Le ColonieAgricole Italiane nel Sud-Ovestdella Francia (Il problema i,isto da un /rancese) Il nostro amico e collaboratore Camille Pitoliet c'invia questo suo articolo sulle colonie agricole italiane in Francia. L'interesse dello scritto è, anzitutto, nel /atto che ri/1.etteun punto di 'Vistafrancese. Pur essendo dettato da simpatia per l'Italia e per gl' italiani e per quanto l'opera che i nostri coloni vanno svolgendo nel Sud-Ovest della Francia vi sia con'Venientemente valutata, vi si esprimono dubbi e preoccupazioni che è bene in Italia /ar conoscere. Noi sappiamo benissimo che tanfo gli uni che le altre non hanno fondamento nella realtà. Il fenomeno della nostra emigrazione è un fenomeno antico: naturale e spontaneo. Nelle sue mani/est azioni e nei suoi sviluppi non ha mai obbedito - l'amico Pitollet se ne convinca - ad uno scopo politico determinato. Si è volto in America avanti la guerra, e in proporzioni assai vaste; si volge in parte, ora che le vie d'America sono più difficili, 'Versoil Sud-Ovest di Francia. Le /orme di assistenz_ache la madre patria offre ai suoi figli sono poi quelle stesse sempre adoperate in- passato: abbiamo in Italia a tale scopo Istituzioni precedenti di molto al fascismo. Nulla vi è di nuovo o particolare alla Francia di cui i francesi debbano allarmarsi. I coloni italiani - come in tutte le nostre vaste colonie di emigranti - mentre sapranno restare buoni italiani, sapranno al tempo stesso addimostrarsi ottimi cittadini di Francia. Ma si errerebbe assai in Francia se .. per dubbi e preoccupazioni che, ripetiamo, non hanno ragione di essere - si ritenesse necessaria e opportuna nei confronti dei coloni italiani una speciale politica di rapida e /orzata assimilazione. Sarebbe la peggiore politica per la Francia e, di riflesso, per l'Italia. In Francia si leggono poco i giornali italiani, per non dire che non li si legge affatto. Ma alfine s'è trovato un giornalista francese che li ha letti! È · Charles Bonnèfon, redattore dell'organo conservatore bordolese « La Petite Gironde ». Ed ecco ciò che, nel numero del 18 maggio, egli scriveva nel primo dei suo.i articoli su « L'emigrali on italienne en Gascogne » : « Alcuni giornali ultrafascisti hanno intrapreso contro la Francia, a proposito dell'emigrazione italiana in Guascogna, una campagna di aspra critica. Essi vi presentano la nostra patria come agonizzante per difetto di natalità. Essi dipingono i nostri contadini come degli alcoolizzati infingardi, che abbandonano la terra, o che vi vivacchiano senza darsi la pena di coltivarla. Aggiungono che un gran numero di contadini italiani e di proprietari furono raggirati da intermediari senza scrupoli che hanno fatto loro pagare prezzi pazzeschi per terrèni incolti o argillosi. Li presentano di ritorno in Italia mezzo rovinati, alcoolizzati, indisciplinati e alle volte sifilitici. La risposta, a queste affermazioni, . non ha tardato a venire, definitiva, da parte degli stessi coloni italiani ed è Biblioteca Gino Bia- co
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