104 LA CRITICA POLITICA è più generale e profondo, ivi l'amore del coltivatore verso la tirannica amante è maggiore ed esige lavoro più rude ed assiduo, ivi l'adattamento dell'uomo ' amante è più tenace ed intenso ». « E un attaccamento che ha in sè tutte le gioie· e tutte le furie delle tragiche passioni ,>. Il segreto di certe grandi trasformazioni agricole compiute nei secoli - altrimenti inconcepibile - è quì ! Che la produttività agraria cresca col decrescere della superficie del· l'azienda fu potuto stabilire statisticamente dal Bang in base ai dati del quale il David, in Germania, si è sentito autorizzato a sostenere che l'i· deale del progress·o agrario è rappresentano dalla piccola cultura intensiva. ' E stato poi il David ad osservare come « nella stessa America - la terra del più libero sviluppo economico e della più illimitata concentrazione capitalistica - la coltivazione del suolo, incominciata con le più gigantesche macchine a vapore, è oggi sulla via d'essere sostituita dalla piccola coltura a base di zappa, di pala e di rastelli » ( 1). In Europa, del resto, ovunque si è voluto fare intervenire la -legge, cioè l'azione governativa, per determinare una maggiore produzione agricola, il modo migliore e più sicuro si è dimostrato quello di favorire la creazione della piccola proprietà. Così in Danimarca dove l'agricoltura, non ostante condizioni climatiche poco favorevoli, ha fatto progressi enormi ; così in Irlanda ; così in Germania, nella Posnania in special modo. Quali siano gli effetti della piccola proprietà nella trasformazione dei terreni secondo gli interessi della produzione possiamo meglio vederlo in Italia. L'emigrazione, in quanto ha contribuito in modo non indifferente alla formazione della piccola proprietà e ali' acquisto di terreni da parte di contadini, ha fatto per la colonizzazione del nostro Mezzogiorno quello che non seppe fare lo Stato e non fecero i grossi pro· prietari fondiari. « In Sicilia, per esempio, la vasta pianura litoranea che da Termini si estende verso l'antica colonia greca d'lmera, rimasta per lunghi secoli una landa deserta, flagellata dalla malaria, venne mercè l' opera di emigranti ii tornati dall'America con discreto peculio, trasformata in floridi arancieti, frutteti ed ubertosi 01ti ». (2) E' bastato cioè che il possesso della terra passasse al lavoratore perchè avvenisse la trasformazione (3). E ( 1) Tolgo queste citazioni da Le Georgiche di Celso Ulpiani, il quale giustamente osservava che piccola azienda e grande azienda nelle condizioni attuali si rendono tuttavia egualmente utili e quasi indispensabili. Giova che l'agricoltura si sviluppi nelle due direzioni - egli sosteneva. E si riferiva al presente e ali' avvenire più immediato. Sopra tutto vedeva il pericolo che, stabilita la convenienza delle piccole aziende, si pretendesse ad ogni costo combattere o sostituire le grandi. (3) James Aguet: La ~erra al contadin,·. pag. 94. (2) Scriveva l'Ulpiani, op. cit. pag, 158 : « Non basta al contadino di avere una casa e un campo. Bisogna che tutto ciò sia di sua proprietà, perchè allora soltanto egli esplicherà e perfezionerà tutta la sua attività: quando questa, sopratutto per i suoi effetti lontani, andrà a beneficio suo e dei suoi figli>. Biblioteca Gino Bianco
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