LA CRITICA POLITICA mi toccherà di sopportare fino allora, i secoli di tormenti nei quali per me vanno ormai a cangiarsi i giorni. Oh ! l'angoscia dell'attesa non può esprimersi. Ma se il primo corriere non mi porta una .tua parola, se la vista dei tuoi caratteri non mi rassicura, mio Dio, povera amica, che accadrà di me? » {lettera di Giovanni del 15 ottobre 1834 _durante una malattia della madre). Quanto dolore ebbero a sopportare wquesti uomini! E come si potrebbe voler loro se non seppero esser sempre pari alle loro idealità? Come si vede molte di queste lettere riboccano di sentimento profondo e sincero e valgono a dare un'idea abbastanza adeguata dell'appassionata anima, della fede, e delle qualità di scrittori dei due Ruffini, ma hanno, per questo primo periodo, una importanza storica relativa. Il seguito del carteggio, come quello che si riferisce ad avvenimenti più importanti sia della vita del Mazzini, sia di quella degli esuli avrà certo un maggiore interesse. Il Codignola promette di trattare, nella prefazione all'altro volume, dei rapporti tra il Maz-zini ed i Ruffini, il che ci fa esprimere l'augurio di non dover attendere troppo tempo. G1ov ANNI PETRACCONE QUEL CHE COSTA LA BUROCRAZIA Sul costo della Burocrazia statale abbiamo dato nel fascicolo di gennaio alcune notizie di carattere ufficiale. Eccone ora delle altre sugli aumenti verificatisi nel 1925 e su quelli che si verificheranno nell'anno in corso. Si tratta di una comunicazione ufficiosa comparsa nei giornali del 12 e 13 marzo u. s. e la diamo tale e quale la troviamo pubblicata: e La spesa del personale dello Stato durante il 1925 è cresciuta della somma di seicentosessantun milioni di lire. « Tale incremento è dovuto in massima parte, vale a dire per circa mezzo miliardo di lire, ai miglioramenti concessi dal Ministro De Stefani con decorrenza dal 1 ° aprile 1925, ma deriva anche, per il resto, da ulteriori misure applicate successivamente dal Ministro Volpi: infatti nel secondo semestre del 1925 si è verificato raumento di altri centocinquantadue milioni di lire. « Un maggiore aggravio di seicentosessantun milioni di lire in un anno non può dirsi poca cosa, nè di fronte alla spesa anteriore per lo stesso titolo, sulla quale rappresenta l'onere ragguardevole del tredici per cento, nè di fronte alla massa delle spese di ogni ordine, le quali vengono in tal modo ad essere assorbite quasi per un terzo dalla remunerazione della burocrazia : la spesa relativa a questo scopo è passàta durante l'anno da quattro miliardi e novecentosettantanove milioni di lire a cinque miliardi e seicentoquaranta milioni di lire, e tutte quante le spese effettive sono ragguagliabili a circa diciotto miliardi di lire. « Queste cifre, che non comprendono provvedimenti importanti adottati nei primi mesi d quest'anno, come quello riguardante gli ufficiali, dimostrano luminosamente come il Governo non abbia mancato di andare risolutamente incontro, nei limiti imperiosi delle pratiche possibilità, al benemerito personale in servizio dello Stato ». Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==