La Critica politica - anno VI - n. 2 - febbraio 1926

NOTE DI REGIONALISMO 9l -·--- ---· - L'idea era ottima e chi l'aveva suggerita sapeva che cosa si volesse e a quale scopo. Coloro che dovevano attuarla non vi avevano, invece, pensato e non vi erano affatto preparati. Tanto per dare una indicazione si disse : un modello del libro da fare ç'è nell'_,Almanacco per la Sicilia preparato e diffuso nelle scuole del popolo istituite ·dalla benemerita Associazione per il Mezzogiorno. E allora... tutti si son precipitati sul modello e, per far cosa nuova ed originale, si sono tenuti strettamente a quello. Ne sono usciti fuori così tanti libri regionali (ogni regione ne ha oramai due o tre) tutti tagliati sulla stessa misura, ordinati allo stesso modo : mutano solo i dialetti e gli autori da cui il materiale stampato è tratto. E così invece, di avere una serie di libri vari, di diversa ispirazione e fattura, come sono varie le nostre regioni nel loro spirito, nelle loro tradizioni, nei loro usi e nella stessa economia (e da ciò anche l'interesse e l'utilità di mettere in relazione a queste l'insegnamento), si è avuta una serie di libri regionali di una uniformità desolante. Non c'è quasi nessuno tra i tanti compilatori che abbia tenuto conto di questo semplice ed evidentissimo fatto : che la Sicilia è la Sicilia e... il Piemonte è il Piemonte, e che ciò ohe serve alla cultura regionale del contadinello ·siciliano non può affatto servire allo scolaro piemontese. « LA REGIONE MARCHIGIANA ». Queste considerazioni vanno per tutti i libri e per tutti gli autori. Ci sono, tuttavia, dei libri abbastanza ben fatti (e sono quelli che abbiamo detto buoni} e che sono nutriti di spirito regionale. Tra questi - e possiamo dirlo con cognizione di causa - abbiamo trovato quello edito dal Sandron su La Regione Marchigiana. Come titolo avremmo preferito: Le c7tearche. N'è autore il prof. Cesare Annibaldi, del R. Liceo Ginnasio di Jesi, un marchigiano appassionato e studioso della sua terra. Ragione per cui ha portato in questo lavoro molto amore e molta attenzione. Vi troviamo succinte e chiare notizie di storia marchigiana, nei successivi periodi. La descriBiblioteca Gino Bianco - - ----·------------ - ·- ----- --------------- zione dei luoghi e delle cose più notevoli è sciolta, senza pesantezze, dettata con vero criterio didattico. E i motti, i proverbi, i canti popolari della regione si trovano diffusi in tutto il libro con discernimento e con grande opportunità. Completa il volume una raccolta di poesie dialettali scelte tra le ~igliori nelle loro variazioni locali. Nuoce al libro una sola cosa, e abbiamo sopra avvertito l'inconveniente per tutte le altre pubblicazioni consimili : l'essere calcato sopra un modello unico. Probabilmente il prof. Annibaldi ha capito che facendo con. criterio di originalità e secondo le proprie intenzioni avrebbe potuto correre il pericolo di non vedere approvato il proprio lavoro dalla superiore Commissione Ministeriale e, piuttosto che lavorare inutilmente, ha preferito attenersi al modello segnalato e indicato. La burocrazia - si sa per esperienza passata e un pochino anche presente - ha le sue idee fisse pure alla « Minerva » dove pure molte cose sono state capovolte e trasformate. Non possiamo, invece, fare lo stesso elogio per un volume consimile: Il Marchigiano compilato dai signori Ignazio Drago e Leda Casaretti ed edito dalle Industrie Editoriali Riunite Siciliane di Palermo. La compilazione è affrettata, poco didattica e v'è scarso alito regionale dentro. Forse gli autori non sono nemmeno della regione, mentre per sentire una regione · bisogna prima esservi nati, vissuti e sopratutto amarla. Ce ne dispiace per gli autori e per gli editori, ma non sapremmo consigliare l'adozione nelle scuole di questo volume. Una osservazione vorremmo fare, che riguarda tutti due i volumi sopracitati ; le carte geografiche della regione sono tutte mal fatte, incomplete, mentre una buona carta geografica dovrebbe essere il complemento indispensabile di una pubblicazione destinata a far conoscere ai ragazzi delle scuole la regione nella quale son nati. LA SICILIA E LA CAMPANIA. Altri due volumi regionali dei quali desideriamo parlare, brevemente, sono quelli per la Sicilia e per la Campania, pure dell'Editore Sandron.

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