La Critica politica - anno VI - n. 3 - marzo 1926

CRITICA STORICA I " grandi re ,, e l' istoriografìa moderna Il D'Azeglio, scrivendo nel suo Niccolò de' Lapi, giustifica l' introduzion~ di personaggi secondari e leggendari a fianco di personaggi importanti e storici~ col far presente che quei primi personaggi servono a dare un quadro delle idee,_ delle virtù, dei vizi, delle tendenze di una data epoca, cose queste lasciate in penombra, o del tutto trascurate, in nome della dignità della storia. A proposito della quale il D'Azeglio osserva che essa consiste : « nell'averci presentate· le gesta di imperatori ed imperatrici, di re e regine, di papi e principi e gransignori, ai quali gli storici fanno attraversare la scena in veste e corona trionfale, senza degnarsi di informarci dei modi di vivere e di sentire de' loro contemporanei sottoposti; dello stato, in una parola, dell'umanità. Tanto che siam~ ridotti soventi volte a _trasecolare a fronte di vicende storiche, di vittorie, di sconfitte, d' esaltazioni o di rovine inesplicabili ; delle quali- il movente e la ragione si troverebbe appunto in quelle ragioni sociali che la dignità della storia· credette troppo inferiori al suo grado. La storia per un pezzo fu la storia de' grandi ; è tempo che diventi la storia di tutti : e tale è in paite lo scopo delmovimento storico moderno » ( 1) . Questo si augurava il.Condorcet, ma egli non vedeva soltanto il lato scientifico della questione, bensì anche il lato politico. E così si può dire del F er-- rari e del Cattaneo, che nei loro scritti storici e politici mostrano di sapersi tener lontani sia dalla romantica concezione della storia alla maniera del Carlyle, sia da quella materialista. Questo riallacciarsi al Vico della Scienza Nuova, que-- sta sistematica riduzione delle così detta grandi figure, è stato ·molto proficuo, poichè ogni concezione politica che tenda a forme monarchiche od oligarghiche · ha radice in una sopravalutazione dell'individuo. ' Se molto è stato fatto, molto rimane da fare. Non tanto nel campo teoretico,. quanto nel campo dell'indagine. Molti sono gli ostacoli, poichè l' indagine dev~ · procedere, per la revisione in questione, sulle sabbie mobili di una storiografia ispirata a concetti e dominata da interessi diversi, sì che spesso è costretta ad abbandonare l'elaborazione critica dei testi, per la ricerca indiretta. Questa necessità di colmare le lacune e dissipare le menzogne o gli errori, porta ad un.. enorme consumo di tempo e di energie, sì che la revisione della istoriografìapas-- sata dovrà, per esser vasta e profonda, avere una larga schiera di studiosi spre- (1) Miei ricordi. Ediz. Vallecchi, pp. 369-370, Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==