LA CRISI ECONOMICA INGLESE 219 vita molto elevato, l'equilibrio economico si· fonda sulla possibilità di esportare una massa ingente di prodotti finiti : ed è appunto a questa possibilità, finora illimitata, di esportazione, che la gue1Ta ha portato un colpo gravissimo. La guerra, è vero, ha prostrato le forze di quello che nel 1913 poteva sembrare il concorrente più temibile dell 'indushia inglese, ma nello stesso tempo ha diminuito il potere d'acquisto di quello stesso paese, che era uno dei suoi clienti migliori, ed ha chiuso quasi del tutto all'esportazione dei suoi prodotti un grande numero di altri mercati, sui quali finora essa aveva potuto mantenere il suo predominio. Se la Germania, almeno temporaneamente, ha dovuto rinunciare alla sua mÌnacciosa politica di espansione, la guerra ha ~ontribuito ad accelerare la trasformazione industriale di molti concorrenti minori (del Giappone in primissima linea); ma sopratutto essa hà determinato il rapido e imponente trionfo degli Stati Uniti, i quali non solo strappano alla vecchia rivale il primato in quasi tutti i campi dell'attività economica, ma riescono, per molti lati, a lasciarla a grande distanza. Pochissime cifre bastano a dare un'idea della enorme superiorità che essi si sono assicurati: gli Stati Uniti han prodotto, nel 1925, 530 milioni di tonnellate di carbone e ne hanno consumati 520: la Gran Bretagna, su 248 milioni prodotti, non ne ha consumati che 180. Ma infinitamente più disastroso · è il confronto per le altre 2 fonti, modernissime, .di energia: di petrolio la Gran Bretagna non ne produce affatto, mentre gli Stati Uniti han potuto triplicare in un decennio la loro produzione, rag· giungendo nel 1925 la cifra enorme di 106 milioni di tonnellat~ (su 148 prodotte in tutto il mondo) e destinandone 90 milioni al consumo interno; nè meno schiacciante è il confronto per l'energia elettrica, di cui il Regno Unito ha una produzione poco più che insignificante, mentre gli Stati Uniti dispongono di 8 milioni di kilowatt installati (su 26 milioni disponibili in tutto il mondo). Se da questi del consumo di energia, che sono gli indici più significatici per un paese ...industriale, passiamo a quelli di alcune delle cosidette industrie chiavi, incontriamo sempre la stessa superiorità : la produzione dell'acciaio, di 45 milioni di tonnellate negli Stati Uniti, non è stata che di 7,5 milioni nella Gran Bretagna. Fra le industrie tessili, gli Stati Uniti non solo han lasciato ad enorme distanza tutte le altre potenze del mondo, almeno per la quantità, nella tessitura della seta naturale e artificiale, ma nell'industria stessa del cotone, in cui il primato dell'Inghilterra fino a pochi anni fa non sembrava nemmeno d~scutihile, essi sono riusciti a superarla almeno per la quantità della materia greggia consumata dalle loro filature. Biblioteca Gino Bianco
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