Critica Sociale - Anno I - n. 2 - 31 gennaio 1891

CRITICA SOCIALE 31 La pianta lotta conlro di noi, molio volto con van– taggio, giungendo a turbai-o o a.dolidoro l'opera. umana, oppure ad aJ>proflttamo per suo conto, o potendo colla. ror"lo. brutale doll'inflnitamcnto piccolo o dcli' infinita– mente numo!'oso decidere della. nostra esistenza. t'in dallo primo fasi del suo s,•HuJ)po, l"uomo ebbe nella ,·cgotaziono spontanea un acerrimo nemico, che gli do– limita l'arca del suo abitato, gli osteggia i mozzi per procurarsi l'alimento, ra.,·orisco o tutela gli altri esseri suol avversari, o rendendosi invisibile, o perciò inat– taccabile, causa il più gran numero dolio suo morti (microparassiti 1>atogeni).l.'agricollura o lo arti che Si gio,·irno dei prodotti primi del suolo, ad esempio la costruzione dello dimore o I:\ navigaiionc, stentarono in princi11io so11ratutto a ,,incero lo invasioni dei ve– getali dannosi cd inutili, o la lotta proseguo anche adesso non meno ostinata. d'allom (graminaceo infesto dolio culluro, runghi o muffo del legno, crittognmo della. vite o doi cercali, ccc.) L'uomo pe1'Ò 1 reagendo t\ questo stillo naturale di coso, coli&colth•aziono o col traslocamento dello specie tli pianto utili a lui o ai suoi ausiliari gli animali do– mestici, ha prodotto gnwissimi cangiamenti nella vego– taziono del globo; ha ristretta l'arca geografica t1·un numero stragrande di specie, o mollissimo no ha. di– strutto od eliminato invertendo cosi lo relazioni rra gli esseri ,•h•enti; h& tratto ))l'Oflttodoi suoi 1>ii1 im11laca– bili nemici, lo forzo fisiche, i fermenti o i microtlti, giovandosi della loro aziono riduttrice ))Or modificare la natura chimica del suolo; ha dichiarili.L la guel'ra alr11lboro, e diOOscando con somm1L imJ>1'0vhlenzaha p('rsino moditlcato i climi, la 1lislribuziono dello acque, la di1-oziouo011ìntcnsiULdoi venti o dolio altro meteore (O. Marsh, L ·uomo e la natura, f'ironze, 18it.) Tutto ciò si risJ>ecchia naturalmcnto nello stato fisico o p:,ichico dei popoli. Dovo la flora O po,,ora, anche l'uomo O miseramente sviluppato di corpo e di mente, o 11pcsso ò costretto ad essere mono,·01-0,come """iene nelle 1.ono ipel'boroo e nello ter1-o della. Melanesia; ltL v('ra civillil cominc.itL soltanto cotra.gricollm-a., cho rendo &edenhari i popoli, e aumento\ o miglior,, i loro mutui rapporti. Ma :rncho dovo hL llora ù lroppo lussureg– gìauto, lo llimcoltà. della lolttL sono t111iche s1>essola. )>ittnl;\ giungo a sopraffarci: o per COll\'inccrscno basta. lcggtro lo llOsc1·izionidello foresto vergini che ci han dato r llumboldt, il Livingstone, il Du Chaillu, o recen– temente lo Slanley. to povero 1ribù sch'aggio dell'Ame– riea o dcl\'Arrica. cqu"toriali, del centro di Rornoo, Su– maha, Ccylan o Madabrascar vhono in condizioni infolicissime, hanno bassa :sfatura o formo disarmoniche, e li.icibano solo clifrutta o di caccia, 11rccisa.monlecorno i notilri remotissimi antenati dolrotà della pietra. nello foresto cho ricoprivano I' i-:uropaqutt.ternaria. Nell'ombra. J>et-cnnodello l\tte foresto, dovo non JlCnotra.raggio di sole, o il suolo umido non nrrh'a a smaltiro gli avanzi o i detriti vegetali, l'uomo ò tt.lla.mcrcOdi tutto lo forzo inorganiche, o lotta invano conh-o gli animali; così che lo S11renge1·afferma che r influouza degeneratrice delle regioni tl'opicali proviene in ))a11.edalla loro lussuriosa \'Cgolazionc. Il nucklo diCC\'a non a torto che raspollo della na– tura, massime della. flora, a.gisoo sullo sviluppo, sulla. direziono, sulla estrinsecazione del pensiero. Vi sono paesaggi cho eccitano l'ìmaginaziono cd altri che sti– molano rintelligenza., dando così un colorito Jlarticolaro illlCcreazioni mitiche cd allo in,,enzioni artistiche e tccuicho: donde la varieti, dei sistemi religiosi e dolio ch•illà, eho decidono 1anto SJICSSO della sorto dei J>OJ)Oli o dolio razzo nella. concor1-onza.vitale. l~a loUtL n-a l'uomo e la f.tmm circumnmbiento non è men vh•aed omcaco. t·anima\itù. non possiedo i mozzi o lo armi creato dall'intelligenza umana, ma ha por sò la forza muscolare, i denti, gli artigli, il veleno, l'agilità, la. ferocia, o sopratutto la sua fecondità inosauribilo ed il numero. L'uomo preistorico ebbe a combattere coi pi\t ))Otonti t'ra i mammiferi cho gli disputa.vano l'abitazione dello ca,·orne e la preda nello foresto post– glaciali, come oggi gli disputano o dimora o vita. o S\'iluppo ch•ile in oorto regioni delf India.,della. Persia, dell'Africa, dell'America. Ma sono forse i più deboli, o ap1>0.ronto111onto i più inermi, cho gli 1-ondonoimpossi– bile l'esistenza in mollo pa11i della. su1>erficic101,·cstrc; ossi gli distruggono lo suo OJ>Cl'O o no parteggiano con suo danno i 111-ofltti, o \'ivono corno parassiti su di lui. Gli Insetti succhiatori, lo fonnicho, lo termiti, gli aracnidi o scorplonidi, lo cavallette, i curcullonidi, ren– dono inabitabili intc,-o contrade subtropicali, ad esem11io nella Guinea., noi Mozambico, in Siberia., in Gujana, nella Nuova-Granata., nella Florida, uell'ArMca (Batdwin, March0t Sommier, André, Burt.h, Slanley ....): essi nella stagiono dello 1>ioggocacciano i Siamesi dallo caso: nel Cana.dà.o altr-o,·o uccidono tutto Il bestiame; o mi- ndo in frollo innumer-ovoli distruggono la vegeta– zione o il lavoro 14rricolo di intero 1u-ovincio. I rcl– lili ,•olcnosi respingono ruomo, più cho non lo possa fal'o 11\stessa malaria., dallo genglo o ))aludi del dolt:\ gangetico, O\'O Immenso estensioni di tor,·o offrono po– riglioso soggiorno a. t>OCho tribù cliIndù Molanghi (Rous• selet, f'ra.yor). I mnmmifcri roditori, topi, lemming o conigli, ci assalgono a legioni, e trionfano col numero di lutti gli ostacoli. Vero O cho l'uomo, perfezionando lo suo armi, e rea– gendo colla ten~ia. che derh·a dalla superiorità intel– lettuale, ha. ratto inclictroggia.ro do,,unquo l'animalità., sia indiroltamento abb.'\Ucndo lo foresto, colmando lo J)aludi, coltivando la terr;L o scegliendo nella flora.solo lo f-J)eeio I\ lui Yunlaggiosc, si.Lclir-oltamonto usando ed abusando della caccia e della pesca In tulle lo forme• ;\ncora adesso hLpassione della caccia è una vera so– prav,•h·ouza degli istin1i crudeli o sanguinari, cui la lotta trascinava l'uomo primitivo. In causa. di questo assoggettamento della fauna alcuno specie animali sono scomparso anche nei tempi antropozoici (animali dello caverne, nmmmu1h, aurochs, ritina, di-onte, gran pìn– goino, ecC"":.); molto altro stanno 1>0r sparire, o sono onor– memento diminuito, o ,·engono respinto dalla loro an• ticlL zona. d'abihllO (bisonte americano, lince, orso bruno, elefante-, castoro o altri animali da pelliccia, agouH, tnp!ro, balena, tricheco, roca., pellicano, slruzzo, merh11.zo ,tonno, ostrica margtlrilifera, ecc.); inftne, non poche si modiflca.rono sotto r,,ziono dell'acldomeslica– monto, sl da perdersi perfino la. memoria dei loro c.t– J>OStipitinaturali (cane, cM•allo, bue, 1>01-co, ccc.) In fai modo lo proporzioni o lo relazioni l't·alo specie e lo mizo di pianto o di animali si periurbano, o l'uomo ,,iene colla sua intelligenza. a.do.Uando l'ambiente bio. logico ai suoi bisogni od ai suoi capricci, ma non senza danni cho si ri\'erberano sui ))h\ deboli nella lotta. per l'esistenza. Il Bianco ha distrutto in America. il Pello- 1-ossa,più cho collo armi, colla forsennata. dist1"U1.iono del bisonte; e allo stesso modo, por oUonero poche zanuo d'a"orio d'elefante. l'Arabo asser"isco, tortura. o

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