La Critica politica - anno VI - n. 3 - marzo 1926

LE TENDENZE DEI RURALI RAPPRESENTANO UN PERICOLO ECONOMICO? 99 conveniente ai proprietari, ed ecco la ragione della contrarietà di questi a modificare il sistema, ad adottare nuovi metodi di coltivazione, ad impiegare diversamente, su larga scala .e stabilmente, la mano d'opera. Quel poco che in tal senso si è fatto e si fa nei latifondi è piuttosto dovuto alla pressione esterna, di quel che nel mondo si muove e si rinnova, e all'iniziativa di uomini nuovi s~bentrati ai vecchi proprietari con la mira e la preoccupazione di solleciti e larghi guadagni. Il latifondo è dunque conveniente per gli attuali proprietari, i quali potranno sempre dimostrare che l'adattamento degli stessi terreni ad altri sistemi di coltivazione e di sfruttamento oggi largamente in uso richiederebbe tali lavori e trasformazioni che la spesa non sarebbe compensata e in ogni modo costituirebbe un grosso rischio. Dal loro punto di vista hanno ragione. Se noi ci poniamo, invece, a considerare il problema del latifondo dal punto di vista dell'interesse collettivo o della Nazione, trov.eremo subito che il latifondo - pur rappresentando un impiego redditizio di capitali - non è sufficientemente produttivo. In conseguenza della sua esistenza in Italia la terra non dà tutto quello che potrebbe e dovrebbe dare! Questa distinzione non è tenuta sempre presente nelle discussioni che si fanno sul valore economico della grande e della piccola proprietà. Molte volte l'utile particolare viene confuso con l'utile collettivo. Purtroppo non sempre coincidono. Posto ciò possiamo passare a vedere il problema della grande agricoltura nel risultato che la collettività attende: la maggiore quantità di ·prodotti disponibili. Il problema deve essere esaminato anche in relazione al problema demografico. L•industrialismo moderno s•inizia qua;ndo esistono ancora .nel mondo, e specialmente in America, enormi estensioni di terreno vergine di ogni coltivazione. In Europa esso ci dà - almeno particolarmente ad alcuni Stati - il fenomeno dell•urbane.simo e -dello spopolamento delle campagne. In America, l'aumentato fabbisogno europeo di derrate alimentari! fa sorgere la conv~nienza a mettere in coltura la terra. Alla mancanza di braccia e alla difficoltà pratica d'impiegarle per la estensione dei terreni, per difetto di abitazioni, per la necessità di fare rapida- .mente, si supplisce con le macchine : aratrici, seminatrici, falciatrici. Unità e semplicità di coltivazione, rapidità di esecuzione sono i vantaggi che la introduzione delle macchine consentono nell'economia agraria. L'applicazione di criteri e di metodi industriali nell•agricoltura risponde, per un tempo relativamente lungo, al criterio di aumentare la quantità dei prodotti disponibili aumentando la quantità delle terre coltivate. Economicamente si addimostra molto efficace, ma rende meno facili le condizioni dell'agricoltura intensiva. I prodotti diminuiscono di valore sul mercato, i valori agricoli ribassano : è il periodo di crisi della piccola proprietà, dell•agricoltura apBib ·o eca Gino Bianco •

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