La Critica politica - anno VI - n. 4 - aprile 1926

· LE ACQUE POTABILI NEI COMUNI proporzione è superata nella Liguria, nella Venezia Tridentina, nella Lombardia, nel Piemonte, nella Venezia Euganea, nel Lazio e (secondo le risposte ottenute dalla inchiesta) nelle Puglie. La Regione ove si manifesta il massimo della scarsità è la Basilicata ove soltanto un terzo della popolazione dispone di sufficiente provvista d'acqua. La provincia, invece, che denuncia la scarsità massima appartiene alla Sicilia : si tratta della provincia di Trapani con quasi nove decimi della popolazione insufficientemente provvista d'acqua, Le Regioni d'Italia meno provviste d' acque potabili in relazione ai bisogni della popolazione sono, oltre la Basilicata, la Sicilia, le Calabrie, l'Umbria, la Sardegna, l'Emilia. Confrontando i dati di quest'inchiesta con quelli dell'inchiesta compiuta nel 1885 si rileva che il bisogno di acqua potabile è in quarant'anni enormemente cresciuto per cui la percentuale dei Comuni e della popolazione che dichiarano di avere acqua sufficiente è notevolmente minore. Ciò deve attribuirsi sopratutto alle aumentate esigenze igieniche. Al contrario è straordinariamente✓ diminuita la quota di abitanti provvisti di acque cattive : da 160 a 40 per mille. Appare pure notevolissimo l'aumento delle derivazioni d'acqua da sorgente, mentre è ' quasi scomparso l'approvvigionamento da cisterna. Nuove opere per condurre acque si preparano e si stanno eseguendo in 1737 Comuni. Purtroppo, però, ci sembra risultare dall'inchiesta che si tratta, per la maggior parte, di opere in sospeso: in I 392 ~i tali Comuni; i progetti non hanno infatti avuto ancora un principio di esecuzione ! Il motivo ? L •inchiesta non I~ dice, ma è facile immaginarlo. La stasi alla quale le Amministrazioni locali sono I costrette da alcuni anni non può non riflettersi anche nella esecuzione delle opere pubbliche più importanti, in quelle specialmente che importano una spesa notevole. LUCIO SPERANZA LA PRESSIONE TRIBUTARIA IN ITALIA A proposito delle pretese possibilità di pagamento formulate al Senato degli Stati Uniti a carico dell'Italia, durante la discussione sulla sistemazione dei nostri debiti con quella Nazione, l'Agenzia Volta dà comunicazione delle ultime cifre che dimostrano limpidamente quale sia il peso della pressione tributaria di cui sono gravati gli italiani. I quattro gruppi di entrate principali hanno ~eso durante questo esercicio finanziario, e cioè nei primi otto mesi che vanno dal primo luglio 1925 al 28 febbraio 1926, il 661 per cento in più di quello che avevano reso nel corrispondente periodo dell'ultimo esercizio di ante guerra 1913-14 ; e precisamente le imposte e tasse sugli affari e sul pubblico insegnamento sono cresciute del 1106 per cento, le imposte dirette sono cresciute del 911 per cento, i proventi delle privative sono cresciuti del 5 54 per cento e le imposte sui consumi sono cresciute del 366 per cento. Per maggiore chiarezza, continua il comunicato dell' Agenzr'a Volta, ridotte in oro le cifre relative all'esercizio 1925-26 nel periodo considerato, i quattro gruppi di entrate principali hanno aumentato, prese complessivamente, del 57 per cento e cioè: del 146 pe·r cento le imposte e tasse sugli affari e sul pubblico insegnamento, del 106 per cento le imposte dirette, del 33 per cento i proventi delle privative, mentre le imposte sui consumi sono diminuite del 5 per cento. , Trattandosi d'informazione ufficiosa, molto probabilmente proveniente dallo stesso Ministero delle Finanze, queste notizie sulla attuale pressione tributaria in Italia sono attendibili e meritano di esaere registrate. Biblioteca Gino . 1anco

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