La Critica politica - anno VI - n. 8-9 - ago.-set. 1926

302 LA CRITICA POLITICA si è dichiarato senz'altro per l' elezionismo interno e contro ogni dittatura dall'alto. « Noi siamo - egli dichiara - per la rigida dittatura del partito nella Nazione, ma siamo costituzionali in seno al partito. Dittatura di partilo significa imposizione del nostro programma al popolo ; programma che scaturì dal sacrificio dei martiri e dal sangue della nostra rivoluzione. Dittatura di partito vorrebbe dire soffocazione del pensiero e della volontà della nuova generazione che trovasi schierata sotto i nostri gagliardetti ». E aggiunge che tanto allora varrebbe sopprimere il partito, anzi « migliore soluzione sarebbe quella d'inserire totalmente il partito nel governo ~ affidarne la direzione centrale al Ministero degli Interni, e nelle Provi~cie ai Prefetti e ai Questori. Basterebbe un decreto così concepito : tutti i cittadini sono considerati fascisti veri e sono alle dirette dipendenze degli organi esecutivi del regime ». E l' on. Farinacci dice bene. Un po' tardi, è vero, e dopo aver sentito ed operatd diversamente quando nel partito molto da lui dipendeva. L' fissai lo di Bologna ha per ciò mille ragioni di meravigliarsi che sia proprio Farinacci a sollevare una simile obbiezione, « lui che attuò la dittatura di uno e dei suoi uomini » ! Forse - domanda il giornale fascista di Bologna ( 1) - che il partito, negli ultimi tempi, fu diversamente governato? No, bisogna. quindi, stabilizzare il sistema e applicare sistematicamente nel partito « quelle regole nuove che si debbono trasfondere poi in tutti gli organismi nazionali ». La logica di questo ragionamento è perfetta. E il sistema si applicherà. Su ciò nessun dubbio. Oramai è cosa decisa (2). Quanto ai risultati, uno certo è intanto questo : che gli italiani si troveranno alfìne parificati in fatto di diritti politici come esercizio di sovranità. L'altro risultato sarà quello di vedere quegli stessi problemi che già , si pose l'opposizione al fascismo porsi con.cretamente nel seno del partito. Siamo allo svolto di una nuova situazione. OLIVIERO ZuccARINI ------- ( 1) L, fi ssalto, settimanale della Federazione Fascista di Bologna, 11 settembre 1926. (2) Con il titolo : « La riforma dello Statuto » il Foglio d'Ordini, n. 6, dell' 11 settembre, reca infatti : « Tutti i giornali del partito, dai più importanti organi nazionali al glorioso À&salto di Bologna, hanno approvato fervidamente il concetto informatore della riforma dello Statuto. Ma il consenso più caloroso è dato dai giornali che sono gli organi ufficiali delle Federazioni Pro ... vinciali Fasciste. « Dalle dichiarazioni appare come non solo la riforma risponde perfettamente allo spirito originario del fasèismo, ma essa fosse desiderata e sentita dalle gerarchie provinciali le quali cominciano a percepire il disagio ed il pericolo del morbo elettoralistico, eliminato dalla Nazione e superstite nel Partito > • ·Biblioteca Gino Bianco

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