La Critica politica - anno VI - n. 2 - febbraio 1926

NOTE DI REGIONALISMO 93 Calabria la cosa più importante, gli edifici. Osserva il memoriale sull' ediliz;a scolastica in Calabria presentato fin dal 1920 al Ministero della P. I. : « Combattere l'analfabetismo degli adulti, mentre non è ancora risolto, neppure sommariamente, il problema dell'edilizia scolastica, e quindi si lasciano crescere analfa- , bete le nuove generazioni, è come insistere in una bonifica alla marina senza avere provveduto ai lavori montani ». Gli edifici scolastici mancano quasi del tutto, Nella provincia di Reggio esiste un solo edificio scolastico definitivo, ed è stato costruito prima del terremoto. Poi più nulla! e La totalità quasi delle scuole - dice la relazione al Ministero - è quindi rappresentata da baracche costruite dopo il ·terremoto del 1908. Pochissime hanno doppia parete ; pochissime hanno conservato i vetri delle finestre ; la maggior parte di esse lascia passare aria e luce da fessure nelle quali si può spesso introdurre ' l'intero braccio». E bensì vero che dal 1878 ad oggi varie leggi del Parlamento vollero provvedere ad integrare le iniziative locali a I favore della scuola, là dove maggiore era il bisogno. Ma è pure altrettanto vero che la Calabria, dove maggiore era il bisogno, meno ha usufruito di quelle leggi. Su oltre 65 milioni e mezzo di mutui concessi in virtù di quelle leggi fino all'ultima legge del 19 \ 1, la Calabria aveva assorbito appena 3 5 2 mila lire ! Dopo l' I 1 per la Calabria la posizione nella ripartizione generale migliorò alquanto, tuttavia restò sempre tra tutte la regione meno favorita. Nella ripartizione dei mutui concessi la Calabria ebbe in . ragione di L. 4.17 per abitante : l'Emilia, in cui la scuola è in ben altre .condizioni, ebbe in ragione di L. 16.27. Può immaginarsi così quali sono le condizioni dell'insegnamento. Se gli edifici scolastici mancano, quelli che ci sono si trovano in condizioni assolutamente impossibili : non aria, non luce, non finestre, spesso in località lontane e di difficile accesso. Mancano banchi comodi e sufficienti; i bimbi si pigiano in quelli che ci sono inadatti alla loro statura; manca ogni sussidio didattico. Le autorità comunali in genere non hanno della scuola Biblioteca Gino s·anco quasi nessuna cura ; i maestri non sono nè sorretti nè considerati ; la popolazione preferisce mandare i figliuoli al prato o al lavoro dei campi nelle buone giornate ; i patronati scolastici funzionano in pochissimi comuni. Quale può essere la conseguenza di tale stato di cose~ La mancanza della casa della scuola, costringe intanto i maestri ad alloggiare lontano dalla scuola : spesso a non trovare nemmeno alloggio. V'è una serie di lettere, in questo volume, destinate ad illustrare l'odissea a cui molti maestri sono condannati. E così anche l'opera educativa e civilizzatrice della scuola - di quella scuola che c'è si riduce ancora ai minimi termini. Il maestro non prende amore alla scuola, si tanca, si disinteressa : i migliori si allontanano dalla Calabria a cercare altra occupazione. Il personale insegnante deve reclutarsi in gran parte con elementi costrettivi solo dalla necessità Jel vivere, spesso moralmente ed intellettualmente inadatti, « sopratutto tra quelli stampati nei ginnasi magistrali o giunti allo insegnamento con diplomi di guerra ». Non che non vi siano i buoni e i valorosi tra i maestri : ma questi sono degli eroi e degli apostoli. E gli eroi e gli apostoli non sono mai troppi. ' La conclusione ~ E che il problema della scuola regionale è il più grave ed urgente della Calabria. E non della Calabria sola : di gran parte del Mezzogiorno. Bisogna uscirne : risolverlo , sul serio. E questo è dovere nazionale. r Le più meritevoli battaglie per l'Italia sono ancora - purtroppo - da combattere allo interno I NOIl..a migliore propaganda, presso gli indifferenti e presso gli avversari, si fa facendo conoscere e diffondendo ovunque la nostra rivista. Abbonatevi e fate abbonare I Ogni abbonato ci procuri un abbonamento nuovo per il 1926.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==