La Critica politica - anno VI - n. 10 - ottobre 1926

REPUBBLICANI E SOCIALISTI IN ITALIA 357 Un merito per altro va riconosciuto a questi mazziniani, e grandissimo: che portarono tutti nella lotta politica una onestà, una purità d'intenti e uno spirito di sacrificio personale, che si può senz'altro dichiarare senza esempio in Italia. · In periodi di più sozza corruzione politica, si potè e si può volgersi alla loro -scuola con un senso di vero ·sollievo. Peccato che alle eccezionali doti di moralità i discepoli di Mazzini non unissero doti altrettanto eccezionali di vivacità e originalità intellettuale. Proverbiale ad esempio divenne la indeterminatezza del loro programma massimo: ripetevano instancabili le formule di Mazzini, ma chi avesse domandato loro particolari precisi sull'ordinamento ·e il funzionamento della repubblica futura, avrebbe dovuto contentarsi di frasi, di certe frasi per giunta che parevano uscir tutte da un identico conio, tanto si trasmettevano identiche e immutabili di bocca in bocca, di penna in penna, d'anno in anno. Questa indeterminatezza favorì naturalmente le diserzioni di destra e di sinistra; chè i mazziniani si trovavano fra due calamite : l'una quella parlamentaristica (dell'inserirsi, cioè) attirava sopratutto gli anziani che, a seguitar nell'intransigenza, vedevan tramontare qualsiasi possibilità di -carriera ; l'altra, socialista rivoluzionaria, sopratutto i giovani, più spregiudicati, meno tradizionalisti, più bisognosi d'azione. Reazione e causa ad un tempo, di qui nacque e prosperò la famosa e deprecata ortodossia mazziniana (carattere sacro attribuito alle virgole nei testi del Maestro). Con una falla a prua e una a poppa, i Saffi, i Quadrio e loro satelliti si chiusero a chiave nel punto di mezzo della nave, tappandosi le orecchie per non sentirsi chiamare da una parte o dall'altra (Dio sa se ce ne volle, per esempio, perchè ammettessero, con infiniti ma e se, la partecipazione del partito alle urne !). Sapevano per esperienza che, quando si stabilivano contatti fra repubblicani e socialisti o fra repubblicani e gente di governo, chi ci perdeva era sempre il loro partito : come i matrimoni fra ebrei e cattolici, che i figli, novantanove su cento, vengono su cattolici. Ciononostante, il mazzinianismo fu sempre roso - o ravvivato, secondo i punti di vista - da un dissidentismo di destra e da uno di sinistra. Gli è che in certe regioni - prima l'Emilia - si nasceva allora, di regola, repubblicani ; si facevano le prime armi in quel partito e poi, da entro il medesimo, si mostravano lè vere tendenze individuali. Chi, fra il '70 e il '900, non esordì alla vita politica con una milizia più o meno breve tra le fila repubblicane~ (a guardarlo in prospettiva, il movimento repubblicano di quegli anni assomiglia un poco a quelle stazioni ferroviarie di smistamento nelle quali gl'innumerevoli viaggiatori si trattengono quel tanto che basta per prendere il treno ; e vi son treni per tutte le direzioni). * * * Se sul terreno dell'azione internazionalisti e mazziniani avevano considerato tuttavia di quando in quando, la possibilità d'accordi, sul terreno teòrico il disaccordo era completo e inesauribile ; più ancora su quello sindacale. I mazziniani circondavano d'ogni cura le associazioni operaie aderenti al Patto di fraBiblioteca Gino Bianco

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