f UOMINIDEL RISORGIMENTO Lettere inedite di F. D. Guerrazzi ·a RaffaeleRubattino Recentemente un articolo pubblicato su La Tribuna a firma Cirnensis rievocava il soggiorno di Guerrazzi in Corsica e ricordava le sue relazioni con Raffaele Rubattino al quale dovette di poter raggiungere Genova e stabilirsi <lapprima in una villa di Cornigliano Ligure e poscia a Villa Giuseppina in Genova, quando una ulteriore sua permanenza a Bastia gli divenne penosa, e ciò coli' acquiescenza di Cavour presso al quale evidentemente il Rubattino, che ebbe -con lui cordiali rapporti, aveva perorata la causa dell'esule livornese. La cortesia dell 'avv. Oscar Beer di Genova, che è possessore di una parte dell'archivio dell'armatore genovese, mi mette ora in grado di pubblicare tre lettere del Guerrazzi, interamente inedite, che si riferiscono proprio a quel periodo del suo esilio corso e della dimora in Cornigliano Ligure. E poichè ritengo che esse contengano qualche particolare interessante, e poichè, comunque, data la importante personalità dell'autore dell'Assedio di Firenze, le sue lettere non possono mai ritenersi in tutto destituite di interesse, non esito a pubblicarle anche perchè valgono a meglio illuminare le relazioni del Rubattino con i patrioti del Risorgimento e conseguentemente anche la sua figura, che meriterebbe un ampio studio al quale potrebbero fornire sufficiente materiale i documenti dell'archivio posseduto dal Beer. ' E noto come fu che il Guerrazzi si buscò l'esilio in Corsica. Nel marzo del 1849 il Triumvirato che dirigeva le sorti della Toscana in quel fortunoso periodo, e del quale il Guerrazzi aveva fatto parte insieme con Montanelli e Mazzoni, si convertiva in una dittatura affidata appunto a Francesco Domenico Guerrazzi. Intanto le sorti della guerra tra il Piemonte e l'Austria precipitavano colla fatale battaglia di Novara ed appariva ormai imminente il ritorno del Granduca Leopoldo coll'aiuto delle milizie austriache. Fu così chè il Guerrazzi,' sprovvisto di soldati, perchè molti ne aveva inviato a guardia dei confini, e non sicuro della milizia civica fiorentina, fece venire alla capitale delle compagnie livornesi. Purtroppo accadde quel che il Guerrazzi ebbe il torto di non aver preveduto : sanguinosi conflitti scoppiarono per le vie di Firenze tra i soldati livornesi ed i fiorentini, nei giorni 11, 12 e 13 aprile. L'autorità del Dittatore fu scossa, tanto più che erano ormai numerosi quelli che auspicavano il ritorno del Granduca ; ed il Guerrazzi, messo al bivio o di assumere la responsabilità dell'occupazione austriaca, ormai inevitabile, o di ritirarsi, scelse quest'ultimo , Biblioteca Gino Bianco
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