GIUSTINO FORTUNATO 323 classe, dirla sempre, anche a discapito del favore popolare». E poi, dando un costante esempio di disinteresse:· « non dobbiamo aggiungere altre parole : se queste non vi bastano, votate pur contro senza esitazione » • Ma la sua voce suonava troppo alta e troppo nuova e trascendeva, certo, la limitata consapevolezza politica degli ascoltatori. Ed egli non scese mai a blandire i suoi elettori, quasi pavido che, ciò facendo, li fortificasse nel malcostume che li aveva sempre e troppo fortemente tenuti. E quando finalmente è giunto chi ha saputo usare l'arte della lusinga adu ... latrice, che rende sempre più impossibile il progresso morale del Mezzogiorno, non è parso vero a quelle popolazioni di poter ritornare ad una pratica di vita dalla quale un padre troppo pedante aveva - pur con tanto amore - cercato di distoglierle. FORTUNATO E LA GENERAZIONE NOSTRA Anche per questo, dunque, Giustino Fortunato ha sempre più trovato penoso « gire infra la gente » • E tuttavia non e' è sdegno, non e' è rancore nel suo atteggiamento, finchè in lui rimane ancora una fede che lo ~ anima e in cui crede : e questa, forse, non gli mentirà. È la fede nei giovani. Di fronte ad essi, ogni suo sconforto, ogni inten- - zione pessimista, cade, e in lui rimane l'animatore. E al giovane che si volge a lui, egli sa andare incontro con una parola \ chiara, semplice, amichevole. Sovente commossa e simpatica, perchè del giovane egli comprende tutti i palpiti, quasi invaso egli stesso da una giovinezza spirituale sempre viva. Così la fede dei più deboli, che pur vacillava, si raddrizza più viva e più forte. Ed ove la sua voce non perviene direttamente, giunge l'insegnamento eh' è nella sua opera e nella sua vita: egli - giova ripeterlo - ha tenuto il suo posto di lotta con una tenacia, una coerenza ed una dirittura di opere e di pensiero che lo hanno spesso reso impopolare ed incompreso. Si è ritirato dalla gazzarra e dalla fiera politica, per operare più profondamente nella storia e nella coscienza della nuova Italia. È rimasto solo. Si è messo da parte. Eppure il suo pensiero, la sua azione, la sua solitudine, la sua sconfitta anche, costituiscono una delle più belle pagine della storia politica della nuova Italia. Rappresentano, nel torneo degli arrivismi, degli egoismi, dei tradimenti ai danni. della Patria, la difesa austera ed intransigente della rettitudine, della lealtà,. della purezza nella vita politica. Perci6 egli. ha tenuto fede alla « terribile responsablità di dirigere il popolo italiano nelle vie dell'avvenire J) e perciò la gioventù guarda con venerazione commossa verso la luce che si leva intorno a questa nobile e solitaria vecchiezza. ELATRON Bib ioteca Gino Bianco
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