potere sul proletariato ,,11, sce• mando ))rogressh·a.mente, ed è perciò ch'essa c<Jrca di ten'Orizzarlo con tutti i mezzi. Contro gli insorli di giugno la. sua ferocia. ru assai maggiore che non contro i tessitori di Lione del 1831; o contro I e comunardi• del 1871essa ru ph\ tenibile che nel giugno del 1818. Il terrorismo spiegato dalla. borghesia contro il proletariato lascia nell'ombra tutti gli orrori del terrorismo giacobino, che fu molto esa– gerato dal ro:uionar1. RobcspierTO,paragonato a Thiers, diventa un vero angelo, o Ma!'at,di fronte ai prezzolati. scribaccini della. borghesia. durante la settimane. san– guinoso. di maggio, apparo un prodigio di bontà e di mitezza. Chi consideri attentamente In.storia. francese rii questo secolo, dovrà consentire con quello che scrisse Herzcn, dopo lo giornate di giugno, che cioè non ,,•11e. nè ,·1 può essere go,·erno più. fUrlbondo di un governo di bottegai Inferociti. Appunto per la ferocia dei bottegai non potè a luogo consolidarsi la libertà. politica. In FrancilL La borghesia è la. sola responsabile delle l'requentl ricaduto reazio– nario, che contrassegnano la stori& della ,.~rancia in questo secolo. Anche sotto la Restaurazione il trionfo del reazionari ru facilitato da.I continuo timore della. borghesia. di trascinare nella. lotta lo forzo popolari. Ed ora., ritornando al terrore giacobino, la cui sola memoria fa trasalire gli scrittori borghesi, cl pare.,per tranquillizzarli, di poter rilevare la seguente Indiscu– tibile ve1ità: Il trionfo dolio classi lavoratrici, onna.l imminente in tutti I paesi ch'ili, anerrà certamente senza ,•iolenze. Esso è talmente assicurato dalla gtessa. evoluzione sto– rica, che il popolo potrà far a meno del terrore. Certo i reazionari borghesi faranno molto bene a. sottrarsi ai fcn-ei amplessi del proletariato trionfante, e saranno Msai ragionevoli se non imitera~no I reallstl, che e1r

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