\ VITA ITALIANA Il Comune nel Mezzogiorno. Le tare secolari della vita pubblica meridionale, che si riduce solo alle lotte comunali, le uniche vivacemente sentite ·da noi, sono prodotto di una oppressione secolare e non si possono curare con ricette semplicistiche o complicate che siano. Il che per altro non vuol dire che bisogna fatalisticamente abbandonarsi ali' opera del tempo : spariranno, se gli uomini si adopereranno a farle sparire, nella misura che lo faranno, ed in parte solo se circostanze speciali vi daranno il loro apporto. L'esame dei ceti che si disputano il dominio nelle città nostre, prevalentemente rurali, è stato già fatto. Contadini impreparati, che appena da qualche anno si andavano affacciando ai primi barlumi della vita politica, bisognosi di assicurarsi, col possesso del Comune, una difesa contro l'aspra politica dei salari e delle tasse praticata dai padroni, sviati spesso dietro miti inadeguati alla realtà storica ; agrari non meno ignoranti, pei quali il Comune è mezzo di compressione econo~ica e schiavismo politico; artigiani mutevoli .ad ogni vento per piccoli vantaggi personali; ceti medi così detti intellettuali, bramosi di assicurarsi sul magro bilancio comunale un'esistenza più facile e formanti caramille esigue m~ spietate e dure a morire, in combutta con l'occhiuta burocrazia locale e centrale ; nes- .suna serietà politica, ma ogni trasformismo, più strano pur di mantenere in proprie mani il conquistato Comune, attravers~ !a mediazione dei favori presso il governo, presso qualsiasi governo. Siamo ancora, in breve, al Comune dell'epoca di Roberto D'Angiò. il quale spogliò e spossò il Regno a vantaggio dell'alta banca fiorentina, con una politica estera ed interna dissennata, prima origine di ogni nostro male. Sicchè l'unico problema per i nostri fu allora quello della compilalazione del ruolo delle fasse a proprio vantaggio ed a danno altrui, e le ~tragi, le violenze dei baroni, di ecclesiastici, di frati conb·o le plebi, e le sollevazioni di queste, furono presto un male endemico. N è c'era allora un ceto medio.... Ecl anche oggi, vale a dire sin~ a tre anni fa, nessuno .spirito automi.stico ha ispirato le lotte locali, sebbene sia diffuso e potr.ei <lire quasi generale in ogni ceto lo spirito antistatale ed antigovernativo: la q uistione delle tasse comunali era ancora quella prevalentemente sentita, . Biblioteca Gino Bianco
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