LE TENDENZE DEI RURALI RAPPRESENTANO UN PERICOLO ECONOMICO? 103 tura non si può intanto andare incontro ali' azzardo. Non è possibile pensare che l'agricoltura possa essere guidata coi c!iteri di ce1ta industria meccanica e siderurgica di nostra conoscenza ! La scarsa conservabilità dei prodotti non tollera grossi errori di produzione : al contrario ogni errore di produzione deve -essere sempre maggiormente evitato. La grande azienda. lavora quasi esclusivamente per il presente: il suo · sforzo deve essere tutto per gli utili rapidi o immediat~, il suo scopo è piuttosto quello di cavare un profitto che di assicurarsi una rendita, l'avvenire non la interessa se non entro limiti di tempo relativamente brevi. La piccola azienda a conduzione diretta - e noi sappiamo che quasi tutte le piccole aziende sono a conduzione <liretta o a compartecipazione, ciò che nei risultati è su per giù la stessa cosa - lavora per il presente e per l' avvenire, non depaupera il terreno ma si preoccupa di arricchirlo, diventa qualche cosa più che il lavoro, e cioè affetto, passione, e riesce ·a quello che solo la passione e l'amore per l'arte può fare : costruìsce per la posterità. Ecco la differenza. Ecco perchè la piccola azienda non è una sopravvivenza ma è l'avvenire: l'avvenire conforme all'interesse generale; e il suo sviluppo una realtà e una necessità insieme. Esagerazione? No: risultato della esperienza. Se noi guardiamo alle nostre terre più pingui, più produttive, non dobbiamo dimenticare che non l'opera della natura le ha rese così come noi le vediamo, ma l'opera degli uomini ; non l'utile immediato, ma l'attaccamento alla terra, la fatica illuminata e sostenuta dalla gioia del possesso. Opera di secoli, costruita granello su granello, pietra su pietra, inconsapevole quasi e che oggi è ricchezza. Indico un fatto : la Lombardia. Nessun capitalista moderno avrebbe trovato la più lontana convenienza a tentare di ridurre la Lombardia da quello che doveva essere molti secoli addietro alla meraviglia di agricoltura· che è attualmente (1). Si può citare l'Olanda. Si possono citare, infine, tutti i p_aesidi alta coltivazione. Non ' ' esistono quasi eccezioni. E la regola. E la conduzione diretta, il lavoratore sul campo e l'interesse del lavoratore a produrre, che crea la rièchezza della terra, che aumenta e moltiplica la produzione. Dove le terre si spopolano, dove subentra la proprietà in grande e il lavoro diviene lavoro sa- . lariato, si verifica precisamente l'opposto. Si pr~nda il caso della campagna romana, dove lo sviluppo delle proprietà religiose corrisponde esattamente ali' impoverimento e alla desolazione di terre che pure· ali' epoca di Roma erano assai ben coltivate. Dice il Coletti (2). « Dove l'asprezza del suolo ' ( 1) E una osservazione largamente sviluppata dal Cattaneo. Leggere il suo scritto su l'.flgricoltura inglese paragonata alla no3tra, ripubblicato nella "Biblioteca Rara,, del Sandron. (2) F. COLETTI, nel capitolo La p&icologiadel contadino del libro:, La popolazione rurale in Italia, pag. 124. Biblioteca Gino Bianco I
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