La Critica politica - anno VI - n. 2 - febbraio 1926

. PREOCCUPAZIONI PER L'INGRESSO DEI RURALI 51. --=--==--- · ===========================-====== venire. Come, du~que, si potrebbe da ciò che furono stabilire ciò che saranno? Evidentemente essi sono già tutt'altra cosa. Lo sono in quanto vogliono esserlo. Lo sono in quanto se così IJ-On fosse non esisterebbe un movimento dei rurali verso la vita pubblica. E insomma una parte, una gran parte dell'umanità, che prende contatto diretto colla vita. E ciò è come una rivoluzione. Anzi è una rivoluzione vera e propria : la grande « rivoluzione silenziosa » • In Inghilterra la chiamano già così. Cosa ci porterà? Se prevedere a distanza gli avvenimenti è in politica pressochè impossibile, tanto l'elemento individuo può influire nella loro determinazione, si possono però sempre stabilire, con una certa~ approssimazione, alcune condizioni generali nelle quali tali avvenimenti si produrranno. Le classi sociali, il sistema della economia, la tecnica, le tradizioni, ecc. sono elementi in ciascuno dei quali ogni spostamento non può non avere una influenza destinata a durare per un periodo alquanto lungo e ad operare in un determinato I senso e con speciali caratteristiche .. Nel caso dei rurali si tratta appunto di ciò. Lo spostamento è stato molto più notevole in quanto i rurali costituiscono nella quasi totalità degli Stati d'Europa la maggioranza della popolazione. Fin quì, praticamente, la politica fu fatta ovunque da minoranze organizzate. I governi - anche là dove formai- • .mente i cittadini di ogni classe trovavano garantita, in eguaglianza di dir_ittie di doveri, la partecipazione alla cosa pubblica - altro non furono che la espressione di un ristretto numero d'interessi privilegiati nello Stato. La stessa lotta politica non ebbe altro movente principale che non fosse quello di difendere o conquistare una posizione privilegiata nello Stato. La teoria delle classi politiche del Mosca è s01tita da tale constatazione. Col prevalere politico di una classe socialè eh~ è per sè stessa una maggioranza, ecco che non si potrà più parlare di governi di minoranza. La classe politica si slarga, aumenta il numero dei suoi componenti, subisce la influenza e la pressione di interessi più numerosi, quasi uniformi, più .vicini a quelli della generalità. Chi vuole fare politica, occupare cariche pubbliche, an·ivare al governo, deve cercare di poggiare sugli elementi e sugli inte_ressi a più larga e solida bas~. I politicanti, anche quando non sono mossi da aspirazioni ideali, hanno il fiuto delle situazioni. È per ciò che l'ingresso dei rurali avrà ripercussioni più rapide e sensibili di quel che. potrebbe • I aspettarsi se essi dovessero proseguire solo coi propri mezzi. Il primo risultato politico a cui i rurali vorranno tendere sarà quello di eliminare nei loro confronti molte posizioni attualmente privilegiate nello Stato. Un urto ci sarà se quelle vorranno difendersi. Ciò è molto probabile. Qualche sintomo se ne è avuto. Si tenga mente agli avvenimenti di Bulgaria. Quello che sta avvenendo quà e là, in altri paesi di Europa, ci dà a vedere che Biblioteca Gino . 1anco

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