La Critica politica - anno VI - n. 10 - ottobre 1926

PROBLEMI INTERNI DEL FASCISMO 343 Anche volendo ridurre la questione a semplice affare interno del partito, essa va sempre definita nei punti di partenza : chi deve formare il· partito ? Quadri aperti o quadri chiusi? Deve considerarsi come fascista, e averne i diritti, l'iscritto del '19, o quello del '22, o quello del 1926? Sembrano disquisizioni piccine e sono invece assai serie, cioè punti fermi da stabilire. Non per nulla tali domande affiorano in ogni occasione. Esse implicano la questione se il fascismo deve restare al fascismo o passare in altre mani : in quelle degli ultimi arrivati, che fascisti non furono, che probabilmente non lo sono e èhe sono tuttavia, oggi, la grande maggioranza. L'ideale, che alcuni vagheggiano, sarebbe appunto di riportare l' organizzazione fascista ai quadri del '19 o al massimo a quelli del '22. Uno scrittore fascista non privo d'ingegno, il Pellizzi, batte inesorabilmente da alcuni anni su questo chiodo : bisogna creare una aristocrazia fascista a cui esclusivamente - statutariamente - siano riservate tutte le funzioni politiche. Dovrebbe essere una consacrazione « ad. personam » e anche « ad familiam »: quei soli e non altri, e con diritto ereditario. E porte chiuse per tutti gli altri: per quelli venuti dopo e per quelli. che fossero per venire, l' « Ordine del Littorio « insomma. L~idea non ha avuto fortuna, anzi è stata inesorabilmente combattuta (1); ma il Pelizzi non vi ha rinunziato, anzi ha preso occasione della nuova riforma dello Statuto per insistervi con maggiore vigore (2). Anche egli, però, allorchè si tratta di stabilire come questa ristretta aristocrazia dovrebbe internamente governarsi, ed esprimere i capi dal suo seno, ricade nei sistemi noti come democratici. E deve essere per ciò - perchè si fonda su un principio di scelta e di designazione - che la sua proposta non ha incontrato fortuna. ' Infine vi è un terzo modo di presentare la questione. E strano che quasi nessuno vi abbia ancora accennato. Eppure s'imporrà. Una realizzione politica del fascismo che è molto innanzi è lo Stato sindacale. Il sistema corporativo - per quanto in una forma molto indiretta ed esclusivamente consultiva - sostituirà tra breve ogni altra forma di rappresentanza. Ora occorre vedere: Corporazioni o Partito? Non è, evidentemente, la stessa cosa che la formazione e la rotazione delle elitès avvengano nelle une o nell'altro. Nè vi può essere prominenza delle une senza escludere la preminenza dell'altro. Una selezione, come quella che il Pellizzi ritiene possibile possibile e necessaria nel Partito, nelle Corporazioni non è possibile nemmeno I (I) In senso reazionario da VOLT: Impero e ari$tocrazia, in « Vito N_uo11a » di Bologna, maggio 1926, nonchè da altri scrittori. (2) Vedi i suoi articoli: Parlamento fascista in Critica Fascista del • 1 ° agosto, e Ordine del Littorio - nella stessa rivista, 1 5 settembre. Biblioteca Gino Bianco

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