Critica Sociale - Anno I - n. 3 - 20 febbraio 1981

Bbl 38 CRITICA SOCIALE rana Ialina. Dappertutto, mo.da noi pili che attro,·e, lo spirito di clauc domina lncon.sapo,·olmente o ciecamente I ceti CO!!Ì detti superiori. I.o &pirite di classe è il re– nomcno meno comunemente osser,·ato, pe.rchè spes.-.o Incosciente, quasi sempre dissimulato, ma. il più saliente e Il più e gra,•ldo di storia• del momento presento. Esso è allo classi quello che l'amor di sà agli indi\'idui. \'l ricordato ciò che 1t.rlsso dell"amor proprio un sot– tile ftlosoroo cortigiano n-ancesef e L'amor proprio è l'ornoro di sè o di ogni cosa. per « sè. Esso rendo gli uomini Idolatri di sè medesimi e li « rendo tiranni degli altri quando la fortuna. ne porga • loro l'occasiono .... Nulla. è l)iù lmpotuoso dei suoi de– e sldcr1, più nascosto do' suol disegni, piit ingegnoso dei e suol IU11!17.I. La sua J)ioghO\'OIOZZll è indcscri,•ibilo, le esuo trnsrornuu:lonlsono senza numero, lo suo finezze • 11iù sottlll di quello dclii\ chimica. i,'; Impossibile mi– e surnro h~ 11rorondilb.o 11onotruro lo tenebro de' suoi e abissi. Accovn.cclt~to In un canto, celato agli sguardi « ))iù !\Cuti, lm•islbllo pcl'slno a.sè stesso, ra. mi118 giri o e rigiri, concepisco, alimento. ,o nlrimpl'O\'VÌSOmette alla e luco amori o odi cosi mostruosi che, dopo averli nu– • triti nel suo seno, ricusa di riconoscerli per suoi e se « no ,·orgogna .... 011ll11. nollo che lo 0011reai suoi sguardi, « nascono l suol Inganni o lo J>ersuasloni \"ano con cui e si lusinga. ... È 110mlgliante a.i nostri occhi, i quali, ve e dendo ogni COS.'\, non vodono 1 1è medes imi.• Taio è ramor proprio di classo qua.le si maniresta, o pluHOl!llofjualo si travi.sa - anche nella. nuo,·a ,•ila ltali11na.do ,·e l'opJ)O(iilione l'h\ le classi è ancor lontana dal 11uoculmino - nel costumi, nel sentimenti, nella filosofia, nella legisluklno, nel tribunali, in ogni palese o recondito a.spetto della ,•lta cMle. ~è noi ,·ed..iamo ragiono sufficiente J>Crt:hà el debba attenuarsi e sparire mentre lo cagioni che lo alimentano si vanno per con– Yerso acutlnando. Sol )>Cnslamo oolr lbsen che la re– deniiono umana. non debba atlcndei-si - nel nord, do""e si studia molto, corno noi sud, dovo si studia. poco - dalla glo,·enttì borghese (1!1. glo,·onti1, ahimè, è una ma– lattia che guo.rlsco eosl 1wcsto!), nè dagli studenti, nò lnsomuu1.tlo.gllolemontl 1>1(1 colti o rortunati della so– cietà, mo. anzi dal duo coH 1111'1 s irogiatl cd oppressi: gli opcru.l o lo dormo, Lo donne, a. giudlcaro dal loro nttcgglamcnto attualo, ,lolla loro (parliamo in generale) supina lncoscien1.11,\'Orrnnno dopo, \'erranno tardi - forse o. un ))Untocogli altri u\1Imi parla, col sonnacchiosi couladlnl. Ma ,•orranno anch'esso. Tutto ciò 11011 scema 1lffatto ,•aloro ali' articolo del Gorra. li nostro amico gencrnlinò forse tro1>1>0 una sua lntrospotlono; tra.sao norma dal suo animo o dalla e e,·o– luzlono • 11ua.In ogni elas.so. in ogni n:uiono. v'hanno I generosi o I ,·eggenll; non manca.no mai i protestanti coniro I pri,ilegl di cui godono I lor pari, gli interpreti e gli aiuta.tori dello rlvcndicaxloni rratemo; nè i sui che stimano miglior partito arri, •a.re allo trasrormuioni inevitabili di buon aceordo e per gradi, che subirle a precipizio o per foria. Potrebbe :t.nll dirsi che ogni gn.ode n,·oluziono ru prenunzlat.a. aff'rcttata, resa possibile e più pl'Ol!tamcn10,•!tale da Ulll\ specie di e«Jdo morak degli intelletti o del caratteri migliori, \"erso le n,·e maledette, ,h•alo dello nuo,·e gcm1inazioni, Yerso le ronnazlonl madreporiche cho sollo,·ansi a poco a poco, In onl11.alla goografta tradlzlonalo, dallo onde agitato dell'oceano sociale. Nel momcnH critici della storia la morale ufficialo è in bnncnrolta, I codici sombrano per– dere Il loro slgnincato, giudici cd im1mtati a,•,•iono che 111 scnmbilno Il poslo. Il malrattore o Il precursore trovansl spesso - a s& conda della dh·ersa l"1J!Ji<Uh·in del tempi - prossimi di croce o propinqui di cella. A codesto sangue gentile. a codcs1a 1mrte eletta della eittadina.nza cbo, essendo come la prime ,·era etema del consorzio umano, attende app1mto dalla gio,•inena i pila caldi tributi; a coloro e:hosi 11quarclano lo viscere per cercarvi cd uceidcr,·I Il p\crolo baco lusinghiero e tra– ditore. e quasi 11Cmpliflcandosi come gll racen la nobile gio\'entù r ussa, ~JIC"IIOmo,-a/111("11/edallalo,• claue, s"ìm• branca.no 10nm timori o senza rlscr,·e nello classi sog– gette, ne 11pasano gli odi e gli amori, conSllerano o pro– mettono a.d esso Il lor )}Onsieroo Il lor 114ngue; a tutti costoro cal1.ano I\ pennello gli argomenH dol Oorra e l'esempio ch'egli porgo della studiosa gio"entù di Ger– mania. I segni, bcnchò tuU11.\'la. Incerti o sbiadi11,di un mo\'lmonto Inquesto senso non mancano anche nel nostro paese. A Milano, nolln stesso. U11io,1e ,temocl'alico-sociale sorto.di rcconte,trovlnmo, l'rt1. mollo ccntlnnla di aderenti. pro\'a\onto l'olomon-toglo\'1110, nò scnrsoggla. Il borghese. Noi guardiamo a. questa a.ssochu:lone con un senso, non ancora d'orgoglio, ma gli\ di speranza.. Purchè al ror,·ore elci primi p:\Ssl - già lo disse Dario Papo. in quest,, colonne - non subentrino il tlisamoro e la stan– chezui. che slamo soliti tro,·nro nello altre associazioni politiche; purehò per11lsta.e non traligni. E purehè, soggiungiamo noi, dello questioni ch·essa ha preso a ri!oh·ere., non rimanga a rueua ,•la. La gra– dualità si capisco, cc.I anche, per un po', l'incertezza; ma l'incertcua, Il compromeuo, so dh·entino cronici, signiftc.tno alla fino l'equlH>eo: o l'equh·oco ,·uol dire impotenza. I..&quesllono sociale non è un placido so– marello, da. tenere con un virgulto, come taluno argo. menta, al passo o rasento I murlce:iuoll. Chi iuforca. quella flcrtt. timida.mento, l'occhio o il piede alll\ terra., o non la stringo o non ra uno con essa, finir&, sol elle ella balzi al galoppo, a ruzzolaro sull'erba., dalla quale era meglio che il moschino non si dipartisse. Per quanto sembrino splotatamento cccessh•e nella rol'!na o susceUlbill, 110111:1. vita pratica., o in dato con– tlizioni cd ambienti o momenti storici, dl un coonlcientc di ridur.Ione, rimangono pur sompro - non soltnnto nobili - ma \'Oro noi ronllo, questo purolo di Micholo Bakounlno, te fjUSlllcl sembro. che rls1>occhino,rorlifl– candola, l'tmima del nostro llOnsloro: e Regola goncrnlo: un b01'(Jl1e&e, per re1rnbblicano o e rosso che sia.,s11r1\ ILSSlli 11lt'.1 \'h'tunonto lmprossit,nato, e commosso e colpito ti:, una. s,·entura. onde un altro oo, .. cgll~,e sia ,•itlima, si tratt1US0 puro d'un imperialista e 11rrobblato, che non dalla s,·onh1rn. d'un operaio, d'un e uomo del popolo. In questa difforcnza li indubbinn1cnte e una grando lnglustltia., lllll quest'ingiustizia non è pr& e meditata. l'.:ssa è lstintlm. J,;d ossa prol'leno dal ratto e cbo lo condilionl o lo abitudini dclii\ vita, eho cscr• e cilano sugli uomini una lnRuonu. scmpro pià potente e elio non lo loro ldoo o convlnlionl polillcho, cotesto e condizioni o coteste abitudini, cotosla maniera 1pecia~e e di csistero, di 11vilupparsl,di pensare e di agire, tut1i e quei rapporti sociali così rcgolanncnte con,·ergenti a e uno scopo medesimo, che cos11tulscono la. vita ber– e gbose, il mondo borghese, stablll.scono t'h\ gli uomini e cho 11cotcslo mondo apJl&Mengono ,qua.lo che sia il e dh•ario dello loro 011lnloni poli11cho,una solidarielà e infinitamonte plil reale, ))Ili. proronda, più potente e e ,opralttllo più ,im:era, di quella. che potrebbe stabi• « lirsl rra.borghesi od 01>0rnl J>Orerrotto di una maggioro • o minor commumzo. di 0011\'lndonlo d'ideo.

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