LA CRITICA POLITICA 171. stituzionali inglesi· e inHuì in maniera definitiva sulla sua esistenza. « La ragione qui è libera - egli scriveva - e non vi subisce nessuna violenza ». Ma non si trattava della sola ragione. La sovranità reale vi appartiene al popolo. Appunto perciò il popolo inglese e non è soltanto geloso della sua libertà. ma anche di quella degli altri » (p. 68). Nelle sue lettere inglesi Voltaire considera pure la influenza benefica che la libertà esercita sul progresso della cultura. Cultura non c'è senza libertà (63). La perdita di libertà per un popolo è sempre barbarie (78). Tutto è chiaro. è semplice in Voltaire : osserva Labriola. Egli ci dice perchè fa la sua indagine e quale è lo scopo che veramente lo dirige. La metafisica deve servire alla morale e questa morale deve essere indirizzata a vincere il fanatismo, l'ignoranza e la .schiavitù politica e sociale. Il Dio di Voltaire in sostanza è l'idea del bene ; però deve essere personalizzato se deve efficacemente agire sugli uomini ( 117). Di qui la sua lotta contro la ' Chiesa, E il culto che bisogna attaccare, sono le chiese, le religioni rivelate che rappresentano il suo vero bersaglio. Quando queste saranno state demolite e sgombrate, gli uomini saranno capaci di agire da individui pensanti, da esseri di ragione, atti a dirigersi da se stessi. La liberazione dalla religione coinciderà con la liberazione umana ( 127). S• è visto, però, che è una liberazione molto difficile. Ciò non toglie il merito della lotta condotta da Voltaire e dagli enciclopedisti, e di quella che i liberi pensatori condussero in Inghilterra e gli illuministi in Germania. Il problema ·per il quale essi lottarono attende ancora la sua soluzione. ' E una nuova regola di vita che Voltaire si propone di offrire agli uomini sulla base di una nuova concezione del mondo . Il fondamento del suo insegnamento è che le istituzioni sono fatte per gli individui e non gli individui per le istituzioni. Le migliori istituzioni sono quelle che, in relazione al grado di cultura raggiunto da un popolo, danno la mag - giore garanzia dei diritti individuali ( 183). Labriola si domanda se di fronte al sociaBiblioteca Gino Bianco lismo Voltaire fu un conservatore. Nelle apparenze, si - risponde. Il suo atteggi~ento fu però di uomo che guarda alle forze che conservano ed accrescono la civiltà, non già di un conservatore nel senso che si suole dare a ' tale parola ( 199). E in lui anzitutto, e completa, l'idea e la preoccupazione della giustizia. La critica delle condizioni sociali esistenti è pure completa, in lui. La leggenda di un Voltaire conservatore è nata dai suoi dissensi col Rousseau. Ma forse, domanda Labriola, che Rousseau è socialista } Al contrario, pensa che Voltaire sia a noi assai più vicino di Rousseau. Del resto il Labriola osserva, e l 'osservazione in lui socialista è importante, che la socializzazione non risolve il problema della libertà e che potrebbe anche aggravarlo. Aggiungeremo che non è nemmeno detto che risolva l'altro problema, quello della produzione e cioè del generale benessere. Ma non è ora qui il luogo di trattare l'argomento, da noi del resto trattato altre volte. Non si dimentichi, ad ogni modo, che il fine precipuo che Voltaire si è proposto è la creazione di un uomo libero, di masse composte di indi-,,idu{ sempre più atti a governarsi secondo una legge propria (218). Anche questo è un problema di socialismo. Quale il risultato pratico della filosofia di Voltaire } Uno intanto : la tolleranza. E cioè il rispetto di tutte le opinioni, la ·loro pacifica convivenza, la fine dello spirito dommatico. « La tolleranza - sono parole di Voltaire - è tanto necessaria in politica che in religione; \ è l'orgoglio solo che è intollerante. E esso che · rivolta gli spiriti, volendo forzarli a pensare come noi ; è la sorgente segreta di tutte le ' divisioni » (238). E solo la tolleranza che può rendere minore il male, stabilire la pace fra i popoli, aprire la via al progresso. Voltaire non si è proposto I9irraggiungibile, non ha coltivato utopie ~ la sua ricerca è volta ai solo scopo di rendere il male minore_. Arturo Labriola, dopo avere tracciato il pensiero filosofico di Voltaire, passa ad esaminare tutto il movimento filosofico del XVIII secolo. Per gli uomini che vi parteciparono, la cultura, la dottrina è uno strumento della
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