186 LA CRITICA POLITICA · Non occorre avere fatto studi profondi di economia politica o di finanza, ma basta avere un poco di buon senso e di pratica conoscenza di cose di commercio e di industria per comprendere che non tutti i dazi gabellati nelle tariffe doganali come provvedimenti a favore delle industrie nazionali possono esercitare una reale azione di questo genere, permettendo ai produttori interni di aumentare i loro prezzi di vendita allo schermo della proibita od ostacolata concorrenza straniera. Perchè una industria nazionale sia di fatti protetta, non basta che essa sia riuscita a fare inscrivere nella << vetrina » della tariffa doganale il dazio, che la dovrebbe proteggere, ma occorre per di più che essa si trovi nell'una o nell'altra delle due seguenti condizioni : 1 ° che la sua produzione sia normalmente inferiore al consumo nazionale, in modo che, senza il bisogno di speciali intese fra i produttori protetti, essi riescano facilmente, e quasi automaticamente ad elevare i loro prezzi di vendita in ragione della diminuita concorrenza straniera; 2° che, pure producendo più di quanto il paese può consumare normalmente di una determinata merce, l'industria protetta possa essere « controllata » rigorosamente per la vendita dei suoi prodotti sul mercato interno, sia riducendo la produzione nei limiti del consumo nazionale, sia esportando l'eccedenza di produzione con metodi ed a prezzi di « dumping » (vendita a sottocosto, od almeno a prezzi inferiori a quelli praticati sul mercato inte1no). Nè l'una nè l'altra di queste due condizioni si verifica nel caso at- . tuale dell'industria italiana della seta artificiale, la cui produzione è aumentata in modo spettacoloso negli ultimi anni, costituendo già più del doppio della quantità complessiva, che occorre per il consumo nazionale, compreso il consumo delle industrie, che trasformano i filati di seta artificiale in tessuti, in maglie ed altri manufatti pes l'esportazione. Nella Relazione del Consiglio di Amministrazione presentata all'ultima Assemblea generale della "<Soia-Viscosa» la produzione italiana di seta artificiale per l'anno 1925 è stata calcolata in 13 milioni e mezzo di chilogrammi, di cui 9 milioni a mezzo prodotti nelle fabbriche della « SniaViscosa >>. Dalle statistiche ufficiali del nostro commercio internazionale risulta che nel 1925 si esportarono dall'Italia chilogrammi 7 .259.863 di seta ar- ------ pochi giorni prima si assicurava la definitiva i: stabilizzazione », ci è stata anche quella di numerose rivendite che si sarebbero fatte a Londra per il rimpatrio in Italia, del f a1110s0 « pacchetto » di 200 milioni di lire di azioni « Snia-Viscosa » negoziato qualche mese fa a mezzo della banca Hambro. Biblioteca Gino Bianco
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