122 LA CRITICA POLITICA . vittorioso, rinsaldato anzi nell'eroica fede; egli solo rimarrà fedele ali' eroic~ programma di rigenerazione del suo popolo, attuandolo dapprima in sè; egli solo saprà vincere il dolore e gli affetti, ultima catena che l' avvinceva - come dirà poi - alla materialistica filosofia del secolo XVIII. L'anima sua è nuda, ormai: eppure egli supererà anche lo spaventoso abisso della solitudine morale, che spalancatosi al suo sguardo dopo il '33, gli cagionò l'indicibile strazio degli anni. posteriori sino al '36 -e gli ispirò le pagine immortali sul tormento del dubbio. Ma ciò che gli dovette recare l'angoscia maggiore furono le defezioni degli amici più intimi » ( 1) . Le lettere contenute in questo primo volume, scritte dalla Francia e dalla Svizzera dai due fratelli Ruffini alla madre, contengono rari accenni al Mazzini e sono, per questo verso, scarsamente importanti. I rapporti erano in quel tempo tuttora cordiali, anzi affettuosi, giacchè fu soltanto negli anni seguenti che si andò determinando un vero e proprio dissidio che poscia terminò in un irreparabile distacco. Ma era già tra loro, senza che se lo dicessero, l'ombra sanguinosa di Jacopo e a ciò probabilmente allude Giovanni in una lettera del 30 agosto in_ cui parla del Mazzini: « La salute di Emilia (2) è ottima; io ho sue notizie tutti i giorni ... lo non ho che a lodarmi del suo procedere; non si può essere più affettuoso, più delicato, più tenero di lei per me. Se io potessi strappare un foglio dalla storia della sua vita, io non avrei miglior amico. Ma fatalmente io non posso, giacchè si trattav~ di un Angelo. Essa non fa che occuparsi di te ; me ne parla spesso nelle sue lettere ; s'accorge che io ho qualche cosa sul cuore e dice che io non la comprendo » • Ma queste lettere hanno una notevole importanza per spiegare la personalità dei Ruffini. Si sente un qualche cosa di morboso, una sentimentalità eccessiva in questi figli lontani dalla madre, che la chiamano coi nomi di santa, angelo, donna-Dio (femme--Dieu), mia vita, mio Paradiso ed a cui rivolgono espressioni che sembrano alle volte una profanazione dell'affetto materno. È ben vero eh~ Eleonora Ruffini fu una donna di qualità veramente eccezionali, che fu guida spirituale -allo stesso Mazzini, il quale l'ebbe amica carissima tanto che la chiamò : « r,nadre, amica, tutto quello che e' è di più sacro », e « l'anima la più pura, la più santa, la più candida che abbia mai incontrato· sulla terra » ; ma non si può negare che le espressioni dei figli appaiono eccessive anche per una tal madre. A parte questo ed a parte un certo che di ampolloso e di retorico, passa in queste lettere tutto l'affetto più tenero dei figli per la madre, tutto il dolore dell'esilio, tutto il rimpianto della patria. I due Ruffini avevano vere qualità di scrittori e molte di queste lettere hanno un pregio letterario non indifferente ; ma le loro anime non appaiono temprate come quella del Mazzini ad ogni traversia. Ecco qualche brano che può dare un'idea de lo stile e degli uomini. « La tua ( 1) Opera citata, pag. CXXI. (2) Così è indicato il Mazzini nel carteggio. ·Biblioteca Gino Bianco
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