I 64 LA CRITICA POLITI CA =-=-=-==--=-======::=-:=--:=--:=-===-----==--------=-=-==-=---=-----_- _- _---=----=_----_ casione si attua ha costante una caratteristica. Esso è ispirato da un profondo senso della realtà. Lenin, questo uomo formidabile, questo fanatico incrollabile della propria passione al punto di rompere per essa qualunque vincolo e abiurare qualsiasi passato, è un realista di primo ordine, un macchiavellico dalle tante possibilità. Si può quasi dire che in lui il metòdo di essere nella vita, il saper cogliere l'occasione favorevole, valutare esattamente il lato buono e il lato cattivo degli avvenimenti, il barcamenarsi nelle vicende per dominarle infine è istinto tanto è sicura l'azione e nitida la visione che essa genera. Negli anni prerivoluzionari la feroce intransigenza bolscevica poteva anche s<;mbrare addirittura pazzesca. La storia ora ha dimostrato quanto essa fosse giusta. Riepiloghiamo, per amor di chiarezza. Durante le lotte quotidiane il pensiero centrale di Lenin è sempre uno. Sbarazzare il terreno. Chiarificare le posizioni. Far ciò secondo lui significa tagliar fuori dalla battaglia, disperdere i riformisti ed affini.. Qualcuno potrà meravigliarsi per l'asprezza degli attacchi bolscevichi ai socialist di destra. E indi ingenuamente soggiungere: Infine non si tratta che di divergenze di metodo. Il realismo leninista invece fa valutare il fatto in· modo opposto. Lottare il nemico, difatti, è relativamente facile quando la lotta si svolge a viso aperto. Ma riesce sempre oltremodo difficoltoso quando ✓nel proprio campo, manca l'unità e la capacità. Su questo ultimo termine bisogna far chiaro. 11 polscevismo si è compiaciuto di chiamare sovente i socialisti delle varie tinte « venduti, agenti della borghesia » • La cosa è certamente priva di fondamento e si spiega pensando al calore della polemica. Riguardata, però, da un altro punto di vista svela il suo lato di verità. Per avversare un mondo e rovesciarlo bisogna aver dentro di sè, come condizione preliminare un mondo radicalmente opposto e nuovo. Czarismo e leninismo, ecco, Il socialriformismo in Russia invece rappresenta un impulso abortito o, come si è già detto, la vecchia anima russa con orpelli tolti in prestito alla modernità. Lenin, dunque, ha perfettamente ragione quando si ostina a lottare il menscevismo, ecc. Egli sa che fin quando questa corrente rimarrà alla testa del movimento proletario la rivoluzione sarà impossibile. Zinovieff narra un episodio non del tutto privo di interesse in una biografia del nostro. Questo episodio riguarda il modo leninista di vedere il parlamentarismo e quindi, implicitamente, il socialismo altrui. Agli operai, deputati alla Duma, che venivano a consultarlo circa il metodo di comportarsi durante certe discussioni egli rispondeva con frizzanti risate. E soggiungeva « Caromio a che ti serve il bilancio, l'emendamento e il progetto dei cadetti ? Tu sei. un operaio e la Duma non è per te. Va semplicemente a dire a tutta la Russia qualcosa intorno alla vita operaia. Dipingi gli orrori del bagno capitalista, chiama. i lavoratori alla rivoluzione, getta in faccia a quella nera Duma l'epiteto di miserabili e di sfruttatori » • Con queste lezioni che sbalordivano talvolta gli operai sicuri di aver fatto un passo innanzi, Lenin spianava la via alla rivoluzione. L'intransigenza che gli proibiva di avviare o tentare compromessi, cercare contatti con altri gruppi, smussare gli angoli, per le ragioni suesposte gli faceva anche odiare conseguentemente le soluzioni di mezzo, le soluzioni che non risolvono nulla, e sono semplicemente palliativi, concessioni che non hanno valore di sorta. Biblioteca Gino Bianco
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