Critica Sociale - Anno I - n. 3 - 20 febbraio 1981

CRITICA SOCIALE 37 idro !li credono giusl<' ed um:m1t:u·ie è un obbliJ?O il ditrondcrlo specinlmcntc frn coloro n cui il sorno corruttore d('lltl nostra società non hn :mcorn tolto ogni !K'ntimento µ-oneroso di :dtrui,;:mo. E non basta coi:dirrr roccnsiono cho i ,R"iO\'nni f(Ì presentino n noi, birognn ccrc.1rli, nò lnscinrli pii, Onchè a.lira loro ,•olta !li fncci:mo n1>0sfolidclln nuo, n fede trn i compagni o tra lo plebi. Pen'1ro o combattere per l'umanità fu IA.divisa di Ferdinando l... '\SS:lllej qucstn, per quel poco che potremo, s:,r:\ In nostra e do,,•es..~ropuro tra broYe In YOSira,o gio,•tmi italiani. l)Qtf. CA)ll1,1.0 ClORR.J,, LAGENTE ELAGIOVENTÙ BORGHESE e lo spirito di ola.sse. Demmo Jl08to volontic1·i alrnrticolo qun sopra. cho il t.lott. Camlllo Gorra., non ignoto, J>Cr proccdcnlì note• ,oli scritti, al lottori di Cuorer C1·itica, cl mandò in– tilola"ndolo gcmpliccmento e J.:coi11:iom~ •· B gli demmo posto col desiderio intenso che lo suo pre,·i.sioni siano conrcrmato J)ilì che a noi non pala possibile; che rM– venire anii gli dia intcmmenlo ragione. Il nostro studioso o gio,·ano amico attribuisce la frol• latlgino morale che ~onerai mente si doplorn nella odierna giovenH1 - e ,·ogliamo diro In quelh, giovcntll che per condizione sociale ,wrebbo iompo o modo di interes– sarti! J>iù spocialmcnlo ulla pubblica. cosa - la attri– buisco SOJ)ratntto a motivi psicologici intellettuali, onde dallo studio o dalla e o,·oluziono • intellottualo si riJ►n>moito al mede denunciato adeguali rimedi. Xol slamo convinti con lui che i gio,·anl poua,w nei rortl studi - anzi tmica111e11le negli studi - rifarsi una ~lcnu o un carattcro, rilonuu quel che furono i nostri nonni o In parto sono ancora 11lù di noi, e noi si direbbe eho abbiam disim))amto ad essere: ritornare cgiorxmi•. Ma (e s'intendo che, cosi scrivendo, pon!lio.moesclusi• ,·o.mente ntla gioventù borghese, nlln <111alo puro alludcrn Il uosh'o amico) dubitiamo n.ssnlcho lo rJOf}lia110. Fo1-soil doti. Oorn, dimentica. un po' cho lo.rivoluzione italiana, che egli richiama, ru unn ri,•olutlono essenzialmente borghese: J>Crquanto abbellita o decorata. da poetici fMti, da episodi di epopea dcgni~imi, ess a.ru in so– stanza. la. libenu:ione dcli& borglu."ila, che i veechi go– verni com1•rlme,·ano, nnchmto nd abbattere le cento ln1cn10 l'l"onticrc J>erci-pandcrc I suol liberi traffici, per tener testa alla rh·alc borghesia dello naiioni vicine; 11g1tnndoIl miraggio della libertà, dcli:, dignità e del generalo bene.~ere essa. nttrns_Q8in quel mo,•imcnto il popolo - l'etcn10 zimbello - o, negli stos!li campi, sullo st08SO bardcnto, dnndosl di gomito, nellll eccitazione d'una medesima lotta, In.maN1inl\o la easnct", l'operaio o Il •ir,110t't!, essi JHJlerono per un momento apparire, dirsi od anche, in buona fe<le,per un momento, ,c,itirl"i n-atclli. So rosso mancata. cotesta illusione, molti ed i pili ge– ner'O'òll, nell11stess.., borghesi!\, n,·rcbbf'ro rorso disertato dalla Ulidua e (l\tiCOS.'\ batta.glia. ~la. & nmn1cnero quella compagine, a. rendere possi– bile il perdurare di quell' illuo;\0110 fino I\ scopo rag– J!:lunto, congiurava oziandio quel che ò comune cara.t- 1ero di tutto, a. dilferon1.a.dallo soclnli, lo rivoluzioni polltichoi vogll,uno dire li, gmndo !llcmplicih\ con cui la questiono en ~ta. Per o co1111-o il 1t.' tlc.co, JH!r o oont,-o i <lrtclii, il t>«pa. i Borb<mi. el'tl questo un di– lemma che l:'5<:ian poco a1JJ>iglioai sotlo;mi, una ror– mola netta eho eon poco o punto di studio si J>Oieva capire o risolvere; ba.stll\'a un 1>0'di dignità personale, ba.sta.,a, OS(!r(}llllllO dil'O, il sem))IICO spiriio d'imilazione, di cui anello lo nature pili ,·olgnri - an1i esso specin.l· mento - ,·anno largamente dotate. Qmu1tos·era lungo, allora, dalle infinito complicazioni, daJlo anrrauuosità minuzioso che prelilentano, all'occhio ina, vouo, le questioni sociali! Tutto un socolo M·eva lavorato per maturn.ro una sola o semplice ide&: e es– sere noi, cs.scro Italiani.,. Non v·era ramo dello scibile, non v'era. I\Spetlo clclln.,•ita, eho non M'esso dato onon desso ogni giorno, a quell'idea, nuo,·o tributo di succhi vi1ali, Dall'ofl(Ji atr,,llora "'O la dirfflt'Onzache Jla.8S..'\ tJ-a. la el'ltica del Ca1Jitalc di ~lar.t o una ))OClìh~ di Bo1·ehot Odi ~IOl'Cl\1111111, ('hi allora non Ol'a COll'l\\'\'Olllro ra SClll· pliccmcnto un tmditorc, un ramoso codnrdo, nessun nomo era nblms1anta vile ))OrqualiHc11.rlo;nessuna gente, dcli" lor gente, nprh•l\ lo brae:ela. nessun abitneolo por• gon, rifuµ'io, nllom ..ai« eonscrmiorl ,. ; l'onore, la ,·itn, la. spcran1a erano 1ultl da una parto sola. Venuto amaturanza quel l'l"utto,scopplntoquoll'ascesso. lo coso ritornarono e nell'ah·oo della na.tura ... t"uomo borghese, se 1111,i a.,·o,•a.creduio di e-.~l'lo meno, ridi• venne con 1>ic1111 coscienz.-. e sincerità l'uomo borghese. l'OJ>craiosi senti pili eho mai cd osclu.silamente opo– mio; l'allli('O dmmnm degli opJU't'!"SOri o llOi soggetti, di <1uei eho hanno o 1engono o di f\UCI"ho non hanno o ,·ogliono, goltn1o lo romantiche bendo di cui l'1wova. decorato la le,rgcnd1l J>all'lotticn, 11,;el nella brutale nu· dita dello suo rormo l'eristc. E il progre5l,O dello intlu tric, fino precipuo e immo– diata C'OllSCtlUCnza delruni1à. concorrendo ad allargar l'abi~, i ,eggenti cominciarono ad accorgen.i eho, men• Ire se1i,e,·11no Il /illi!, erano ancora al 11rimo capitolo. In ltnlill, dopo il 00, non s·era ratto anoor"a il 4~, quella. ri\·oluzlono rlspondo,·a. al lfn'.l o allo giornate di luglio. E, mentre In f'ranch\ è ormai ,·eeehla lo. Comune, in ltalil\ nttondinmo ancora il ,·ero 48 o solo ora. sembra elio vi ci stlnmo 1u•,•ltlndo. Guru•dn1o lii\ <1uosio 1H1nto di vlc;;tn il lll'OCC!!so storico dolio. nazione iinlinna, noi dubitiamo che al sorriso scot• iico dei nosfri J('io,ani borghesi J)ObS.'\ llnrsl <1uolla in- 1erprot11Zlono ot1 imil!1a. eho il 001•1,i. gli dà. f:sso O amaro, 11111 roN-o in quell'uma,-o ~-ò J>itì fiele che n.ssonzio. f: in ogni caso dubitiamo rorto elio I ftjlli dcll'atlunlo bor· ghcsla italin1111- snp11iano- o sapendo lo ,·ogliano - SJ>Otlliani d4'.'llogotro tradizioni del celo eul ap1)arten– gono o gettar-si a ecrcnro quasi 111111. nuo,a tem1►era negli studi o nelraziono sociale. Tuiio lo classi dorni– nnnti !!0110 '-<'lllllremorto nell'ignoranza o<lelfig11onm:a del mnlo che lcnlnmcnto lo rodo,-.\. I.a borghesia, o i figli dcli,\ borghe-.11\, ?lÌ ll))Jl3rlcrauno 8CRIJ)l'O J)iù dal JlOllOlo. lli~im1>:n'llndo 11. conoscerle, J>NH1cguc11do a inti· mamento i.prep;iarlo, lì.1orehòIl J>arole. f; Il giomo in e:ui il J> OJ>Olo IMor atore, cho lenh11ne1110 f.:IJ>repara, Jli. glierà la merita.la rh·incita, sarà. 1wi Hgli della borghesia una lmmcnq !KIJ1)resa- pal'm. loro un colpo di mano - !Il o;entiranno , iUime, sincentmente, di una violenu e di Ulll\ grande illf(iustizia. QuCj!tOsono le nos1ro pre,·lsionl, soprnlullo so pen– si1t.mo all'Italia. Perehò alh'O,·o - In Oermania od in nussia, p. es. - lo 8pirilo di classe la.scia allo inizia1h·o ribelli o nlla eoscionza. largo.monto sociale ben più l'ro– quonti splrngli cho non rnccia nclli, nosfra inrt'Ollit:\

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