.. 102 LA CRITICA POLITICA fini ( 1). Economicamente è evidente che pure per il Corni ]a grande azienda di fronte alla piccola rappresenta un indiscutibile progresso. Come gli altri egli ritiene, nell'interesse della pròduzione, preferibile che le grandi aziende si sostituiscano alle piècole. Ed è appunto questa opinione che chiede di essere rettificata, anzi rovesciata. Le piccole aziende hanno resistito e si sono sviluppate non solo per ragioni psicologiche, non solo perchè è nella natura umana l'amore alla terra e la tendenza alla proprietà, ma altresì per ragioni economiche: perchè ai vantaggi che la grande azienda presenta in un senso la piccola può contrapporre altri vantaggi in un altro. Tali vantaggi sono destinati dalla evoluzione economica ad aumentarè di peso e di evidenza. Quelle condizioni stesse le quali hanno permesso alle piccole aziende di riprendersi e di adottare mezzi e metodi in armonia ai progressi della tecnica e della scienza, faciliteranno il loro successivo e progressivo sviluppo nell'interesse della produzione. Al maggiore fabbisogno di derrate determinato dagli aumentati bisogni della popolazione in aumento, non corrisponde infatti più la possibilità - che è esistita durante il XIX secolo - di mettere in coltivazione sempre nuove terre. Le terre disponibili si rendono ogni giorno più scarse e si tratta in genere di terre scadenti, poverissime. Necessità, quindi, che la terra sia coltivata più intensamente e maggiore convenienza -nel coltivatore a lavorare la terra in tal senso. La piccola azienda - specie a conduzione diretta - arriva dove la grande non può assolutamente : a portare la lavorazione, nel senso della intensità e in quello del miglioramento progressivo del terreno, al di là della convenienza economica del coltivatore ; il coltivatore diretto, cioè, è indotto a fare per la te1Ta e per risultati che egli forse non arriverà a vedere, e di cui solo le generazioni future potranno intera,!llente profittare, quel che la grande azienda non può essere po1tata a fare. Con ciò non si vuole affatto dire che la grande azienda non abbia giovato, non giovi e non sia destinata ancora a giovare all'economia generale. Al contrario: l'agricoltura in grande, dovuta spesso all'intervento della speculazione capitalistica, ha costituito un indiscutibile progresso per l'economia generale ed avrà, anche nell'avvenire, i suoi indiscutibili meriti. Senza l'intervento di capitali di speculazione molti lavori per mettere in valore e in uso la terra non si sarebbero fatti e non si farebbero. Si tratta spesso di lavori grandiosi, d'imprese su vasta scala, impossibili senza una ' grande disponibilità di mezzi. E certo, però, che appena raggiunte deter• minate condizioni, i metodi propri dell'industrialismo moderno portati nell'agricoltura o non servono più o possono rendersi pericolosi. Nell'agricol- ( 1) Il Mondolfo ritiene invece che l'unica cosa che i socialisti possono e debbono cercare dai rurali è di non a11erllnemici : alleati e cooperatori della loro azione, no. Biblioteca Gino Bianco
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