La Critica politica - anno VI - n. 3 - marzo 1926

120 LA CRITICA POLITICA Ne è venuto fuori un lavoro originale nel tempo stesso che seriamente documentato, sulla giovinezza di Mazzini, argomento al quale il Codignola ha dedicato un altro recente volume ( 1). Rimangono così definitivamente chiariti alcuni punti della biografia dì Mazzini, come ad esempio quello del suo primo arresto avvenuto a quindici anni, nel 1820, in occasione di un tumulto studentesco per la festa di S. Luigi : risulta da un documento inedito rintracciato nelI 'Archivio dell'Università che il 22 giugno 1820 la R. Deputazione agli studi venuta a conoscenza che erano stati arrestati « per occasione dei disturbi accaduti il giorno precedente nella Chiesa di S. Girolamo, gli studenti Andrea Gastaldi e Giuseppe Mazzini» interveniva presso la Direzione Generale della Polizia suggerendo che « ad evitare maggiori disordini» « molto contribuirebbe ... il rilascio dei due detenuti ». E vengono dilucidati altri punti relativi a tutto il suo comportamento durante il periodo studentesco successivo nel quale si fece notare come il capo dei suoi coetanei, tanto che su di lui il Prefetto delle Scuole annotava : « Benchè giovane di singolare talento è pure molto dissipato (!) e di frequente esce dalla sua scuola per intrattenersi nei cortili a conferi re con i suoi . compagni ». Così pure è interessante la pubblicazione di una lettera inedita del Mazzini che è, ora, la prima lettera che di lui si conosca {la prima dell'epistolario è del 1828) del 1824, diretta al suo amico G. B. Noceti riguardante in particolar modo un amico intimo del Noceti e cugino del Mazzini, Domenico Solari; dalla quale, come nota il Codignola, è facile desumere che la personalità morale del Mazzini era già così soverchiante, in questi primi anni della giovinezza, da costituire il punto di partenza di ogni suo giudizio e di ogni sua azione. Si assiste in questo studio del Codignola al formarsi di quel cenacolo mazziniano nel quale il culto di Dante e del Foscolo basta ad indicare la direttiva e si vede l'influenza che le correnti del pensiero europeo ebbero sul Mazzini : si assiste al sorgere dell'Indicatore Genovese che doveva poco appresso essere soppresso come il suo omonimo Indicatore Livornese del Guerrazzi, con cui il Mazzini cominciò ad aver relazioni e non soltanto letterarie. Ma importantissimo è sopratutto assistere al sorgere di quella potente personalità del Mazzini, attraverso la crisi spirituale di quegli anni, personalità che già fin d'allora esercitava un fascino straordinario sui giovani che avvicinava e che doveva poi avere così enorme influenza su tutta la gioventù italiana ; al sorgere di quella esigenza morale che informerà d'allora in avanti tutta la sua attività pratica ed influirà sullo orientamento dei suoi studi e su tutta la sua opera intellettuale. E sotto questo aspetto, vale a dire di adesione ad un rinnovamento spirituale, è da considerare l'adesione del Mazzini al movimento romantico, anzi che dell'accettazione di una dottrina letteraria od artistica, adesione del resto tutt'altro che piena, appunto perchè per lui il problema assorbente era sopratutto morale. In quel tempo egli era ancor titubante tra federalismo ed unitarismo, monarchia e repubblica, essendo per lui essenziale anzitutto la restaurazione spirituale ; [ma egli già si ( 1) A. CODIGNOLA. La gio1'inezza di Mazzini. Vallecchi Editore. Firenze, 1926. Biblioteca Gino Bianco

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