LA SCONFITTA DEI PARTITI 179 ========================-=-:-:- -= =_::::::-::-_ --= == -=--=-----===:--=-===---=====-=========== genze stesse di partito che provocarono, ad ogni modo, il rapido decadere delle tendenze comuniste ; esigenze rappresentate da interessi particolari piuttosto che generali, di categoria e di gruppo piuttosto che di masse, di· coltegio piuttosto che della Nazione. * * * Finchè la politica ebbe per suo terreno principale d'azione l'ambiente ristretto di Montecitorio, le esigenze e la struttura dei vecchi partiti ebbero grande valore e da esse potevano di questi misurarsi insieme la consistenza e la efficienza. In quella azione, in considerazione di essa, delle possibilità che offriva e dei mezzi che consentiva, ogni partito era venuto for"' mando durante decenni le proprie tradizioni, le proprie consuetudini, il suo modo di intendere e di praticare l'azione, la /orma n1entis dei suoi dirigenti. Appena però sulla scena politica si presenta un partito che non è un partito ma una forza organizzata militarmente, che non opera sul terreno parlamentare ma fuori del Parlamento e contro il Parlamento. Incominciano col perdere l,orientamento. I partiti conservatori e reazionari credono di potersi -momentaneamente giovare del fascismo per rafforzare le loro posizioni parlamentari alquanto scosse nel paese dai successi elettorali dei popolari e dei socialisti. Popolari e socialisti, a loro volta, credono di potersi rifare provocando nel Parlamento una serie di crisi ministeriali. Nè gli uni nè gli altri sospettano che la conclusione possa aversi al di fuori del Parlamento. Il Governo p~rsino vive nella più idillica fiducia e solo quando la « marcia su Roma » è · in via di svolgimento si accorge che qualche cosa, la sua autorità intanto, pericola. A « marcia su Roma» avvenuta si pensa subito ad una soluzione parlamentare della situazione. L'intransigenza di Mussolini manda a monte il pateracchio preparato insieme da nazionalisti, salandrini . e liberali. Ma, e la forza e la consistenza dei partiti ? Venuto meno il terreno della azione parlamentare consuetudinaria i partiti cessano immediatamente di funzionare nel Parlamento e nel paese. Non sanno resistere nella Camera, nè sanno opporre veruna resistenza nel paese. Il paese attende che si agisca nella Camera, mentre i deputati attendono non si che cosa. E intanto si determinano le crisi, gli sfaldamenti, le conversioni verso il potere. Il potere - nei riguardi dei deputati - è stato sempre il potere; ha, cioè, esercitato anche sui più lontani ed astemi una particolare influenza suggestiva. Badando poi alle posizioni tenute e agli interessi che rappresenta, ognj partito dii fronte al mutamento avvenuto si preoccupa sopratutto di non comprometterli troppo,, più di quello cioè che fossero o potessero essere compromessi. In questo senso Bibr teca Gino Bianco· • I . .
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