La Critica politica - anno VI - n. 10 - ottobre 1926

348 LA CRITICA POLITICA -degli olivi e dei gelsi che si annodano, crescono il grano o il granturco o verdeggiano i pascoli ! Questo sistema di tre culture sovrapposte, benchè abbia i suoi inconvenienti, ha dato all'Italia, paese essenzialmente agricolo, quanto le occorre per la sua alimentazione, ( 1) mentre l'agricoltura francese venne lasciata, da un governo di avvocati e di giornalisti, quasi completamente ai tristi destini di una pratica consuetudinaria di sistemi antiquati, che solamente dopo la Grande Guerra furono abbandonati per un timido inizio di colture razionali e scientifiche. Chi volesse avere la documentazione dello stato d'incredibile abbandono nel quale vennero lasciate le nostre campagne, e dei metodi vecchi e retrogradi che vi venivano seguiti, non ha che a leggere, nel numero del 15 giugno scorso della rivista mensile parigina « Le Monde Nouveau» l'articolo, dell'ingegnere agricolo G. J. Stotz : « L' agriculture dans l 'Economie lnternationale «, articolo largamente documentato sulla base della ricca e varia esperienza dell'autore, nato a Strasburgo e antico direttore dell' « Eco le d' agriculture algérienne de Maison-Carrée » • Nulla di meglio fu scritto in questi ultimi tempi sulla necessità di una politica agraria in Francia, se si vuol salvare il paese dalle minaccie del comunismo che sta guadagnando ogni giorno più il proletariato, che diserta le campagne ove è nato appunto per le condizioni scandalosamente _meschine fatte agli operai agricoli in confronto degli operai dell'industria ai quali solamente andarono i benefici di una legislazione sociale parziale e unilaterale. Ci sarebbe pure da compiere un .altro studio sulle condizioni materiali di vita del contadino nelle diverse regioni francesi ; ma è uno studio difficile a compiere e per il quale, supponendo anche che si facessero larghe inchieste che senza dubbio, in questi tempi di caro vita, riuscirebbero assai costose, bisognerebbe tuttavia potersi appoggiare su buone monografie locali, che oggi mancano. Tutta via si son fatti in tal senso dei tentativi. Recentissimamente, per tenerci al Sud-Ovest della Francia che è la parte che c•interessa, un deputato della Gironda, l'Abate Bergey, ha compiuto un'inchiesta preziosa su le condizioni delle abitazioni rurali in Guascogna. Se lo spazio ·non ci ·facesse difetto meriterebbe che la riproducessi per intero. Si vedrebbe allora quali ostacoli si oppongano, in una regione pur tanto privilegiata, al progresso .di un'agricoltura razionale e le obiezioni, senza dubbio serie, che appunto a tale riguardo e a proposito dell'inchiesta dell'Abate Bergey, furono sollevate da un collaboratore agricolo della » Petite Gironde », il sig. Blasinon, agricoltore a Mauriac. A tali difficoltà primordiali e fondamentali, per i coloni italiani stabilitisi nel nostro Sud-Ovest altre se ne aggiungono di natura tutta particolare e « sui generis » che l'Abate Bergey, mentalità puramente francese, nemmeno sospetta. Coloro, infatti, i quali hanno qualche famigliarità con la vita del contadino italiano, sanno che questi è abituato a trovare nel suo paese numerose coope- ( 1) -Ciò deve tenersi per vero solo nel senso che l'Italia vive anzitutto sulla sua agricoltura, alcuni prodotti della quale sovrabbondano e possono essere esportati, mentre altri, come .il grano, sono assai inferiori ai bisogni normali delr alimentazione. N. d. R. Biblioteca Gino Bianco

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