Critica Sociale - Anno I - n. 1 - 15 gennaio 1891

14 CRITICA SOCIALE Parlando dell'U,1ione Demooratico-Social6 qui sorta di recente, il corrispondente la saluta corno un segno del Scll~!iis11~~~c~:~,~~a11~ 1"di ~ gi~~i ~~· ~ra ~ ~ sarebbe anche diretta l'inizlath'a del Turati d"una t>i• bliOleca di pub/.Jlico.;1'0,1idemocrQtico-,ociali~te per la proJ>agand~ ~el ~ialismo scicntiftco in Italia,' dove si è ~roppo digiuni d1 col,tur't\ In materia sociologica. (') li l!b~ 0 iI~:~fe,,t 0 ~:ic~,~,::~~~i 1 :n~ zi3r~,a~!~ C&- Coi.ne escl_llpio dcli.A Ignoranza senza rondo (bode11lo, Umt:1utt1~e1t) che regna in Italia, anche nei circoli pit\ <.'Olh, sull lmp or1anza e lo sviluppo storico del movi– mcn10 socia.lo, cita - a dir vero, con poca carità. - ~a: ~;,~ ~o i 1 ~ l~~~i Plufr Jt•~~ctt~-~?fri~t;- ~ q~: 1 :~:!d\ 1 ~;;~~Wi,(~o~g~~if: !~i!or:i:~o 1 d~~~~~:J:r r! z~ chcsterrinno o imprestato aa o Sch ultzo-Ocl itsch del Richtor, cho In Oermania sono già.in , ·ecchin.tc di frenta nnni, ul pnragono « sembrano quasi u mano• (siJl(l bei• ,ialtc me,uclilich .iu ncm1en.) t~ questo, a senso nos1ro, non si chiama rar dei com– plimenti! ~~~l~~i~~~r g~~~oe~h3e~Y1d~•:1~1!'~ 1 ti;.ne:[!!•t~~:~~::.do RASSEGNA LETTERARIA J: romanzi dt Ugo Valoarenghi. I romanzi dol Vulcnronghl si rassomigliano sh-ana.– monto, non solo J>Crlo qualità o i dirotti - corno ac– cado a lutti gli scrittori - ma ancho per la sostanza. lina ro11oimpressiono lo domina: una impressione a cui egli non SCIUJ)ro\'UOI cellCro. \in 1iJk> di gaudente, cgoist& o retorico, gli sta nel cen·ello; ò il tiJ>Ospocinlo del gio,·ino moderno, scarso a quattrini, sopraccarico di desideri; tormentato da una grando alterigia o dalla smania di !'arsi strada nel mondo; ma con pochissima rona di carattere o col bìsogno pro– potente di atfcm1ro Il 11iaccro facile e pronto, quan• tunque ,·oda in esso un pericolo e un 11llontanamento dalla mola seria o positi,•a, i\ cui non \'UOI l'inunciarc. Quesio 111)(),)Orsè stesso scm11licissimoo di una ba• nalità. desolante, si complica, nella visiono del Valca- 1·enghi, con una cosciom:lositll.roman1 1cao vaporosa, cho porta Il ))Ol'sonnggioall'nnnlisi, tah•olta rigorosissima, dellu Jll'OJJriocol))c, senza, 1utta\'ia, renderlo miglioro; J)Oichè,nel momento dell'1\1.lonc,ò scm1>1·0 l'egoismo che lo ,•inco o lo trascina nella sua pcrmnncnto biissczza, lutto si risolve In sp1-oloqui, in condanne e disperazioni retoriche della coscienza solleticata, che poi s·acque1a supinamente. Tale è Il protagonis1n dello C<mfessioriidi A11d1·ca, il primo ed il miglioro Ira i roman7.I del Valcarenghi, per unitll di aziono e densità. di pensiero. Quando egli scrisse questo romanzo, col quale apri la serie del Retori, l'imnmgino del piccolo oioista borghese do,·o,·a essere f'rosca nella sua mente; ed ogli, contento di ,·alersenc, lo rap11resentò tale o quale, senza troppo Incertezze. Invece, noi socondo romanzo - Frmw e Cettcre - egli ,·olle spos1nro le pa,11: nobilitare il suo tipo o mo– slrnrlo, prima soccombcnle, poi ,•incitoro, in una socielà. di retori, di fi'Onto & una donna guasta dalle co1n·en– zionl. "Ma la mtlteria non si 1>iegòAl \'Oler suo. La prima impressione reagi. li tipo del gaudente retorico sgusciò l'uori dul 1iJ)() nobilo di poeta fllosoro inno\'atorc; o la o,•idcnza degli episodi - ,•issuti o \'Cduli \'Ì\'ere - tra~ scinò l'arlista lontano dal nuo,·o concetto. Cosi Fuh·io B bi ot ca G no 81dn J Testi. egoista e gaudente per indolo lndis1ruttlbile, riesci un hpo ibrido: e la scissura, tra la ,·olontà creatrice del romanziere e la. recalcitrante ma1erla.,nocque a tutto il romanzo, cho ebbe pagine stupendo per la vcritli. di al– cuni episodi, mn. fu debole come opera d'arte; inconclu– dente corno romanzo a tesi. Lo stesso si può diro di C'olcie11:e one,te, Il terzo ~ mauro cd ultimo della serie. Anche qui, particolari bel– lissimi; intuizioni improntato dì una \'Cra genialità; ma sbaglio com))leto nello s,•olgimento del carattere princi– pale. Diratli, so si guarda bene, quel po,•cro Alberto Valli che do\'rebbo essero IR.sola coscienza illibata di questa società. frolla e 001·1-ottaila sola mente elevata di tutto il r-omanzo; non è o.Ila tino alll'o che un debole, un voluttuoso, Indulgente per sè, sc,•erissimo con gli altri, por tino con la sua po\'era. mndro: in una paro!:\, il pit'1 noioso dei retori, schiavo di tuUi I Jn'Ogiudizl, supc1•bo e senza cuore. Quando ho l'isto annunziato Maria,(tUosto titolo sem– plice, senza sottotiloli, senza nuo,·o scrio in ,•ista, mi ha fatto pensare ad un soggetto atfntto di\'e1'SO. ln,·cco Aldo Venturi - il \'ero protagonista del romanzo - è pìù che mai Andrea; o la conressione ricomincia. Si di– rebbe cho il Valcarenghi, stanco ogll stcsEo dogli Inutili srorzi per raro di\•e1'SO,abbia. preso il suo partito e s"abbandoni franca.mento al primith·o impulso. Aldo Venturi ò più che mai Il ,·ecchlo tipo, per rerolismo quasi animalesco, la falsa scnlimcntalità, la volgare ro– torica o la. ratsa morale elio non lo rendo ca1•aoo della più piccola buona azione; ma sembra anzi spingerlo con maggioro accanimento a sl'rut1aro le donne cbo incontra sul suo cammino; insultandole 1)01,da ,·ero masca.lzono, come f11. con l,uinia; o ingnnnnndolo l'igliaccamen1e, como inganna la. po,·era .Varia. Ma. in com))CnSO questa. ,•olla. il personaggio ò logico, ,-ero; e l'autore l'hR.pla.smnto con mnno sicura., rinun– ziando a mascherarlo con lo spoglio di un pseudo-filo– sofo corno Fult:io; o con quello di un psemlo-marliro, come Alòcl'tO. E ha fatto benissimo rnutorei poichò, se queslo ro– manzo non \'alo proprio Le Co11fcssio11i <li .411drca, è, però, degno di stargli nl fianco. Certo, &ncbbo guadagnato il conto per cento, so Mal'ia fosso la vera protagonls1a., come il titolo lascia,·a spe– rare; se Aldo non ne J)rondesso Il posto, con una ln\'a.– denza \'Cramcnto degna del tipo. Quando la. dolce figura lii Maria sparisco dall'ori1.– zonte, è come so il cielo si rnnnu,•olasso impronisa– mentc, o uno. fitta. nebbia. sccndosso tra il lettore o lo pagine. Tanto pitl, che lo sl\lo del Valcarengbi h& poche at– tralth•e; o, come molti do' suol concetti, manca di evi– denza, di sicurezza. È capaco di scrh'cro cosi: e Potcr:aparere una. ruorfa, so Il petto 6/a,ciato (!) a. e tratto a tratto non si solkoaue o un sospiro indistinto e non u,ciuc dalle sue labbra attcggiato_a_ nausea, in e ra.ccia al primo Ji\'idoro del solo.• E portino cosi: e: Io non sono In tua. donna! No sono co1iA ....tu potr:li e amaro un·a1tro. donna; lo, mal!...• Scritle n. questo modo lo elucubrazioni malinconiche e le gesta ,·olgarl di Aldo-AndrcR.-Ful\'io non possono piacere n un lettore di gusto fino. Eppure, è un peccato, porehè il)·omnnzo comincia slu•

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