152 LA CRITICA POLITICA meno• il cristianesimo, che predicò il principio dell'unità della società umana, disconoscendo il regno terreno - per non aver inteso forse. le parole di Cristo - non conobbe veramente il concetto di umanità altro che in una forma rozza e indistinta. Il concetto idealistico, che pure si presenta come la integrazione e lo sviluppo del principio cristiano, è concetto in verità interamente nuovo. Ogni nuova verità conquistata si manifesta nella storia come l'approfondimento e lo sviluppo d'una verità antecedente da cui trae; ogni nuovo grado che il pensiero raggiunge nell'eterna ascesa dello spirito è un avanzamento degli altri gradi, sui quali solamente si fonda e si sostiene; così è per l'unità progressiva della storia, come si deduce dall'unità di Dio ; non è meno per questo ogni passo innanzi una reale conquista e la scoperta d'un nuovo vero. « Il Cristianesimo è la formula dell'individuo - scrisse una volta Mazzini - e come tale eterno e perfetto per me : per ehè quella formula nessuno può annientarla: vale libertà ed eguaglianza, e chi può escludere mai quelle due basi d'ogni progresso dal progresso futuro ? Il Cristianesrmo dunque rimarrà: soltanto dietro quella formula se ne cerca un'altra, la Sociale » • (Ep. a Pallia, X, 80). Al principio indi~iduale sottentra per la nostra filosofia il principio dell'associazione, ch'è principio sociale. Si tratta per essa di sostituire un nuovo principio al dogma cristiano della grazia, perchè la legge di Dio si compie sulla terra per l'opera faticosa e grave, degli uomi:1i. Il Cristianesimo, ignorando il principio di associazione, non conobbe · che p1imo articolo della Legge è Progresso (Cfr. D, IV, 52), Si ponga mente qui ancora una volta, dove ritorniamo su di un punto sul quale già ci siam fermati, come, nonchè riecheggiare semplicemente una parola che allora si ripeteva da tanti e suscitava il fervore delle discussioni, derivi Mazzini tale principio µal più profondo della critica idealistica ; onde bene sentì il bisogno di scrivere una volta ; « cette loi du progrès, seule loi di- . vine et universelle, que tout le monde bégaie aujourd'hui, mais dont la véritable intelligence est encore si rare» (VII, 425-6). Però è vero certamente che la nostra filosofia, se tanto a fondo può spinger la sua critica ai principi cristiani, preannuncia sicuramente la necessità di una nuova sintesi religiosa. Il nuovo concetto di umanità significa che la scoperta progressiva della legge, la conoscenza progressiva del vero, è l'opera e la fatica degna degli uomini. Nè la formula dell'individuo è capace di tale svolgimento - ecco i limiti della dottrina cristiana - ; a questo c<;>ncettoè dato giungere solo attraverso il nuovo principio, quello dell'associazione. Qui cade la critica al cosmopolitismo, concezione insufficiente ed erronea che si confina nell'ambito angusto della formula individuale; e che Biblioteca Gino Bianco
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