La Critica politica - anno VI - n. 7 - luglio 1926

284 LA CRITICA POLITICA ·-- ··-- --====;___.:==...:._:-==:.::::======== . parteggia per il Parlamento si è perchè esso è un'istituzione locale, e se contro il Vicerè si è perchè esso rappresenta il napoletanismo tradizionalmente odiato. E' noto come abbia termine questa lotta fra Parlamento e Sovrano. L'intervento inglese, interessato, invocato dai baroni, provoca la Costituzione del 1812. Costituzione ricalcata su quella britannica. Evidentemente, ciò andava al di là delle previsioni dei baroni, i quali ~non avrebbero sospettato di dover essi stessi cooperarsi al sacrificio di quei privilegi per i quali avevano combattuto contro il Sovrano: infatti, in seno al Parlamento medesimo essi più tardi protestarono e resistettero contro l'abolizione del fedecommesso. Vero è che tra i fautori di questa riforma vi furono anche dei nobili, come il principe di Cassero : e ciò prova come la lotta politica si svolse oltre che fra una casta e l' altra, fra una generazione e l'altra, di una stessa casta, fra una mentalità che resisteva ed una che si piegava. La conclusione si fu che la Costituzione venne approvata a maggioranza di adesioni, e fu con alto spirito che nel fervore del rinnovamento i baroni rinunziarono solennemente ai vecchi privilegi. La rivoluzione sociale avveniva così, in Sicilia, sul terreno legale. RODOLFO DI MATTEI IL PROBLEMA DEI COMUNI Resta sempre in piedi la questione degli En.ti Locali. C'era un lato della questione che riguardava il sistema di rappresentanza. E questo il fascismo l'ha risolto : commettendo un ~rrore secondo noi ; nel modo migliore secondo altri. Se bene o male si potrà stabilire, però, .solo col tempo. C'era poi l'altro lato della questione, riguardante i mezzi perchè gli Enti Lo- -cali possano assolvere il loro compito. E questo resta. Purtroppo gli Enti Locali versano da .anni in condizioni finanziarie difficilissime e nulla s'è fatto ancora per migliorarle. I deficit aumentano, le spese ordinarie crescono, le entrate sono ferme e i lavori e persino taluni servizi pubblici restano sospesi. La colpa non è degl~ amministratori. V'è una colpa sola e risiede nei limiti ristretti nei quali i Comuni debbono rimanere nell'applicazione dei tributi, e quei limiti si sono andati restringendo piuttosto che allargando. Come risolvere ? L'on. Giuriati - in un suo giro nel circondario di Frosinone - è rimasto colpito da alcuni fatti sintomatici. C'era un Comune dove il vecchio acquedotto non funzionava più e le risorse del bilancio non consentivano più, da anni, di riattarlo e l'acqua così mancava, Ebbene, il Commissario Prefettizio, non potendo far altro, -rivolse un appello alla contribuzione volontaria dei cittadini e così fra breve il Comune riavrà l'acqua che gli mancava. In un altro i cittadini si sono sostituiti al Comune per fare essi, senza aiuti di chi che sia, una strada -carrozzabile necessaria. In un altro, infine, la sottoscnz1one dei privati ha impedito una bruttura che il Comune non aveva la possibilità di impedire. Ecco, dice l' on. Giuriati in una lettera all~ CCribuna del 15 corr., degli esempi da segnalare perchè siano seguiti. Al Ministro Giuriati noi ci permettiamo di far presente che la contribuzione volontaria_ presenta, intanto, ..due pericoli che un Ministro, e un Ministro fascista per giunta, dovrebbe bene considerare. Primo, si presta ad applicazioni e ad interpretazioni arbitrarie, senza contare che non sarà facile stabilire se possa sempre parlarsi di volontarietà. Un invito del Podestà potrebbe essere interpretato, per esempio, come ordine. Poi si presta a recriminazioni su chi ha dato più e su chi ha dato meno. Infine rappresenta una svalutazione - con tutte le sue conseguenze - del Comune nel suo ufficio e nella sua autorità. Non sappiamo perciò proprio quanto convenga. Piuttosto si tratta di fare in modo che il Comune possa provvedere a tutti i servizi locali evitando che i cittadini sentano il bisogno di sostituirsi al Comune. E ciò si potrà ottenere solamente dando ai Comuni, in materia finanziaria, una certa autonomia. Ed è la sola soluzione possibile. Biblioteca Gino Bianco

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