362 LA CRITICA POLITICA predicato come esempio universale, si risolve nell'universale annichilamento, nel- }'eclisse totale dello spirito umano e della civiltà. Il. - Il Serafico che nulla vuole per sè, che affratella nel suo amore non solo il prossimo ma tutte le creature, ci si disegna come una figura simpatica. Ma non possiamo non ascoltare la voce dell'imperativo che ci grida : Opera come se il tuo agire dovesse essere norma universale. E allora a questa stregua ci apparisce tutto 1'orrore della vita e dello spirito claustrali ; e non potendo ammettere che un vento di follia abbia travolto i nostri contemporanei, dalle infime alle più alte classi sociali, dobbiamo confessare che questa onda di francescanismo che ci preme, c'investe da ogni lato, dà l'impressione, da una parte, di un errore enorme, e dall'altra d'una vasta ipocrisia, di un grandioso trucco, che di veramente france~cano non abbia se non una mera e superficialis,ima apparenza. Curiosa condizione dello spirito umano, non mai indagato abbastanza ! Chi prende a condannare i frati tanto più è indotto (anche Dante) ad esaltare i fondatori dei loro ordini, onde meglio sono colpiti i tralignati e i degeneri. Il Gioberti attacca i Gesuiti lodando Ignazio. La dottrina e la pratica (o prassi, come si preferisce oggidì) della violenza sembrano trovare una specie di alibi morale negli atteggiamenti francescani. Curiosi tipi di mistici, i quali per essere coerenti dovrebbero credere che san Francesco e i suoi primi compagni si dedicassero a menare di gran nerbate al prossimo. c76Catale uccel nel becchetto s'annida, Che se il '\1ulgoil vedesse...• Per molti altri non si tratta che di una moda, passeggera come tutte le mode. Vi sono poi gli snobisti seguaci del d'Annunzio, che ha messo per lo capo a molta gente il santo umbro, al quale egli ha dedicato non so quante cappelle nella sua villa, assai profana e pagana, del Vittoriale. Si pascono delle pagine .dei Fioretti (che ora si stampano e si vendono, mentre sino a ieri erano ricordati appena come testo di lingua) i mistici e neomistici. Sono fenomeni che succedono alle. grandi scosse, com'è stata la guérra eu~opea; fenomeni di depressione, di debolezza. Ora, come una forma di prostrazione e di riposo, come sfogo irrefrenabile a quel bisogno d'idealità eh' è naturalmente in noi, molti si rifugiano nell'intimo dell'animo come nei penetrali d'un tempio, asilo inaccessibile a sopraffazioni, e ne cavano fuori quel vecchio conforto che è il misticismo, proprio d ·ogni periodo di decadenza o di transizione. Com'era testè di moda la rassegnazione tolstoiana, così oggi rialza il capo l'ascesi. E questa è la genesi di certo francescanismo di buon conto e di buona fede. Il nazionalismo· nostrano, inteso a rifare lui la tela maltessuta del nostro ri_ sorgimento, nei suoi amori con la Chiesa, ha tolto per mediatore ideale sani Francesco. Il francescanismo riesce uno degli aspetti spirituali del nazionalismo. Onde la dulia del Serafico è un atto di fede nello stesso tempo e di patriottismo per molti cattolici italiani, ai quali il santo nostrano è stato rivelato come un santo sopraffino dal forestiero e protestante Sabatier. · Biblioteca Gino Bianco
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