REPUBBLICANI E ·soCIALISTI IN ITALIA 267 ' E appunto perchè avremo dei socialisti repubblicani, dei democratici repubblicani, dei cattolici repubblicani e perchè le aspirazioni repubblicane potranno essere comuni a uomini di diversa posizione sociale, che i repubblicani del partilo repubblicano debbono oggi restare, per quanto è possibile, repubblicani e solo repubblicani. Le precisazioni, le differenzazioni che andavano bene prima e che si renderanno necessarie in seguito, oggi, anzichè giovare, nuocerebbero al mo11imento e al successo del movimento. Ora il partito repubblicano non è stato crealo per se stesso, ma perchè potesse un giorno divenire movimento. E non importa proprio nulla se la vittoria del movimento avrà a segnare la fine del partito I Ciò riguardo al presente e all'avvenire. Quanto al passalo l'argomento delle relazioni tra repubblicani e socialisti in Italia è pieno d'interesse e può· riuscire molto utile. Non è facile trattarlo con assoluta obiettività, questo sì. Ci sono difficoltà dovute al particolare abito mentale che ciascuno di noi s'è formato in questi veni' anni di appassionala vita di parte. Repubblicani e socialisti in Italia non s' intesero mai completamente: appunto perchè si sentivanoed erano troppo vicini, percbè procedevano sullo stesso terreno, si rivolgevano agli stessi elementi sociali, esprimevano situazioni identiche. L, errore nel quale molto spesso si cade nel riferirsi alle relazioni tra repubblicani e .socialisti è nel voler vedere negli uni la espressione di interessi più specificatamente piccolo borghesi e negli altri più specificatamente proletari. Bisogna rendersi conto che la pasta che li Jormava era pressochè identica. E allora si 1'errà pure a capo delle ragioni e della natura 1'era dei loro contrasti. Lo studio intrapreso dal Rosselli potra ad ogni modo riuscire, per le ragioni che abbiamo sopra detta. mollo utile ed istruttivo. Dal canto nostro ci proponiamo di accompagnarlo - come facciamo per questa prima parte - con qualche nota e commento. Ciò• non nuocerà. Anzi servirà a rendere più completa una indagine alla quale siamo un pochino interessati noi pure I (O. Z.) Si ragiona molto oggi, in sordina e no, di un desiderabile riavvicinamento· fra repubblicani e socialisti. Il connubio porterebbe a una maggior valutazione del fatto politico da parte socialista (della cui necessità i socialisti più intelligenti si rendono oggi perfettamente conto) e a una maggior valutazione del fatto sociale e a un più stretto contatto con le esigenze e le aspirazioni del proleta-· riato, da parte repubblicana. Lascio ai politici di determinare la convenienza. del connubio : io vado ripensando alla storia dei due partiti in Italia e alle ragioni riposte o evidenti che valsero a separarli dapprima, e poi a mantenerli. divisi e corrucciati. C'è una vecchia ruggine fra di loro, ci sono astiosità e malintesi : non sarà forse del tutto inutile indagare quando e come si formarono e se per caso la comune disavventura dei partiti democratici non potrebbe costituire l'auspicata occasione di un chi~rimento. Premetto eh' io non son di quelli che ritengono contenere il programma di Mazzini la soluzione integrale del problema sociale ; credo anzi che tale programma, quale Mazzini lo delineò, non possa più informare di sè un partito Biblioteca Gino Bianco
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