LE ULTIME RIFORME · 301 Quanto alle attribuzioni e alle funzioni delle Amministrazioni Provinciali, subiranno pure esse, secondo il Fabbri, una sostanziale modificazione. La Provincia, in conformità del concetto centralista, non avrà più funzioni proprie, ma solo funzioni delegate dallo Stato, anzi dai vari Ministeri : sarà organo di decentramento dell'azione e delle funzioni che lo Stato deve esercitare nella periferia. Dato questo nuovo rapporto giuridico il finanziamento della Provincia verrebbe fatto direttamente dallo Stato : la Provincia cioè perderebbe la facoltà di applicare essa, in corrispondenza ai propri bisogni, imposte e sovraimposte ai contribuenti. Con la riforma delle Amministrazioni Provinciali, unico organo di rappresentanza elettiva nello Stato resterebbe il Parlamento, sia pure enormemente diminuito nelle sue attribuzioni. Appunto però perchè organo elettivo, e' è da ritenere che esso sia destinato ormai a brevissima vita. Voci preannunciatrici della sua fine si sono fatte troppo frequenti perchè qualche decisione· in tal senso non sia in gestazione. Sarà la soppressione totale del Parlamento, o si addiverrà anche per esso ad una trasformazione ;> La soppressione sarebbe la sola soluzione logica. Dal momento che si è stabilito di fare del Senato l'organo della rappresentanza corporativa nello Stato, non si capisce cosa ci starebbe a fare il Parlamento che, lasciato come è, sarebbe una sopravvivenza pericolosa, e trasformato secondo i nuovi criteri di rappresentanza sarebbe un doppione inutile. Il fascismo finirà quindi col deciderne la soppressione. ' Niente elezioni! E un concetto che, del resto, è stato espresso e riaffermato nettamente nell'ultima tornata del Gran Consiglio Fascista e che sarà rigidamente applicata anche nel partito. L'altra riforma, a nostro modo di vedere ben più importante delle altre, che si annunzia come prossima è appunto quella dello Statuto interno del partito. Per quanto la pratica del partito avesse finito con il creare delle gerarchie pressochè stabili e tutto oggi vi soglia avvenire per determinazione dall'alto, tuttavia vi era rimasto in vita l'uso delle assemblee, ed era considerato come pacifico che in esse i sentimenti e le aspirazioni dei soci potessero esprimersi con piena libertà e persino con speciali votazioni, secondo la vecchia consuetudine de- - mocratica. In alto si pensa, invece, che l'uso sia deleterio e che si debba provvedere a farlo finire. Il Foglio d'ordini del partito, di recente istituito, nel suo numero del 3 settembre, ha in proposito parlato assai chiaro. Il partito - ivi è detto - « non può annullare il suffragismo nel campo delle amministrazioni provinciali e comunali se tale spirito non sente ed attua nella sua vita interna ». ' . L'on. Farinacci - e altri certamente sono con lui - non è dello stesso parere. Nel suo giornale Regime Fa-scista l'ex segretario del partito Biblioteca Gino Bianco
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